▶Chapter 15

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Il tempo fuggiva, i mesi saltavano i giorni, le ore contavano autonomamente alla rovescia ed il 23 maggio 2014 era ormai giunto più in fretta che mai.

Erano le 07.00 di mattina e fra le persiane, i deboli raggi di sole annunciavano una nuova giornata, colpendo direttamente il mio sguardo socchiuso.

Mi svegliai guardando il calendario e il mio anello ormai incastrato al dito, stiracchiandomi bruscamente per poi appoggiare la mia spalla sulla testata del letto.

Assaporavo le ultime ore, ultimi attimi, per abbandonare quella mia libertà rimpiazzandola con la piena fedeltà coniugale.

Moglie? Mancava poco!

Jasmine aprì la porta dando un violento calcio sul materiale in legno buttandosi a capofitto su di me, ancora reduce da un sogno profondo.

<< Buongiorno mogliettina!>> cinguettava lei portandomi la colazione a letto.

Cappuccino e un muffin al cioccolato!

<< Cos'é? Fai le veci di Liam?>>

<< Sì pigrona,ma ancora per poco. Comunque ... Buon compleanno Roxy!>> e mi baciò sulla fronte, come fosse una mamma.

<< Grazie mille Jas! Cavolo ho un dolore fortissimo alla schiena ... credo che la vecchiaia si stia facendo sentire.>>

<< Se per vecchiaia intendi i più bei venticinque anni della tua vita, beh non vorrei nemmeno immaginare i tuoi settanta allora!>>

<< Se ci arrivo!>>

Ruotò gli occhi sbuffando.

<< Certo che non cambi mai nemmeno nel giorno del tuo matrimonio, Roxanne?!>>

<< E perché dovrei - risi- non ne vedo il motivo?>>

<< Ma perché sto ancora parlando di cose stupide con te? E perché perdo ancora tempo?!>> si lamentò la ragazza appoggiando le mani sui suoi bacini mentre io gustavo piacevolmente il mio cappuccino bollente.

<< Non lo so, me lo sto domandando pure io.>> la deridevo.

Sbuffò lei articolando un verso animalesco dalla sua bocca non appena si diresse per andare ad aprire alla porta di ingresso.

E all'entrata una bionda ed esaurita Patricia con una valigetta stracolma di trucchi e oggetti vari, esultava non appena piombò nella camera da notte mia e della bruna ripetendo ad alta voce cose senza senso.

Urlò prendendomi per i capelli e gettandomi sul gelido pavimento.

<< Cosa ci fai ancora a letto? Vuoi far attendere Liam all'altare?>>

Jas le si avvicinò battendole il cinque. Nonostante quelle due non provassero una gran simpatia l'una per l'altra, quel giorno, insieme, mi spaventavano a morte. Si sarebbero alleate contro la sottoscritta forse? Molto probabile!

Mi alzai di scatto piantandomi di fronte loro.

<< Allora? Mi aiutate o no?>>

Ed io finii senza alcuna pietà nelle loro grinfie. Jas si occupava del trucco e l'altra dei capelli.

Squilló un cellulare nel salotto. Era di Patricia che imprecava non appena quella suoneria emise una melodia orrenda.

<< Pronto? Che? Harry!? Si, un attimo!>>

E mi passò il cellulare.

<< Chi é?>> le chiesi.

<< Harry. Vuole parlarti!>>

&quot; Goodbye &quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora