-Daisy?-
La ragazza aveva il viso leggermente arrossato immerso nel cuscino, con una mano sotto di esso e l'altra, si meravigliò al suo risveglio, sul fianco di Calum che in quel momento la guardava sorridendo. Appena si rese conto di quella situazione, la mora si scostò subito.
-Dobbiamo andare a scuola, coraggio.- le disse spostandole dietro l'orecchio una ciocca di capelli.
-Sei rimasto qui tutta la notte?- chiese invece la ragazza, con la bocca leggermente impastata.
-Si, mi sono addormentato. Sai mi rilassa il suono che emetti, russi come se non ci fosse un domani.- Daisy arrossì di colpo.
-Hey! Io non russo!- rispose sulla difensiva.
-Oh, e come se lo fai.- rise Calum. -Dai, scherzavo. Non te la prendere. Vai a darti una sciacquata.- le accarezzò la guancia, poi lei si alzò dal letto e si diresse in bagno.
Nel frattempo, il moro perlustrò ogni angolo della sua stanza, la scrutò attentamente, quando si soffermò su una cornice posta su una mensola. Raffigurava un uomo con una folta chioma grigia con in braccio una bambina dai capelli color cioccolato e due grandi occhi verdi. Il signor Oldman e Daisy, da piccola. La prese tra le mane e le vennero i brividi al solo pensiero che fra non molto tempo quella sarebbe stata solo una foto, solo un momento bloccato, solo un viscido ricordo, perchè anche la ragazza avrebbe fatto la fine del padre.
Sussultò quando sentì dei passi dietro di lui e una voce profonda pronunciare il suo nome.
-Cosa cazzo ci fai in casa mia?- disse Luke a denti stretti.
-Hemmings, chi non muore si rivede.-
-Ti consiglio di lasciarla stare se sei tu quello che non vuole morire.-
-Oh, ci siamo svegliati con la luna storta? Sai, biondino, se il buongiorno si vede dal mattino, la mia sarà una giornata di merda, quindi, perchè non esci fuori di qui? Ho del lavoro da fare, sai com'è...- indicò la porta del bagno, accennando un sorrisetto.
-Ti avverto, Calum- si avvicinò come un fulmine al corvino e prendendolo per il colletto della giacca lo spinse contro la scrivania, facendo cadere la foto. -se la tocchi solo con un dito, sei morto.-
Non ebbe il tempo di ribattere o magari di prenderlo a pugni che entrò Daisy nella stanza, rimanendo senza parole.
-Luke, cosa vuoi?- gli chiese con tono duro.
-Io..niente, volevo solo sapere se avevi bisogno di un passaggio.- mentì.
-Tranquillo, Hemmings, l'accompagno io.- prese le chiavi dell'auto dalla tasca dei jeans e se le fece roteare sull'indice.
La ragazza annuì e gli fece segno di uscire, e quando Luke le fu talmente vicino da sfiorarla la guardò, come per ammonirla, e le sussurò:
-Fidati di me.-
***
-Ho un'idea carina per stasera.- annunciò Calum, intento a guidare.
-Sentiamo.- lo incitò Daisy.
-No, è una sorpresa.- La ragazza sbuffò, in realtà più perchè le piaceva sul serio tutto quel mistero e non perché era davvero scocciata.
Una volta arrivati a scuola il moro parcheggiò l'auto ed entrambi si avviarono verso l'entrata.
-Tieniti pronta per le dieci.- le disse. Lei annuì e si diresse verso la sua classe.
-Allora...ci vediamo dopo.- mormorò Daisy aprendo la porta dell'aula.

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Faraway. || Calum Hood.
FanfictionPelle ambrata, capelli neri e tatuaggi. Margherite, labbra rosee e agorafobia. Per Daisy il pericolo è più vicino di quanto credesse.