~~ Credo proprio che la mia "missione" non sarà facile come credevo.~~
Y/N POV'S
Uscii da quella stanza più arrabbiata che mai. Cavoli chi si credeva di essere?!?! Queste parole continuarono a risuonare nella mia testa. " Avanti Y/N non ti arrabbiare" "E tu chi saresti?" "Sono la tua coscienza cara Y/N, diciamo una te più sincera" " Ahh io sono sincera" " Certo e io sono stupida" " Allora sei davvero sincera" " Aish Y/N!!". Feci un respiro profondo e decisi di smaltire la rabbia come solo una vera ragazza sa fare: nel cibo. Mi avvicinai alla piccola mensa dell'ospedale anche perché per la fretta non avevo mangiato nulla quella mattina. Presi un piccolo muffin e mi sedetti al primo posto libero. La sala era piena di dottori, c'era chi parlava animatamente, chi studiava nuovi piani per guarire i propri pazienti e chi semplicemente, anche se per poco, voleva staccare la spina e mangiare in pace e tranquillità. Visto che non avevo nulla da fare presi dalla borsa, che portavo sempre con me, la cartella di quel invertebrato Min stupido che la zia mi aveva precedentemente consegnato. Guardai i diversi esami che aveva fatto, gli alti e bassi che aveva affrontato nella malattia. Lessi che quest' ultima l'aveva colpito esattamente due anni prima, più precisamente al fegato. Inoltre fino a quel momento non aveva mai trovato un donatore compatibile e visto il tempo ormai agli sgoccioli avrebbe dovuto dire addio a questo mondo in meno di un mese. Il senso di colpa iniziò a impossesarsi del mio corpo. Certo lui mi aveva risposto male, ma di certo aveva tutte le ragioni al mondo per farlo. Senza accorgermene arrivai ad un foglio quasi nascosto e senza esitare lo presi. In alto alla pagina spiccava il titolo " Informazioni personali" già l'ospedale non aveva mai inventato titoli quanto meno creativi, ma di sicuro in quel momento era la cosa che meno m'importava. Iniziai a leggere quel foglio, un po' malridotto ai lati, e capii che la vita di Yoongi fino a quel momento era stata davvero...infelice. Sua madre era morta quando avevo solo 10 anni e da quel momento suo padre aveva iniziato a bere e poco più tardi a picchiarlo. Fu costretto a rimanere con lui fino ai 18 anni età in cui finalmente se ne andò di casa. Notai che quando la sua vita stava iniziando a procedere nel verso giusto, aveva trovato un lavoro e una sistemazione, scoprì di essere malato. Diamine il mondo ce l'aveva con lui!!!? Fui nuovamente assalita dal senso di colpa ed ero così assorta nei miei pensieri che non mi accorsi di un ragazzo che delicatamente stava picchiettando la mia spalla " Scusa è libero qui?" mi chiese gentilmente. La sua voce mi fece sciogliere era dolce come il miele, come una carezza delicata sul viso. Dopo essermi ripresa dal mio stato di shock lo guardai e impacciatamente annui leggermente imbarazzata. Lui mi dedicò un caloroso sorriso per poi sedersi sulla sedia posta di fronte alla mia. "Sei nuova? È la prima volta che ti vedo qui" mi disse. Lo guardai per poi rispondere "Oh bhe sì sono arrivata proprio questa mattina" "Allora sono felice che una ragazza carina come te abbia deciso di venire proprio qui" ecco se prima ero rossa adesso sono peggio di un pomodoro. Inoltre lui non era bello, era stupendo. I capelli gli ricadevano leggeri sulla fronte incorniciando alla perfezione il suo favoloso viso. Gli occhi, ovviamente a mandorla, erano quasi neri due profondi pozzi in cui mi sarei persa volentieri. Abbassai il capo e sussurai un grazie "Io sono Seokjin e non ti preoccupare sei ancora più carina quando arrossisci" ed eccolo