Mi alzo dal letto e, dopo essermi preparato, mi dirigo al solito posto, ma questa volta con la macchina.
Oggi al lavoro ho chiesto un giorno libero, infatti non lavorerò, ho cose più importanti da fare. Una in particolare.
Appena arrivo nel luogo in cui solitamente trovo la scultura, questa non c'è, ovviamente. Parcheggio la macchina e scendo, dirigendomi in quella piazzetta alla ricerca di quel ragazzo.
Trovo Yoongi seduto su una panchina, con una valigetta in mano e, per la prima volta, senza trucco. Mi perdo a guardarlo, ha la pelle molto pallida che risalta i suoi occhi neri, i capelli, finalmente senza gel, si muovono morbidi al vento. È spettacolare.
Sta cercando qualcosa con lo sguardo e, appena i suoi occhi si posano su di me, sorride e mi saluta con la mano. Sento le guance arrossire, ricambiando il saluto mi dirigo a passo lento verso di lui. Fa lo stesso, dopo essersi alzato.
Parlo per primo: «Vieni.» e allungo la mano, aspettando che lui la prenda.
Fa una "O" con la bocca, sorpreso, ma poi mi accontenta; mi chiedo come mi sia venuto in mente tale gesto, ora sono in uno stato di imbarazzo totale e mi meraviglio di come abbia trovato la forza di cominciare a camminare.
Gli apro la portiera dell'auto, quando ci troviamo davanti ad essa, le sue guance diventano rosse mentre si accomoda e noto quanto mi piaccia poter vedere la sua pelle lattea.
Sorridendo, mi dirigo verso il posto di guidatore e mi siedo, mettendo in moto la macchina e partendo.
«Andiamo a comprarti un pianoforte.»
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Una cosa che vorrei succedesse non sta succedendo Uffa
