this is such a strange love
caught me by surprise
«Come sarebbe a dire che non posso entrare, Jay?» strillai disperata, osservando la madre di Louis guardami con un’espressione tra il terrorizzato e il dispiaciuto. Ero nervosa, agitata e ansiosa. Dopo che Jay mi aveva dato la brutta notizia le avevo chiesto maggiori spiegazioni e l’unica cosa che aveva saputo dirmi era che Louis non era grave, che si sarebbe rimesso ma che comunque non si era ancora svegliato. Ero scoppiata in un pianto silenzioso, come se fossi stata morta e appena chiusa la telefonata le mie gambe avevano cominciato a correre nella direzione dell’ospedale. Non avevo nessun diritto per aggredirla in quel modo, lei era quella che stava peggio per quella situazione. Era suo figlio, steso su quel letto d’ospedale… per colpa mia. Strinsi i pugni lungo i fianchi, mentre le parole crudeli di Nathan riecheggiavano nella mia mente colpendomi come pallottole dritte allo stomaco. Sapevo che era stato lui, quella chiamata era solo un avvertimento, era certo che Jay mi avrebbe chiamata, era tutto architettato. Con quale coraggio si era messo al volante, solo per investire un ragazzo? Ero stata io ad innescare la bomba, ero stata io ad accettare che Louis entrasse nella mia vita, sapendo che sarebbe stato a rischio. Nathan, dopo esserci lasciati, aveva sempre spaventato tutti i ragazzi che mi si erano avvicinati. Non sapevo come, ma nessuno mi aveva richiamato, nessuno si era fatto risentire dopo il nostro primo appuntamento e ci avevo messo un poco a capire quale fosse la causa di tutto. Ed ero stata una stupida a pensare che con Louis sarebbe potuto essere diverso, ero stata una sciocca a credere che a lui non sarebbe successo niente. Nathan era crudele e avrebbe usato ogni mezzo per rovinarmi la vita, persino fare del male a delle persone innocenti. In quel momento non sapevo se scoppiare a piangere o cominciare a tirare pugni al muro fino a quando le nocche non avrebbero cominciato a sanguinare. Non potevo vederlo, Louis era stato investito per causa mia e non potevo nemmeno entrare nella sua stanza per chiedergli perdono. Una parte di me mi ordinava di lasciar perdere, di dirgli addio e di lasciarlo andare, che sarebbe stato meglio così per entrambi, ma la parte solitamente inascoltata del mio cervello mi consigliava di non mollare, di non darla vinta a Nathan anche quella volta. Amavo Louis, lo amavo per davvero e non l’avrei perso per colpa di un maniaco che trovava gusto a tormentarmi. Non avrei lasciato che rovinasse ancora una volta il mio futuro. Lo avrebbero arrestato, lo avrebbero preso e sicuramente sarei stata in pace, ne ero certa. Sentivo che non sarei mai stata tranquilla, che il suo ricordo mi avrebbe perseguitato per sempre ma non potevo smettere di vivere a causa sua. Louis era la mia seconda possibilità, dovevo stargli accanto.
«Tesoro - sussurrò Jay prendendomi una mano - Per ora solo i famigliari possono entrare…»
«Non è giusto! - strillai disperata - Devo vederlo, devo dirgli che mi dispiace!»
Mi asciugai frettolosamente gli occhi, deviando lo sguardo da quello di Johanna. «Non è stata colpa tua, Zoe - mi rassicurò - Non è stata colpa di nessuno…»
Scossi la testa, prendendo un respiro e togliendo la mia mano dalla sua presa. «Ho bisogno d’aria!» dissi, voltandomi di scatto e scappando fuori dal reparto, entrando di corsa nell’ascensore che si stava chiudendo lentamente. Schiacciai più volte il pulsante del piano terra, aspettando con impazienza che si fermasse e che le porte scorrevoli si aprissero. Quando ciò accadde mi catapultai fuori, non badando all’infermiera a cui andai addosso la quale perse per un attimo il controllo della carrozzella che stava spingendo. Non le chiesi scusa, uscii dall’ospedale così com’ero entrata, osservando il gigantesco prato all’inglese che mi si presentava davanti. Chiusi gli occhi, cercando di tornare calma ma dentro di me vi era tutto, tranne che calma. Sentii il mio telefono vibrare, immaginando già chi fosse la persona che mi stava chiamando. Lo portai all’orecchio dopo aver schiacciato il tasto di risposta alla chiamata.
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69 cose che odio di te
Fanfiction[2012] «Vuoi uscire con me?» mi chiese, lasciandomi di stucco. «Non credo sia una buona idea.» gli risposi, dopo un po'. «Voglio sessantanove motivi.» «Sessantanove motivi?» chiesi confusa. «Sessantanove motivi per cui non vuoi uscire con me, sessan...