Capitolo 9

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CAPITOLO 9

#DES

A volte,basta un piccolo gesto, per farci sentire speciali, unici.

Amati.

Un semplice sguardo proveniente da quella persona, una carezza, una parola che ci faccia sentire importanti,anche se pare un gesto insignificante, per noi può in certi casi valere più di mille altri discorsi,che sarebbero privi di significato.

E ci sono quei momenti, che più di altri rimangono impressi nella nostra mente per sempre,come immagini indelebili, fotografie scattate con una vecchia polaroid, che sbiadiranno con il tempo, lentamente.

Non dimenticherò mai l'espressione di stupore di Harry, dopo che la farina lo aveva ricoperto da capo a piedi, spargendosi ovunque, nel piccolo negozio, come neve.

Io non posso fare a meno di scoppiare a ridere,sebbene sia completamente coperta di bianco,come Zayn, del resto.

Tutti e tre, dobbiamo essere davvero buffi agli occhi del povero cliente che entra poco dopo, trovandosi di fronte tre pupazzi di neve giganti.

-Ringrazia che non è venuta Barbara stamattina,Harry- dice subito il ragazzo dagli occhi color nocciola,scuotendo la testa.-Altrimenti..

-Altrimenti cosa?-risponde prontamente lui.

Zayn lo colpisce leggermente su una spalla-Altrimenti ci avrebbe dato delle pacche sul culo, a tutti e due! E sai che non faccio i salti di gioia.

Harry scoppia in una sonora risata, soprattutto dopo aver notato la mia espressione confusa, limitandosi a spazzare il pavimento con una scopa.

-É meglio se ci diamo da fare, qui è un vero disastro.

A quel punto, faccio per alzarmi e prendere una delle scope nel retrobottega,ma Harry mi afferra improvvisamente un braccio,bloccandomi al mio posto.

-Dove credi di andare, Des?

Io sono leggermente confusa,il mio sguardo vaga dai suoi occhi, a Zayn, che ci sta osservando di sottecchi, mentre pulisce iil bancone.

-Volevo aiutarti.

Lui poggia la scopa, ponendo tutta la sua attenzione su di me.

L'altra sua mano stringe ancora il mio braccio,lievemente.

Mi attira verso di sè, diminuendo pian piano la distanza tra noi.

Zayn sparisce oltre una porta sul retro, rispondendo al cellulare che si mette a squillare insistentemente.

Siamo solo io e Harry.

Sento le sue mani poggiarsi sui miei fianchi, e uno strano brivido percorrere la mia schiena.

Senza che io me ne accorga, Harry mi solleva da terra, incoraggiandomi ad incrociare le gambe intorno al suo bacino.

Le mie mani sudate, ora stringono strettamente la parte di dietro del suo collo.

-Non voglio che mi aiuti.-sussurra.

Il suo sguardo è da togliere il fiato.

-Perché?

-Posso farcela da solo. L'ho sempre fatto.

Lo guardo,interrogativa.

-Non capisco,Harry...

-Shh...-mi zittisce, facendomi segno di tacere, rivolgendomi un occhiata dolce, nella quale vedo però brillare una scintilla diversa.

Più dura,più oscura.

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