16: L'Ordine Della Fenice

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Melanie, Harry, Ron, Hermione e i gemelli erano tutti seduti lungo il tavolo di legno scuro. Melanie di fianco ad Harry e lui di fianco a Sirius. Tutte le altre persone avevano preso posto e il cibo caldo era stato posizionato al centro. Tutto grazie al povero Sirius, il quale era stato obbligato dalla Signora Weasley a portare i piatti a tavola.

Di fronte alla ragazza sedeva Tonks, e Lupin subito dopo. C'erano svariate persone che si erano appena presentate, ma delle quali non ricordava molto bene i nomi. Gli unici erano Malocchio, forse per lo strano soprannome, e le due teste rosse che aveva visto appena entrata in cucina: Ginny Weasley e Bill Weasley.
Da quello che Melanie aveva potuto capire finora, la famiglia Weasley era la più grande che avesse mai visto. Tuttavia non bisogna prenderlo come un insulto: era la famiglia che Melanie aveva sempre sognato. Svegliarsi e fare colazione tutti insieme, uscire in giardino a giocare con i tuoi fratelli, litigare con loro, piangere con loro, ridere e scherzare con loro, arrabbiarsi con loro.
Melanie era sempre stata invidiosa delle sue amiche per lo stesso motivo.
Certo, lei aveva sua madre e per molto tempo aveva sempre avuto solo lei. Ora però aveva Harry, e anche se lo conosceva da qualche giorno, in cuor suo Melanie sapeva che lui era ciò che le serviva, ciò che l'avrebbe resa completa. Come quando ti ritrovi davanti ad un puzzle e ti manca quell'unico pezzo per finirlo. Quando lo trovi tutto coincide alla perfezione.
Le cose sarebbero state diverse d'ora in avanti.

Melanie non sapeva come spiegarlo, ma già il solo fatto di avere qualcuno  da calmare e tranquillizzare era un grande passo per lei.
E quella sera Harry aveva bisogno di tutto il suo appoggio.

La signora Weasley aveva espressamente chiesto che la questione Harry si sarebbe dovuta discutere durante la cena. Perché, con parole sue:" Il cibo addolcisce gli animi".

Melanie concordava.

<Adesso che il cibo è in tavola, possiamo parlare di quello che mi volevate tenere nascosto?>, chiese Harry sistemandosi meglio. <Molto bene!>, esclamò Malocchio, <Potter, quello che ti stiamo per dire deve rimanere segreto. Assolutamente segreto. Non possiamo permettere che certe informazioni escano da questa cerchia di persone. Hai capito?>. Malocchio era estremamente serio, il suo occhio emanava una certa autorità.
<La mia vita è fatta di segreti, professore. Uno in più non mi cambierà la vita>, disse Harry.
<Io non ne sarei così sicuro>, mormorò l'uomo, più a sé stesso che al ragazzo.

Melanie si riempì il piatto con quello che credeva pollo arrosto. Non mangiava da diverse ore e la situazione le aveva fatto aumentare la fame. Poi ne mise un po' anche nel piatto del fratello, dato che lui non stava minimamente prestando attenzione al cibo.

E poteva capire perfettamente il perché, ma doveva pur mangiare qualcosa.

<Quando tuo padre e tua madre erano a scuola, il Signore Oscuro stava radunando seguaci. Aveva molto potere ed era pronto a qualsiasi cosa pur di ottenerne altro>, Melanie vide Harry annuire alle parole di Malocchio, come se questa storia l'avesse già sentita. Per lei invece era tutto nuovo, a parte ciò che le aveva raccontato lui non sapeva assolutamente nulla.
Perciò, avida di informazioni, Melanie si preoccupò di ascoltare attentamente.

<Loro erano ad Hogwarts, al sicuro. Protetti dalla presenza di Silente, ma la maggior parte dei maghi non ha avuto questa fortuna. È nata quindi un'associazione ribelle, pronta a combattere e mettere fine a tutta quella violenza, a quella tirannia>; Harry guardò Malocchio più curioso che mai. Un'associazione di ribelli?

<Un'associazione!? >, esclamò lui, <Esatto, un gruppo di persone addestrate e potenti: capaci di mimetizzarsi con gli altri, capaci di combattere; che avrebbero sacrificato la loro stessa vita, pur di migliorare quella dei loro figli>. Le parole dell'uomo fecero calare il silenzio nella cucina, nessuno osò parlare. L'unico rumore udibile era quello della spugna che lavava le pentole nel lavandino.
Melanie trattenne il respiro, come se si fosse trovata sott'acqua tutto d'un tratto.
Girò il capo verso suo fratello e, vedendolo tremante a causa dell'ansia, gli mise una mano sulla gamba, che continuava a battere sul pavimento.

<Noi ne siamo venuti a conoscenza solo dopo molto tempo. Non ci volevano rivelare nulla perché sapevano che avremmo voluto unirci anche noi>, disse all'improvviso Sirius guardando Remus, come se stessero rivivendo alcuni momenti passati. <Non è durato molto però>, rispose Remus sorridendo nostalgico.

Melanie pensò che dovevano averne passate tante insieme, altrimenti quella luce nei loro occhi non sarebbe stata presente.

<Sta di fatto>, si intromise Malocchio, <che i vostri genitori, Black, Lupin, Paciok ne presero parte. Il nome di questa associazione era ed è tuttora: L'Ordine della Fenice>,finì Malocchio.

<Perché hai detto che è chiamato tuttora in questo modo? >, chiese Melanie; che per la prima volta prese la parola in merito a quell'argomento così serio.
<Perché, mia cara, l'Ordine è tornato attivo. E i suoi presenti li puoi vedere qui davanti a te>, a parlare però non era stato Malocchio, ma bensì un uomo che lei non aveva mai visto. Davanti alla porta aperta della cucina, c'era un uomo completamente vestito di nero, con il naso ad aquilino e i capelli lisci e neri. Aveva l'aria stanca, di chi non si aspetta nulla di nuovo dalla vita. Portava un mantello, anch'esso nero, sulle spalle, come se venisse da un lungo viaggio.

<Professor Piton!>, esclamò Harry con il viso ora corrucciato, <Che ci fa lei qui? >.

<Crede che io non possa prendere parte all'Ordine, Signor Potter? >, rispose l'uomo alzando un sopracciglio.

Le cose si facevano interessanti.

THE GIRL WHO LIVEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora