È più difficile essere un fidanzato che un Eroe.

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Era semplice essere il ragazzo di Kirishima. Riusciva a non darmi mai delle preoccupazioni, non mi faceva mai ingelosire. Ero rilassato...

No col cazzo. Kirishima mi faceva impazzire.

Perché doveva essere così amichevole e amorevole con tutti? Dovevo stare sempre sull'attenti, specialmente quando c'era la 1 B in giro, specialmente quando c'era la brutta copia del mio ragazzo in giro.  Non incolpavo Kirishima del mio comportamento e certamente non gli impedivo di uscire con gli amici, non ero quel tipo di ragazzo tossico ed ossessivo, per carità, ma avevo sempre la costante paura che qualcuno potesse guardarlo come lo guardavo io .
Che lo desiderasse come lo desideravo io.

E POI PERCHÉ GIRAVA A PETTO NUDO ANCHE CON -30 GRADI ?!

Fare il fidanzato era la cosa più straziante che avessi mai fatto. Preferivo fare a botte con i cattivi, o persino salvare i civili.

Amavo il mio rosso, ma non riuscivo a stare mai rilassato. Volevo il meglio per lui, provare che io, Bakugou Katsuki, ero perfetto per Eijiro Kirishima.
Anche se a detta mia ero stressato, le conseguenze della mia relazione si videro nella mia salute mentale. Non avevo attacchi di panico da un po', riuscivo ad avere conversazioni con Deku senza ammazzarlo del tutto e Todoroki mi considerava persino un suo caro amico.

Stare con Kirishima mi rendeva felice, mi rendeva migliore. In fin dei conti non ero io che mi stavo migliorando per lui, ma lui che migliorava me.

Fare il fidanzato era impegnativo ma appagante.

Le mie difficoltà derivavano dall'abituarmi ad avere un'altra persona accanto, avevo passato tutta la vita da solo ed ora dovevo accettare l'idea che miei spazi, il mio tempo e le mie priorità avevano subito un cambiamento drastico.
Kirishima non fu prepotente, mi aveva già abituato alla sua figura, si era immesso nella mia vita a poco a poco, già da prima di diventare il mio fidanzato.

Era perfetto.

Non era una persona tossica per me, non pretendeva nulla. Non pretendeva che fossi una zolletta di zucchero, che gli rispondessi al cellulare ogni cinque secondi, che fossi calmo, romantico. Voleva solo che fossi me stesso. Ero felice.
Non ero costretto a fingere,a contenermi. Potevo prenderlo per culo quando perdeva ai videogiochi, potevo fare la faccia schifata quando diceva cose smielate ( lo faceva di proposito, gli faceva ridere la mia reazione ).
Per la prima volta una persona ,oltre alla mia famiglia, mi accettava per chi ero e mi sosteneva . Pensava che sarei diventato il numero uno senza cambiare nulla del mio carattere, non pensava fossi più tagliato a fare il cattivo che l'eroe.

La nostra era una bella relazione, alla pari. Non c'era il partner dominante , eravamo solo due persone, due ragazzi che si amavano,in modo spontaneo, genuino.
Avevo paura che il mio carattere avrebbe dominato, ma Eijiro sapeva tenermi testa, e io apprezzavo soprattutto questo.

Eravamo sempre pronti a sostenerci , soprattutto quando ci sentivamo inadeguati per il nostro ambiente.
Capitava spesso che Kirishima si intristisse dopo gli allenamenti, anche dopo aver lottato duro e aver salvato Eri, si sentiva debole, inadeguato.
Pensava che il suo quirk non fosse speciale e non c'è l'avrebbe mai fatta a  sfondare nel campo dei super eroi.
Era in quei momenti che mi era  più facile essere il suo ragazzo, il suo migliore amico. Potevo dargli un piccolo pugno, un abbraccio, un bacio, rassicurarlo e dirgli che lo avrei avuto al mio fianco nelle classifiche, quando saremmo diventati pro hero.

Le debolezze di Kirishima erano riservate a me.
Capelli di merda sorrideva a tutti, tutti lo potevano vedere come il raggio di sole che era, ma solo io potevo vederlo per il ragazzino insicuro che aveva bisogno di una spinta e di qualcuno che gli dicesse quanto speciale e meraviglioso lui fosse.  Ero io la sua ancora di salvezza, la persona da cui andava per allenarsi, per migliorare, per stare bene.

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