CH8 - MENO MALE CHE HO UNA BUONA MEMORIA

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Melanie pov'

Non osava guardare in giù, ma sapeva che stavano salendo sempre più in alto.
Lo sentiva dal freddo pungente che le si stava insinuando nelle ossa.

Davanti a lei si stava avvicinando sempre di più una nuvola e dentro di lei sapeva che ci sarebbero passati in mezzo.

<prendiamo la nuvola, così non rischiamo di essere visti> disse Malocchio in quel momento.

<sentirai un po' di freddo ora, ma non ti preoccupare è tutto normale> le spiegò Harry che aveva lo sguardo fisso in avanti.

<e io che pensavo di fare una gita alle Hawaii> rispose Melanie.

In pochi attimi erano tutti circondati da una nebbiolina densa che offuscava la vista.
Le mille luci della città che Melanie non aveva avuto il coraggio di guardare, ora erano coperte da uno strato di nebbia grigiastra.

Così come erano entrati, uscirono e tutto ritornò normale. Il buio della notte era salito, uno spicchio di luna era alta nel cielo e le prime stelle cominciavano ad apparire.

Sua madre è sempre stata affascinata dall'astronomia e almeno tre volte a settimana, lei e Melanie uscivano sulla veranda ad osservarle.

Le raccontava miti e leggende, le indicava le costellazioni e gli spiegava la loro storia.

La sua preferita era quella di Orione, il quale, secondo il mito greco, sarebbe stato ucciso da uno Scorpione.
Esso infatti aveva osato offendere la dea Artemide, la divinità greca della caccia, dichiarando di poter uccidere ogni animale sulla Terra.
Lei mandò lo Scorpione ad ucciderlo ed entrambi furono poi portati in cielo.
Sono però lontani tra di loro e quando lo Scorpione compare, Orione se ne va chinando il capo.

In quel momento si rese conto che la madre le mancava davvero molto.
Madre o non madre, Melanie sentiva la sua mancanza.

<è stato molto strano> disse lei mentre stringeva la vita di Harry con le lacrime che minacciavano di uscire.

<durante le partite di Quidditch voliamo anche in condizioni peggiori>

<che significa "condizioni peggiori"? >

<beh, diciamo che giochiamo anche con piogge torrenziali> disse lui come se fosse la cosa più normale del mondo.

<siete stati davvero fortunati che i Dursley non fossero in casa> urlò Melanie a Tonks.

Quella ragazza le piaceva.
Non la conosceva ancora bene, ma sapeva in qualche modo che di lei poteva fidarsi e non capitava spesso.

A scuola aveva tre migliori amiche: Roxy, Alice e Susan.
Le sarebbero mancate tantissimo una volta lontana da Londra.
Avrebbe chiesto ad Harry se c'era un modo per comunicare con loro da Hogwarts.

Tonks le ricordava Roxy, ma non solo per i capelli corti e il colore rosa, ma anche l'atteggiamento.
Schiena dritta, fiera di essere quello che è.
A Roxy non importava quello le altre persone pensavano di lei perché le bastavano le sue amiche.

Melanie la prendeva spesso come punto di riferimento.
Infatti lei si faceva spesso condizionare dagli altri e Roxy la riprendeva sempre.

<Fortunati....direi di no>, urlò Tonks ridendo <sono stata io ad attirarli lontano da qui. Ho spedito una lettera via posta babbana che diceva che erano in finale per la Gara del Giardino di Periferia Meglio Tenuto di Tutta l'Inghilterra. Stanno andando alla premiazione...... o almeno così credono>.

Melanie si immaginó il faccione di suo zio quando si renderà conto che non esiste nessuno premio.
Non si sarebbe voluta perdere una scena di quel tipo.

<e quindi tu se la sorella di Harry> chiese lei avvicinandosi con la scopa.

<si, ma lo so solo da due giorni> rispose lei rendendosi sempre stretta ad Harry.

