Rovinai anche l'ultimo giorno che Kirishima avrebbe passato a casa nostra.
Dopo il nostro "appuntamento" il rapporto tra noi due si era congelato, mi sentivo in colpa, ma era il meglio che potessi fare per lui.
Non capivo bene da cosa dipendesse questa mia esigenza di mettere il rosso prima di me stesso, non mi piaceva.Parlavamo poco, i nostri occhi non si incontravano più, non vedevo quel suo sorriso aguzzo.
Non potevo permettere che i miei sentimenti confusi rovinassero l'unica amicizia sincera che mi ero costruito.Non provavo nemmeno a pensare ad una possibile relazione con Eijiro, io non ero fatto per quelle cose, avrei finito per distruggere quel raggio di sole che era per me, ed inquinarlo con il mio atteggiamento.
Kirishima dal canto suo non stava nemmeno provando a riavvicinarsi, si limitava a guardarmi da lontano e non parlarmi. Anche il suo respiro nella notte era divenuto così sottile e leggero che facevo fatica a percepirlo.
Eravamo due sconosciuti adesso, ritornati al punto di partenza.~~~~~~~~~~~~~~
Accompagnai il rosso alla porta, i suoi genitori erano venuti a prenderlo, ci saremmo rivisti dopo una settimana, ma vederlo allontanarsi da me faceva male, sapevo che le cose non sarebbero tornate più come prima, ed avevo il terrore, ma anche la curiosità di scoprire quale sarebbe stato il nostro rapporto tornati ai dormitori.
Cosa più importante, sarei riuscito a dormire senza la sensazione di avere Kirishima vicino, il suo parlare nel sonno dicendo cose completamente idiote e fuori luogo, il suo leggere russare che mi cullava la notte?
I miei genitori parlavano con i suoi, che ringraziavano per aver ospitato il loro amato figlio, mentre i miei lo elogiavano e riempivano di complimenti, sarebbero stati più felici di avere lui come figlio, ne ero certo.
Io ed il rosso eravamo uno di fronte l'altro, gli occhi scorrevano su ogni perimetro del corpo, quasi a volerlo fotografare, per ricordarlo in quella settimana di vuoto.
I nostri occhi finirono di fare il giro insieme, per poi rincontrarsi, un silenzio straziante piombò tra di noi. Cominciai a sentire il blaterare degli altri farsi ovattato, quasi da fare da sottofondo al viso angelico del mio amico.
Eijiro finalmente aprì la bocca." Grazie di tutto. " Fece un piccolo inchino ai miei. " Ci vediamo la settimana prossima, Baku. " Mi rivolse uno dei suoi sorrisi stanchi, uno di quelli che mi uccideva dentro.
Scomparì dietro la porta, e io ebbi finalmente una settimana libera. Libera da tutti i miei sentimenti sbagliati. Ero libero, libero di poter parlare ed agire come volevo, senza aver paura di ferire qualcuno.
Ma la mia era una libertà apparentemente, una libertà fasulla, effimera, la verità è che mi mancava, mi mancava tremendamente il mio rosso, e le giornate erano più grigie, più noiose, più simili a come erano prima di conoscerlo.
Gli attacchi di panico e gli incubi erano aumentati, la notte dormivo poco perché mi mancava l'aria, andavo in apnea e piangevo mentre spaccavo tutto.La situazione non migliorò quando tornai ai dormitori.
Grosse occhiaie cominciarono a scavarmi il viso, e la mia attenzione in classe cominciò a calare. La mia mancanza di riposo era direttamente proporzionale con la mia irrascibilità, tanto che cominciai ad aggredire tutti, e quel piccolo rapporto di amicizia che avevo creato con la maggior parte di loro andò a scemare.
Solo quegli idioti di Kaminari e Sero continuavano a starmi accanto, con battute, ma era comunque una forma di affetto.
Kirishima passava ancora del tempo con me, ma era come stare solo con dell'involucro di carne vuoto, la sua mente era lontana, libera dall'imbarazzo che le procuravo.
Le sue azioni, i suoi sguardi, erano sconnessi e goffi, non riuscivo nemmeno a capire cosa provasse standomi vicino, le mie parole quel giorno dovevano averlo ferito davvero.
Avevo spezzato tutte le speranze e convenzioni che si era fatto su di noi, ma era meglio per entrambi.
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Don't Panic
FanfictionA Kastuki Bakugou non è mai piaciuto sentirsi debole, aver bisogno di aiuto, o affezionarsi a qualcuno. Non gli importava farsi amare, dalla bocca delle persone dovevano uscire solo elogi. Ma le cose cambiarono, grazie a quel maledetto liceo ed un r...