<<Cosa intendi con->> inizio ma noto Millie uscire dalla cucina leggermente arrabbiata.
Cosa diavolo vuol dire tutto questo?
Lascio perdere e salgo in camera mia, o per meglio dire, camera sua.
Prima, però, vado nella mia per prendere il libro.
Apro la porta e noto Finn buttato sul mio letto con il cellulare in mano.
<<So che sono bellissimo, ma potresti anche smettere di fissarmi.>>
Scuoto la testa
<<Eh? Come prego?>> domando confusa.
<<Come mai sei così sconvolta?>> si alza e si mette a sedere.
<<Che ci fai in camera mia?>>
<<Ah,giusto, è diventata camera tua>> dice avvicinandosi ancora di più costringendomi a farmi sedermi nella sedia della scrivania.
Che sta facendo?
<<Mi spieghi cosa avete tu e Millie?>> Domando chiudendo gli occhi.
Sento il suo respiro aumentare e si siede sul letto.
<<Non posso.>>
<<Non puoi perché sono appena arrivata e dato che non ti conosco rovinerebbe la tua "bellissima" immagine?>>
Devo ricordarmi di pensare prima di parlare.
<<Cosa? No! Semplicemente fidati, è meglio che tu non sappia nulla di questa storia>> si alza innervosito ed esce dalla stanza.
Dannazione Evelyn ma che te ne frega? Non li conosci nemmeno e te la prendi se non ti raccontano i fatti loro? Sei la prima che non parla di se stessa con qualcuno a meno che non ti fidi realmente.
Mi mordo la lingua maledicendomi mentalmente e frustrata prendo il libro dalla scrivania andando verso camera di Millie.
Mi corico sul letto e inizio a leggere, ma dopo poche pagine sono costretta a fermarmi e rileggere tutto da capo perché non ho capito nulla.
Ho troppi pensieri per la testa.
Cerco una posizione comoda e finisco per sdraiarmi sul lato sinistro con il braccio sotto il cuscino.Sento qualcuno bussare che però non aspetta la mia risposta per entrare.
È Finn.
<<Noah va via da qui, devo dormire.>> dice ma poi si accorge che ci sono io.
<<Ma non eri di là poco fa? È anche questa camera tua o mi sono sbagliato io?>>
<<No, non è camera mia e no, non ti sei sbagliato tu. Le lenzuola del mio letto sono dentro la lavatrice completamente zuppe, non ne ho altre per potermi coricare lì e attualmente questo è l'unico posto dove posso dormire.>>
<<Significa che passeremo la notte assieme.>>
Sbarro gli occhi, ma cerco di mantenere un certo contegno.
Si toglie la maglietta senza problemi e non ci faccio caso più di tanto, anche se onestamente gli lancio qualche occhiata nascondendo il viso dietro al libro e comincio ad agitarmi quando vedo che si toglie pure i pantaloni.
Poggia le braccia sul materasso e si stende anche lui.
Mi allontano un po' per fargli spazio ma mi poggia una mano sul fianco fermandomi.
<<Non preoccuparti, c'è spazio per tutti e due. A proposito, ti crea problemi se dormo in mutande?>>
Incapace di parlare faccio cenno di sì con la testa e continuo a leggere, fino a quando non comincio a sbadigliare e decido di dormire.