Chapter Eight:

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-“Ehi…ferma! Ma cosa fai, hai intenzione di darmi una mattarellata, in testa…?”

Lo guardo, con gli occhi fissi sul suo volto.
Rimango pietrificata, ‘Te ne rendi conto Sara, cosa stavi per fare?’ prendo fiato, e un grande sospiro parte prima di rispondergli:

-“Louis non ti ho visto direttamente entrare, ho solo visto un ombra muoversi lentamente, per il salotto. Che ne potevo sapere che eri tu… pensavo fossi un ladro…perdonami!”

Si mette a ridere, piegando il busto in avanti.
Alzo lo sguardo, travolto da alcune lacrime di gioia, e mi risponde:

-“Scusa sono entrato piano, perché volevo farti una sorpresa… Volevo dirti che ero dentro casa, con un piccolo schiarimento di voce. Ma poi ti ho sentita cantare, e volevo ascoltarti…sentire la tua bellissima melodia. Perché sono convinto, che se mi avresti visto avresti smesso…non è vero?”

 Annuisco, con la nuca arrossendo invece sulle gote, belle tonde.
Ha perfettamente centrato il punto.
Louis inclinando la testa lievemente, con una strana faccia mi domanda:

-“Potresti continuare? Hai voglia di farlo, tu per me?”

-“Mi-mi vergogno…non ho una bella voce come la tua…”

-“Oh andiamo, non è vero, ti ho sentita per un minuto intero, e si babe hai una bella voce. E poi su fallo per una volta, io alla fine lo faccio sempre per tutte voi fan. Quindi ti riformulo la domanda, avresti voglia di cantare per il tuo idolo?”

Lo guardo, Louis è completamente pazzo, vuole davvero sentire lo strimpellio, delle mie corde vocali in azione?  
Poi sorrido e cerco una scusa, per evitare l’esibizione:

-“Tomlinson, ora che ci penso, ma io non scrivo canzoni…”

Accarezzandomi le spalle, sussurra:

-“Semplice, le scegli dal tuo iTunes no! Eh carota distratta…se non ci fossi io!” 

Ahah, è convinto il ragazzo, comunque a passo svelto, vado verso il PC, mi afferra per un braccio, mi gira e portandomi davanti, contro il suo bellissimo volto mi parla:

-“Queste sono per te…”

Da dietro la sua schiena, fa uscire un mazzo di rose rosse.
Ho ricevuto un mazzo contenente, diciannove rose rosse…
Si le ho anche contate per esattezza, tra l’altro sono, sono il numero dei miei anni…
Io non so cosa dire, davvero sono emozionata; nessuno mai mi aveva regalato delle rose, e per di più rosse, che stanno a rappresentare la passione.
Con gli occhi lucidi, guardo nelle pupille Louis:

-“Grazie ma non dovevi disturbarti…”

Mi guarda con lo sguardo, più dolce che potesse farmi.
Le sue mani scivolano lungo i miei fianchi, e mi avvicina contro il suo petto:

-“Non mi sono disturbato affatto, l’ho fatto con piacere…”

La sua mano sta accarezzando il mio viso, mi scansa una falda di capelli davanti gli occhi, la posiziona dietro l’orecchio.
Mi guarda incantandosi di fronte alle miei iridi castane.
E io nel vedere i suoi occhi, il modo in cui mi sta fissando, mi fa capire, anzi riesco ad intuire con certezza; che Harry ha assolutamente ragione.
Louis deve essersi preso, una bella cotta per me.
Con il pollice e l’indice, prende il mio piccolo mento…socchiude i suoi occhi.

E a sua volta posa leggermente le sua labbra, così calde…così umide sulle mie.
Stavolta non è un bacio sulla guancia come nel pomeriggio, nemmeno a stampo sulle labbra…
È un bacio sulla bocca. La sua lingua, sempre più cerca di entrare dentro la mia bocca, alla ricerca della sua ‘anima gemella’.
Le nostre teste si inclinano, le mie mani, arrivano a fiondarsi dietro il suo collo…salendo trovano quei suoi capelli, così morbidi, così lisci anche se corti.
Infilo le mani, mentre la mia bocca è impegnata a manifestare, tutto il mio interesse a Louis stesso.

Perché a volte basta solo sperarci un po' di più...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora