<<Ma quante stanze ha questa casa?>> domando continuando a seguire il corvino che cammina davanti a me a passo veloce.
<<Parecchie, troppe direi.>> dice ridacchiando e fermandosi finalmente davanti a una porta, facendomi cenno di entrare e chiudendola alle mie spalle.
<<Puoi prendere qualunque vestito tu voglia, non preoccupati, mia mamma non ci farà caso perché ormai non li mette più, li usava quando era giovane.- si rende conto di quello che ha detto e comincia a giustificarsi mentre lo guardo con un sopracciglio alzato- Non che ora non lo sia, voglio dire, non è di certo anziana, insomma..beh...hai capito si.>>
Comincia ad annuire solennemente e mi lascio sfuggire una risata che avevo trattenuto fino a quel momento. Vedo sorridere anche lui e dopo avermi nuovamente rassicurata sui vestiti esce dalla stanza.
Mi battono i denti per il freddo e decido di prendere i capi più semplici e che penso mi stiano meglio: un jeans e una maglietta a maniche lunghe.
Passo più volte la tovaglia sui miei capelli per farli asciugare quanto più possibile, non sia mai che mi venga un brutto raffreddore, e appena sento le mie braccia chiedere pietà per lo sforzo esco dalla stanza e raggiungo Finn, alle prese con i suoi di capelli.
<<Non hai mai pensato di tagliarli?>> abbasso la tavolozza e mi siedo sul gabinetto. Non è proprio una bella e comoda poltrona ma meglio di nulla.
<<No! Assolutamente no, non se ne parla.>> mi blocca subito, continuando a sistemarli nel miglior modo possibile. <<Sono una parte di me, non mi va di tagliarli. L'ho già fatto una volta e si mi piacevano, erano pure viola, ma non penso di rifarlo per adesso.>>
Effettivamente sarebbe strano vedere Finn senza la sua chioma riccia, nera e folta.
<<Hai ancora i capelli bagnati, prendi il phon nel primo cassetto sotto il lavandino e asciugali, se no appena usciamo rischi un accidente.>>
Uscire?
<<Aspetta e dove andiamo?>> dico mentre attacco la spina del phon e lo accendo.
<<Sopresa, fin quando non arriviamo non ti dirò nulla a riguardo.>> aumenta il tono di voce per sovrastare il rumore del phon.
Alzo le spalle e riprendo ad asciugare.
❋
<<Siamo arrivati.>>
Finn tira il freno a mano e slaccia la cintura, uscendo dalla macchina.
Lo seguo a ruota e comincio a guardarmi attorno per capire dove siamo.
<<Ma dove mi hai portata? Non c'è nulla qui.>>
È ormai buio pesto e per riuscire a vedere qualcosa devo prendere il telefono e accendere la torcia. Inquadro per terra e noto che siamo bel mezzo di un enorme distesa di erba, anche abbastanza secca e gialla, con qualche fiore ormai rinsecchito sparso.
<<Sei rimasta stupita?>> mi chiede guardandomi sottecchi.
<<Umh si? Non mi aspettavo di certo di trovare il nulla.>>
<<Ti posso assicurare che ti sbagli mia cara, qui c'è tutto. Sdraiati a terra.>> mi intima puntando con gli occhi il pavimento e riportandoli poi su di me.
<<Cosa?>> forse ho usato un tono di voce troppo stridulo e cerco di camuffarlo con un colpo di tosse.
<<Ti ho chiesto di sdraiarti, non ti ho mica chiesto di sco->>
<<Alt, non continuare la frase, ho capito, ho
capito!>> faccio come mi ha detto e mi sdraio per terra. <<L'erba mi farà prudere tutta la pelle, me la paghi questa.>> dico cercando di mettermi in una posizione comoda.<<Ma come siamo perfettine.- mi prende in giro mentre si sdraia accanto a me- Fidati che mi ringrazierai dopo.>>
<<Beh? Tutto qui? Dobbiamo fare il gioco del silenzio ora?>>
<<Guarda in alto e chiudi quella bocca per un po'.>> fissa i suoi occhi su un punto indefinito nel cielo, rilassando i muscoli del viso.
Giro la testa e rimango senza parole.
Il cielo è pieno di puntini bianchi luminosi e se ne vede uno un po' più grande.
Mi viene in mente la notizia che sta spopolando su tutti i telegiornali e in generale su internet: stasera si allineano i pianeti ed è possibile vederli ad occhio nudo.
<<Adesso sei stupita? Stiamo pure facendo il gioco del silenzio.>> commenta il ragazzo al mio fianco dopo qualche attimo.
<<Io...si. Wow è stupendo, si vede persino Marte!>> punto il dito verso il pianeta sorridendo.
<<Lo so, ti ho portata qui apposta. Vengo spesso in questo posto, quando ho troppi pensieri in testa e voglio solo staccare tutto non pensando a nulla.>>
<<Ti capita spesso?>>
<<Molto spesso.>> mi sento osservata e deglutisco continuando a guardare il cielo stellato.
<<Mi sono divertito oggi, grazie.>> lo vedo alzare gli angoli della bocca.
<<Non devi ringraziare me, sono io a doverlo fare anzi.>> decido di farmi coraggio e guardarlo a mia volta.
<<Come fai ad avere gli occhi così scuri?>> mi domanda incatenando lo sguardo al mio.
<<Non ne ho idea.>> dico piano per poi ridere data l'assurdità della domanda.
Restiamo per un po' così, a guardarci senza fiatare, fino a quando non sentiamo un boato.
<<Che cosa è stato?>> Finn scatta a sedere e si alza allarmato.
Mi porge la mano e faccio lo stesso.
<<Non lo so Finn, qualsiasi cosa sia stato deve essere qui vicino.>> comincio ad agitarmi e gli stringo la mano senza accorgermene.
Mi avvicina a se e camminano a passo svelto verso la macchina.
Appena siamo dentro e chiudiamo gli sportelli sentiamo un secondo botto.
Sobbalziamo entrambi e il corvino mette in moto l'auto.
<<Andrò un po' veloce, allaccia la cintura e stai tranquilla. Vediamo di capire cosa sta succedendo.>>
Mi mette una mano all'altezza dello stomaco, come per tenermi incollata al sedile ed evitare di farmi volare fuori dal parabrezza e parte.