Sveglia alle 06.00.
Quel giorno sarebbe stato davvero un giorno strepitoso per la nostra rivista.
Nell'arco di un mese riuscimmo a vendere il 25% in più delle copie che si trovavano già in commercio sugli scaffali. Questo poteva stare a significare solo una cosa... una promozione super per tutti i dipendenti e naturalmente una notte piena di festeggiamenti ad uno dei locali più cool della città. Il "Midnight Club" a Cuthbert St.
Quel sabato mattina ero su di giri. Niente e nessuno avrebbe guastato il mio umore. Jasmine era già andata a lavoro ed io avrei avuto tutto l'appartamento a mia disposizione.
Decisi che me la sarei presa con comodo, ma non troppo, e nel frattempo il dolce sapore della cioccolata calda mi avrebbe coccolato un'ultima volta prima che mi sbrigassi ad uscire dal mio pigiama. Un'ora era quasi volata, e mentre ritoccavo un'ultima volta il make up del giorno, scesi di corsa per non perdere il taxi delle 07.15.
Spalancai lo sportello del portone portando il mio volto verso il cielo per farmi accarezzare da quel tiepido venticello di Philadelphia imprigionato da un timoroso sole nascosto tra i nuvoloni.. Posai di nuovo il mio sguardo sul mondo e finalmente, vidi Louis, che come ogni mattina si preparava per poter andare avanti con quei pochi dollari che riusciva a guadagnarsi.
Sorrideva lui mentre mi veniva incontro.
<< Caspita! Complimenti alla cuoca! La torta era deliziosa.>> affermava il ragazzo compiaciuto.
<< Beh, che dire, sono contenta che sia stata di tuo gradimento. Ma che fine avevi fatto ieri sera? Ero così in pensiero per te!>>
<< Ero andato a farmi un giro, così. Nulla di che.>>
Capii al volo che mi stava mentendo spudoratamente, mantenendo un autocontrollo che non gli apparteneva. Mi sarebbe piaciuto fargli qualche domanda in più, ma fu il suo sorriso impacciato a spiegarmi che non avrebbe voluto sentirsi chiedere nulla perché non avrebbe spifferato nemmeno in punto di morte. Così mi limitai a sorridergli anche io, ma senza fare troppe cerimonie.
<< E va bene! Io scappo! Ci vediamo dopo.>> gli dissi.
<< A dopo e buon lavoro Roxy!>>
Presi il taxi e arrivai in ufficio. Quando entrai nel nostro piccolo studio trovai solo Patricia alla sua scrivania intenta a modificare una bozza. Ce ne era una terza vuota. Quella del nuovo arrivato.
E l'irlandese? Che fine aveva fatto?! Caspita ma era mai possibile che scappavano tutti in quei giorni?
<< Buongiorno donzelleee! Vi ho portato la colazioneee!>> urlava l'irlandese appena si era affacciato nella stanza.
<< Ah! Ma davvero? Oh, mamma mia che uomo! Sei da sposare!>> esultava la mia collega con un tono abbastanza veritiero sobbalzando dalla sua sedia.
<< Grazie é un pensiero gentile da parte tua! E tu hai già fatto colazione?>> chiesi teneramente.
<< Certo che si, ma non potevo comprare qualcosa solo per voi, così mi sono accontentato di un frappé con una bella fetta di ciambella!>>
<< Vediamo... per noi femminucce c'é un cappuccino a testa??!!...
...E basta?>> domandava la ragazza quasi disgustata.
<< Ma, mie care donne, cercate di capire noi poveri uomini!Voi non fate altro che essere perennemente a dieta!! Se vi facciamo assaggiare qualcosa di troppo calorico, ci fulminate perché così perdete il conto dei vostri chili persi, se non vi diamo granché, i tirchi siamo noi....Diteci! Ma voi come ci volete??>> ci chiedeva Niall quasi con una scia di apparente "filosofia" nel suo discorso.
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" Goodbye "
FanfictionTratto dal tredicesimo capitolo: "Sei stata come musica nelle orecchie di qualcuno che non apprezzava il dolce suono della vita." Cover di @erisedharry Copyright © 2014