*Spazio autrice*
Eccomiiii sono tornata... so che è da tanto che devo aggiornare e sicuramente vi starete chiedendo il perchè. Ho aggiornato il cumputer e credo di aver fatto un casino :( tutte le mie storie erano sparite dalla memoria e quindi ho dovuto risolvere il problema al meglio, ma ora eccomi qui con un nuovo capitolo tutto per voiii... Spero vi piaccia e che dire, votate e commentate in tanti :) ;)... con affetto Jessy
10° CAPITOLO
*ANA
Come al solito ero seduta nell'ultima fila, ma per la prima volta non stavo fissando il vuoto, per la prima volta dopo anni non indossavo una felpa gigante ma una camicetta a maniche lunghe e per la prima volta mi sentivo bene, quasi viva. Era l'ora di letteratura inglese e ciò significava solamente una cosa, Gabriel avrebbe varcato da un momento all'altro quella porta che continuavo a fissare. Ad un certo punto la vidi spalancarsi, ma contrariamente a ciò che desideravo, entrò Mirko che venne a sedersi al mio fianco.
-Ti sono mancato?- lo ignorai, rispondergli sarebbe stata una perdita di tempo e gli avrei dato solo l'occasione di controbattere. Stava per parlare di nuovo quando la porta si aprì e finalmente vidi entrare Gabriel, nell'aula caló il silenzio e l'unico rumore che riuscivo a sentire era il battito irregolare del mio cuore. Inizió a spiegare, ma non riuscivo a seguire nemmeno una minima parte della lezione, la mia attenzione era rivolta alle sue labbra, alla sua voce, a lui, ma non a ciò che spiegava. Mirko mi parlava invano, io non lo ascoltavo ero troppo occupata, ma all'improvviso sentii la sua lurida mano sulla mia gamba, la scena si stava ripentendo, di nuovo e brividi di disgusto attraversarono il mio corpo. Solo una persona riusciva a toccarmi senza che io lo respingessi e questa persona è Gabriel. Mi faceva schifo sentire la mano di Mirko a contatto con il mio corpo, ma non volevo reagire come la volta precedente e non volevo che Gabriel mi vedesse di nuovo debole, che provasse pena nei miei confronti.
-togli immediatamente quella cazzo di mano!- sibilai digrignando i denti, ma lui fece finta di non sentirmi continuando a salire. Cercai di afferrare la sua mano per allontanarla da me, ma con l'altra mi bloccó il polso impedendomi qualsiasi altro atto di ribellione.
-basta, smettila- ancora niente ed era sempre più vicino alla lampo dei miei jeans -lasciami in pace!-quello che volevo far sembrare un tono minaccioso non fu altro che un lamento seguito da un singhiozzo e all'improvviso, come se avesse percepito la mia paura, gli occhi di Gabriel incrociarono i miei offuscati dalle lacrime. Come se niente fosse Mirko avvicinó le sue labbra al mio orecchio -non fare la difficile piccola Ana, non vorrai che il professore ci scopra proprio ora- mi sussurró, rabbrividii e gli occhi di Gabriel si spostarono sulle mani di Mirko.
-Wild, cosa diamine sta succedendo li infondo?- i suoi occhi si erano oscurati, come se fossero stati ricoperti con un velo cupo, la mascella si era contratta e il suo volto era deformato dalla rabbia.
-niente, non si preoccupi prof, torni pure a spiegare!- vidi la rabbia di Gabriel aumentare ancora di più, se possibile.
-Wild! Non siamo qui per riprendere un film a luci rosse e la signorina Anastasia non è d'accordo con il suo comportamento da quel che vedo!- tutta l'attenzione dell'aula era rivolta verso me e Mirko facendo aumentare la mia impotenza.
-Anastasia è assolutamente d'accordo con il mio comportamento o come diavolo ha detto lei! Può tranquillamente tornare a spiegare!- un altro singhiozzo scappó dalle mie labbra e fu allora che Gabriel urlò.
-WILD! ESCA IMMEDIATEMENTE DA QUEST'AULA!- vidi il volto di Mirko impallidire mentre Gabriel si avvicinava a lui, scattó dalla sedia, uscì come un fulmine dall'aula ed io sospirai sollevata. Gabriel mi passò accanto e mi sfioró un braccio per cercare di rassicurarmi e, per quanto minimo, quel contatto mi diede la forza di non crollare; Lui, era ciò di cui avevo bisogno.
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A ray of hope
Storie d'amoreUn raggio di speranza... finalmente dopo anni di dolore inflittole da quello che sarebbe dovuto essere suo padre, un raggio di speranza squarcia il buio che circonda la vita di Anastasia Black, una vita in cui lei non vive, ma sopravvive perdendosi...