~~ Finalmente il dottore chiamò il mio nome e io fui costretto a entrare in quello studio che ormai consideravo l'inferno.~~
La prima cosa che feci quando entrai nello studio fu quella di sedermi per due semplicissimi motivi: il tumore indeboliva tutto il mio corpo sopratutto i muscoli nonostante fosse interessato principalmente ad un solo organo. Anche prima che mi ammalassi ero una fra le persone più pigre del mondo e di certo la malattia non ha cambiato questo mio aspetto. Il fatto di rimanere in piedi anche solo per cinque minuti mi distruggeva. E io mi chiedo ancora, nonostante il mio evolutissimo intelletto, come mai avevo insufficiente in motoria. Comunque tornando alla realtà il dottore, un uomo piuttosto giovane con delle spalle grosse quanto la mia casa e un viso che invidiabile è dir poco mi stava fissando con un piccolo sorriso stampato sulle labbra. CATTIVO SEGNO. Lui non sorrideva mai così. Nel senso ogni volta che mi recavo lì mi veniva incontro con un immenso sorriso stampato sulle labbra e mi tempestava di domande chiedendomi come stessi e come procedeva la cura per la malattia. Quel giorno invece aleggiava un'aria strana, triste quasi come il cielo grigio prima della tempesta. Quando iniziò a parlare cominciai ad accorgermi che ben presto quella tempesta avrebbe colpito un bersaglio preciso: me.
"Allora,come sono stati quest ultimi giorni?" mi chiese il dottore con tono gentile mantenendo però quel sorriso, che a parer mio sembrava più che forzato e che sinceramente stavo iniziando ad odiare. "Come sempre" ovviamente per 'come sempre' intendo dolori sparsi per tutto il mio corpo, perdita della fame e cominciavo pian piano a non riuscire più a compiere azioni che le persone"in salute"avrebbero definito semplici. Io però non ci riuscivo e questo portava la mia autostima a - 0. "Le medicine le prendi?". Oh no. Quelle erano fra le peggiori conseguenze del cancro. Ti drogavano di quelle pillolette come se non ci fosse un domani e io le detestavo. Decisi di non rispondere, in quel momento non avevo voglia di essere sgridato come un bambino che non svolge il compito assegnato. Il dottore, che ormai mi conosceva bene fece finta di nulla e continuò con il suo discorso. "Okay, bè non sai quanto mi dispiaccia dirtelo, ma abbiamo cattive notizie". Ecco. Quelle uniche parole mi distrussero.CATTIVE NOTIZIE. Quelle sole parole erano in grado di farti perdere la speranza in un unico secondo. Tutto quello in cui avevi sperato poteva infrangersi con solo due parole. "Vedi il tuo fegato, se non si trova un donatore al più presto, potrebbe cedere e questo... Ecco ti porterebbe ad una morte certa". Il mio stomaco iniziò a contorcersi, ma non lo diedi a vedere. Non volevo essere di nuovo sedato come un cane. NON DI NUOVO. Incitai con un cenno del capo il dottore a continuare"In poche parole la cattiva notizia è che se non troviamo un donatore compatibile entro un mese il tumore ti ucciderà ". Il nodo allo stomaco iniziò a fare più male."Mi dispiace dirtelo così, ma viste le liste di donatori in questi ultimi tempi ti resta un mese di vita" il mondo mi crollò addosso una seconda volta. Questa volta faceva più male di quando mi avevano comunicato della malattia stessa. "Yoongi non devi perdere le speranze un mese è lungo può accadere di tutto" oh certo. Era facile per lui. Come potevo non perdere le speranze quando mi aveva comunicato che in meno di un mese sarei morto!!!? E poi non avevo trovato un donatore compatibile in tre anni figuriamoci in un mese. Ormai il dolore era diventato incontrollabile, le palpebre pesanti, volevo solo chiudere gli occhi ed abbandonarmi al mio triste destino. E feci esattamente cosi. Mi accasciai all'improvviso sulla sedia. L'ultima cosa che vidi fu il dottore che preoccupato corse verso di me. Poi il buio. Finalmente potevo riposarmi.
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ғιησ αℓℓ'υℓтιмσ яεsριяσ (Yoongi X Reader)
FanfictionUn giovane ragazzo si ritrova a dover rinunciare ai suoi sogni a causa di qualcosa notevolmente più forte : la malattia. Con le speranze ormai perse si ritroverà a dover combattere da solo contro di essa. Qualcuno però farà breccia nel suo cuore, fa...