Chapter Fourteen:

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Sono le sei di mattina in punto, stamani mi sono alzata con una malinconia addosso con una tale tristezza che potrei iniziare a piangere e non finire più…non riuscirei a fermarmi se solo concedessi alle lacrime di sgorgare fuori dalle mie pupille.

Ma io devo essere più forte…devo resistere.

Non è un bel giorno, anzi il è il peggiore che ci possa essere…oggi è il giorno dell’ ‘Addio’ quello che non avrei mai voluto ci fosse tra me e Londra, ma soprattutto tra me e Louis.

È così difficile ‘lasciare’ colui che ami, colui che ti rende belle le giornate, colui che ti fa sorridere anche quando tu non ne hai voglia.

Non credevo fosse così straziante lasciarlo…lui che è diventato il mio mondo, lui che era fino a un giorno fa ‘mio’…ma mi stavo solo illudendo che tale cosa poteva essere vera…lui non è mio, ma della castana dallo sguardo ammaliante.

Dalle doti incantatrici…seduttive…pericolose.

Nemmeno il cibo sembra essere appagante, non mi va…il mio stomaco ha deciso di fare lo sciopero (al contrario delle lacrime, quelle vogliono fare l’abbonamento) della fame.

E come provo a buttare giù qualcosa sembra darmi colpi, pizzicotti allucinanti.

Perfetto…sono schiava del mio corpo, sono schiava del dolore che Lou mi ha causato insieme a quella ‘strega’ fattucchiera.

Quindi la colazione salta…a questo punto è meglio, così posso andare alla stazione il prima possibile dal momento che ho dovuto optare per prendere il treno per tornare a casa.

Chissà per quale strano motivo non ho scelto di prendere l’aereo, avrei viaggiato in sole due ore…invece è il treno che facendo giri immensi mi riporterà in Italia.

Controllo che tutto sia nella borsa, ricontrollo anche i bagagli che mi porterò dietro…bene c’è tutto.

Ma non c’è nessun motivo che più mi trattiene qui in questa casa…si beh ci sarebbe la mia best, ma non mi basta…in questa città ho condiviso anche l’amore con Tomlinson ed è quello che mi spinge, a volar lontano da lui…è quello che non mi trattiene più.

Riguardare le pareti di questa ‘nostra piccola’ casetta e ripensare alle mille cose fatte con Erika, rende tutto così triste.

È triste perché se me ne vado, non succederanno più avventure simili…io sarò lontana, lei sarà lontana e soffriremo entrambe.

Ma lei saprà capire con il tempo perché ho deciso di fare questo passo doloroso.

Capirà e mi perdonerà per averla lasciata sola…ma non sarà del tutto sola c’è Malik, che le starà accanto ricoprendo il ruolo del fidanzato perfetto.

Persa nei miei pensieri, alcune voci mi distraggono…gli occhi che fino a poco fa vagavano nella stanza, associando ad ogni cosa un ricordo felice…si concentrano sulle facce tristissime dei ragazzi.  

-“Ragazzi cosa ci fate svegli a quest’ora…?”

Mi guardano impalati sulle loro gambe, implorando con lo sguardo di rimanere a Londra accanto a loro, accanto a Louis anziché partire, e sparire dalla circolazione.

Lo riesco a capire così bene che in questo caso le parole non servono proprio.   

-“Ti vogliamo accompagnare alla stazione…”

Niall pronuncia queste parole con un magone alla gola, alcune lacrime gli cadono sulle belle guance rosate che il ragazzo Irlandese possiede…è il ragazzo più sensibile che abbia mai incontrato.

Perché a volte basta solo sperarci un po' di più...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora