IL VOLTO DELLA MORTE

Emozioni (2)

Chiedo scusa ma ho avuto dei problemi con internet e il capitolo è rimasto a metà e non si capisce nulla.... Aggiungo quì la fine...

Ringrazio chi sta leggendo il mio libro... Commentate per farmi sapere cosa ne pensate.... mi farebbe piacere... detto questo riprendo dal punto a cui siamo rimasti...

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*Le pupille dilatate, l'iride dal colore verde smeraldo intenso è passato ad un grigio ghiaccio quasi bianco, la cornea da bianca ora è rosso sangue. Sul mio volto vedo perfettamente le mie vene all'altezza degli occhi come sono gonfie per il mix di potere e sangue che stanno pompando.

Le mie cicatrici sono più lunghe e sembrano squarci bianchi che fanno contrasto con la mia carnagione.

I miei lunghi capelli rossi non sono più raccolti in una lunga treccia ma in un enorme chignon con qualche lunga ciocca ribelle che fuoriesce.

Sono ancora più tenebrosa di prima. Il mio aspetto lucubre e trasandato mette paura. Continuo ad ammirarmi concentrandomi sul mio look che rimane sexy: un abito monospalla nero, aderente, lungo fino al ginocchio e come scarpe delle semplicissime decoltè col tacco a spillo.

Ma ci sono due cose che adoro della mia trasformazione. Sulla mia schiena sono comparse delle bellissime ali piumate, nere come la pece, simili a quelle che caratterizzano i demoni che popolano gli inferi. Ma non solo. Ho anche un arma, tipica della Morte dopotutto: un enorme falce dal manico nero, anch'essa avvolta dallo stesso flusso di energia demoniaca che avvolge la mia nuova figura.

Continuo ad ammirarmi allo specchio per qualche minuto. Nonostante alcuni cambiamenti sul mio corpo che possono rabbrivinire, continuo ad essere sexy come solo la morte può essere. Sorrido a quel pensiero e alla vista del mio corpo.

Però... Devo andarmene da quì prima che qualcuno di accorga di qualcosa.

Posiziono senza fare un minimo di attenzione il corpo di Rachel sul letto dove giace il fratello, come se ne stesse piangendo la morte, e faccio per andarmene.

Apro la finestra, salgo sul davanzale, pongo la falce sulla schiena nell'apposita "fodera", mi ranicchio pronta per dare la spinta per un salto e apro le ali.

Intanto arriva la mamma di Rachel e Paul e guarda la stanza entrando in un pianto disperato, per poi girarsi verso di me. Me ne accorgo e la osservo con sguardo serio e tenebroso, rimanendo comunque nella mia posizione pronta per andarmene e le rivolgo un ghigno quasi animalesco e selvatico mischiato ad un sorrisetto, mi lecco le labbra, mi giro nuovamente verso la finestra aperta e prendo il volo sparendo nel cielo ormai nero.