▶Chapter 7

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Jasmine's Pov (Punto di vista di Jasmine)

Uscii dal portone con la speranza di poterlo raggiungere e fermarlo per porre fine a questa interminabile storia.

"Ma quanto corre?" imprecavo borbottando tra me e me cercando di richiamare la sua attenzione.

<< Louis, aspetta!>> urlavo. Ero determinata.

<< Cosa vuoi?>>

mi domandava smettendo di camminare e girandosi per guardarmi piuttosto che rivolgermi le sue spalle tese.

<< Non puoi più aspettare. Su avanti, devi dirglielo!>>

<< Che cosa? Ti sei bevuta il cervello?>>

<< E tu invece, ti sei rincoglionito forse? - ringhiavo alterata- Ti sembra normale la scenata che hai appena fatto?!>>

Il ragazzo posava il suo sguardo sull'asfalto crepato. Non avrebbe voluto ascoltare una sola parola del mio discorso.

<< É che... - farfugliava mentre i suoi occhi divenivano sempre più lucidi- É che, non potrei sopportarlo. Non potrei sopportare di vederla con un uomo accanto.>>

La sua voce era flebile.

<< E allora? Cosa aspetti, dannazione! Và da lei, và da Roxy e dille che l'ami, che l'hai sempre amata sin dal primo giorno in cui ha messo piede qui. - lo pregavo - Sai meglio di me quanto desiderasse questo momento ... Il suo principe azzurro, e tu non puoi negarglielo!>>

<< Ed é per questo che non posso.- ribatteva - Non posso renderla felice, non potrò mai. Lei desidera questo ... Ma io un giorno me ne andrò e non potrò più starle accanto. Sai che vorrà dire questo per Roxy? Rivedrà nuovamente il suo sogno distrutto. E io non voglio farle del male.>> si spegneva mentre pronunciava quelle frasi.

<< Perché, non hai pensato che tu potresti farla più felice di quel Liam? E poi così sei tu a farti del male! Soffrire come un cane per niente, per paura! Solo paura.>>

<< No Jasmine, io so che la farei solamente soffrire. E poi la mia non é paura, ma coraggio!>> fece spallucce.

<< Ma quale coraggio, cavolo! Te la stai facendo scappare, strappare da sotto il naso, da sotto i tuoi occhi. - gli urlavo contro mentre incrociavo le braccia. - Ma forse a te non importa davvero!>>

<< Non me la sto facendo scappare, la sto lasciando libera di vivere la sua vita, com'è giusto che sia.>> giustificava dolorosamente.

<< Credimi Louis, faccio fatica a capirti. Sei strano in quest'ultimo periodo. E poi cosa intendi per "me ne andrò" ? >>

Il giovane ragazzo a quella mia "assurda" richiesta abbassò nuovamente lo sguardo mostrando un amaro sorrisetto su quel suo tiepido volto. Si schiarì la voce con un colpo di tosse per poi riprendere a spiegare.

<< A tutto c'é una spiegazione. Ricordatelo.>> e si avviò per chissà dove lasciandomi così, in un modo del tutto incomprensibile.

<< Aspetta!>> lo richiamavo un'ultima volta.

<< Che vuoi ancora?>> si girò urlando con le mani nelle tasche del suo gilet in jeans.

<< Perché non ti sei dichiarato prima, un anno fa?>>

<< Timore, pigrizia. E chi può saperlo. Inferiorità?! Forse non mi sentivo all'altezza, come non mi sento neppure ora?!>> diceva lui lasciandomi alle sue spalle e continuando a camminare.

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