il colpo di grazia. Presi coraggio e lo guardai " Io sono Y/N e tu sei davvero bell..gentile sei molto gentile" ma che cosa stavo dicendo?!?! Cavoli dovevano darmi una medaglia per la miglior figura di merda. Lo vidi ridere sotto i baffi e d'istinto misi il broncio incrociando le braccia al petto. "Bhe grazie per i complimenti anche se - si mise in posa come un modello ad una sfilata - me lo dicono tutti". Il mio broncio fu subito sostituito da un gran sorriso a causa delle pose che aveva appena assunto. Credo proprio che diventeremo amici. Guardai l'orologio e decisi che era arrivato il momento di affrontare per una seconda volta Yoongi, questa volta in modo pacifico. " Bhe mi dispiace interrompere la tua passerella, ma devo andare dal mio paziente". " Permettimi di accompagnarti", ci avviammo alle scale visto che l'ascensore pieno è dir poco. Lui si fermò al secondo piano mentre io continuai a salire. Percorsi un'altra rampa di scale prima di ritrovarmi, per la seconda volta in quell' unica mattina, davanti alla porta del mio paziente. Mi morsi il labbro inferiore ed esitai a bussare a causa di colui che si trovava esattamente dietro essa. Diamine!! Mi sentivo una ragazza alle prese con la sua prima cotta " Forza Y/N mica morde". Mi feci coraggio e bussai a quella porta che sinceramente già odiavo. Sentii un flebile "Avanti" e dopo un minuto buono mi convinsi ad entrare. Lui era esattamente lì dove l'avevo lasciato quella stessa mattina. Rimasi vicino alla porta, non avevo intenzione di muovermi sopratutto con il suo sguardo omicida puntato contro. Ecco se gli sguardi potessero uccidere io sarei già bella che sepolta. Ci fu un lungo silenzio imbarazzante che decisi di spezzare. "Mi dispiace di essermi comportata così prima " gli dissi con le gote leggermente arrossate, senza guardarlo negli occhi." Delle tue scuse non me ne faccio nulla" sputó acido. Quelle uniche parole provocarono un piccolo dolore al mio petto. Presi coraggio e mi avvicinai al suo letto "Mi spieghi perché ti comporti così?" gli chiesi. Mi guardò attentamente come se mi stesse studiando. "Perché vuoi aiutarmi?" mi chiese evitando completamente la mia domanda. Decisi di rispondergli, non tralasciando un piccolo sorriso formatosi sul mio volto. "Perché mi sei sembrato semplicemente infelice e a me piace regalare sorrisi alle persone, quindi eccomi qui" una risata amara iniziò a risuonare nella stanza. " Tu vorresti far sorridere me? Min Yoongi?!?" " A me non suona così strano" gli risposi sedendomi sul letto senza chiedere il permesso al diretto interessato. Si mise seduto così da ritrovarsi a pochi centimetri dal mio viso. Si avvicinò al mio orecchio e provocandomi una marea di brividi mi disse " Allora piccola Y/N non vedo l'ora di vederti fallire". Ecco. L'imbarazzo era partito per l'Africa sostituito da una grande rabbia. Decisi, per ripicca, di rispondere avvicinandomi al suo orecchio. "Spero per te che la delusione non sia un problema perché farò spuntare un gran sorriso sul tuo faccino" dissi picchiettando il mio dito sul suo naso perfetto. Lo vidi guardarmi confuso e decisi di alzarmi e potrei scommettere di aver visto un sorriso sul suo volto. Non sarà poi così male forse.
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ғιησ αℓℓ'υℓтιмσ яεsριяσ (Yoongi X Reader)
ФанфикUn giovane ragazzo si ritrova a dover rinunciare ai suoi sogni a causa di qualcosa notevolmente più forte : la malattia. Con le speranze ormai perse si ritroverà a dover combattere da solo contro di essa. Qualcuno però farà breccia nel suo cuore, fa...