<non sapevo che i Potter avessero due figli>, in quel momento Lupin ci affiancó alla nostra sinistra, <io lo sapevo.
Avrei voluto dirtelo Harry, ma dopo la morte dei vostri genitori Silente ci ha fatto giurare di non farne parola con nessuno.
Tutti ti pensavano morta e se i Mangiamorte avvesero scoperto tutto, potevano venire a cercarti.
Meno male che tutti hanno mantenuto il segreto.
Non so come e non so perché, ma Silente aveva previsto tutto... Come sempre> disse Remus pietosamemte.

<non ti preoccupare>, rispose questa volta Harry, <non sono arrabbiato. Sono solo confuso e veramente felice una volta tanto>.

Melanie non poteva vederlo, ma sentiva che stava sorridendo.

<e così sei un Auror>, chiese Harry a Tonks.

<si. Anche Kinglesy, anche se lui è più avanti di me. Io mi sono diplomata solo un anno fa. Sono stata bocciata all'esame di Segretezza> Melanie sentì Remus ridacchiare.
<Ehi tu non ridere. Sono solo un po' goffa>

<un po' goffa? Ma se la prima volta che ti ho visto stavi scendendo le scale e sei inciampata sui tuoi stessi piedi.
Come si dice? Sei caduta ai miei piedi? > disse Lupin.

<oh ma andiamo> disse Tonks ridendo.

Nel giro di pochi secondi contagió tutti e tre.

Ora Melanie era sicura che quella ragazza assomigliasse in tutto e per tutto a Roxy.

Si ricordó di quella volta al McDonald's quando, mentre metteva via il suo vassoio, aveva urtato un bicchiere e aveva fatto cadere mezzo ripiano.
La cosa si era poi resa ancora più imbarazzante quando il tipo che le piaceva è sbucato fuori da nulla chiedendole se era tutto a posto.

Non si toglierà più dalla mente l'espressione di Roxy al vedere il ragazzo.

Biascicó un - scusa - e corse in bagno rischiando di buttare giù tutte le persone in fila come se fossero birilli.

<ci siamo quasi>, urlò Malocchio svegliandola dai suoi pensieri.

Remus e Tonks si allontanarono quando Malocchio disse di iniziare la discesa.

<tieniti forte Melanie>, e lei non se lo fece ripetere due volte.

*******

Quando Melanie tocco terra era zuppa e congelata, ma era così felice di essere attaccata al suolo che si mise a baciare l'asfalto.

Non è che non le piaceva volare, solo che aveva paura di schiantarsi al suolo e di diventare una sottiletta.

Le sarebbe passata prima o poi, certo come no.
La sua coscienza non aiutava di certo.

<non ti piace proprio volare eh? >, le chiese Harry.

Lei emise un grugnito di risposta e cominciò a guardarsi intorno.

Vi erano case sudicie e con vetri rotti: di certo non un luogo accogliente.

<dove siamo? > chiese Harry, ma Lupin disse piano <tra un minuto>.

Tutti guardammo Moody, che stava frugando nelle tasche del suo enorme giaccone.
Poi alla fine borbottó un <trovato>.

Aveva in mano un oggetto di argento e quando lo fece scattare tutte le luci dei lampioni si spensero.

<l'ho preso in prestito a Silente. Dovrebbe far sì che nessun Babbano possa vederci>

Tutti seguirono Moody all'interno di una macchia erbosa.
Alla fine si trovarono di fronte ad una palazzina.
Varie finestre erano illuminate e c'erano persone con degli stereo accesi.

Malocchio prese in mano una pergamena <qui>.

Disse loro di leggere e imparare a memoria quello che vi era scritto sopra.

La grafia era vagamente familiare. Diceva:
Il quartier generale dell'Ordine della Fenice si può trovare al numero dodici di Grimmauld Place, Londra.

***************
Il capitolo è corto lo so, ma non volevo lasciarvi senza.

La storia vi sta piacendo?

Auguri a tutti quanti e buon anno, speriamo che il 2019 porti buona cose.

THE GIRL WHO LIVEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora