▶Chapter 12

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Nell'aria si respirava una mancanza particolare ... Era vuota.

Louis non c'era e non sarebbe mai più tornato. Quel ragazzo ci avrebbe seguito, ma dall'alto.

Erano passate due settimane dal suo addio e dal mio trapianto ...

... Dovevo risvegliarmi!

Roxanne's Pov (Punto di vista di Roxanne)

Giravo la testa da una parte all'altra di quel duro cuscino bianco.

Aprivo gli occhi appena, ma quando li spalancai del tutto, mi ritrovai in una stanza di ospedale.

Era grigia, buia e sapevano di disinfettante quella camera e quel cuscino. Conficcato nella mia vena, avevo un solo ago collegato ad una flebo ed una mascherina appoggiata sul mio petto.

Caspiterina, ero così malandata?!

Dalla porta, entrò un'infermiera, sembrava gentile e poi aveva uno sguardo così docile come quello di un labrador che non avresti potuto assolutamente non affidare completamente a lei quella situazione così delicata.

Si sedette sul bordo del mio letto inclinando il capo di lato per osservarmi al meglio, poi sorrise.

<< Tu sei Rosanna, giusto?>> chiedeva una lieve vocina all'intero di quella stanza tanto spenta.

<< Sì, sono io!>> le sorridevo impacciata grattandomi la nuca.

<< Allora, qual é l'ultima cosa che ti ricordi? Sei qui da quattordici giorni.>>

<< A dir la verità non molto. Stavo attraversando la strada, ma non prestavo attenzione a quello che facevo, poi girai la testa ed un enorme taxi giallo mi aveva praticamente assalita.>>

<< Quindi é stata distrazione la tua?>> continuava.

<< Si purtroppo. Quell'enorme auto e quei fari poi, mi avevano travolta. E poi, bum, il nulla! Solo nero, un velo nero.>>

Gesticolai di continuo mentre ricordavo l'accaduto facendolo scorrere come un film dell'orrore davanti ai miei occhi.

<< Capisco ...>>

A quei miei atteggiamenti la donna mi prese la mano sfregando il suo setoso palmo sul mio dorso per tranquillizzarmi. Poi riprese a parlare.

<< Devi sapere che sei stata operata. Il tuo cuore non andava più bene e non ce l'avresti fatta, così adesso ne hai uno nuovo e pimpante!>>

Sgranai gli occhi non appena pronunciò quelle parole.

Cosa significava che ne avevo uno "nuovo e pimpante"?!

<< Dice davvero? Ne ho un altro?>> ero allibita.

<< Sì, hai subito un trapianto. Il tuo donatore é stato un angelo considerando che non si trovava in uno stato comatoso ed è quasi illegale ciò.>>

Aprii la bocca in esortazione mentre cercavo di trovare una giusta risposta a tutto quello che mi riferiva la donna.

<< Già, chissà chi sarà stato!>>

<< Presto lo saprai, adesso preparati.>> ghignava uscendosene.

Era il momento di fare i bagagli, scollegare la flebo e togliere il disturbo. Forse un disturbo più per me, l'ospedale non mi era mai piaciuto e sinceramente non era mia intenzione rimanerci neanche un secondo di più.

Uscii con un borsone nero in mano e quando mi affacciai nella sala d'attesa c'erano tutti, ma proprio tutti.

La mia famiglia, Patricia, Harry, Niall con sua moglie e poi Zayn.

&quot; Goodbye &quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora