Capitolo 17

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Mi sposto dal mezzo della strada appena in tempo per non venire travolta dall'auto che arriva a forte velocità. Quasi cado per terra, inciampando nei miei stessi piedi e finendo col fondoschiena sul marciapiede.

Non può essere vero, me lo ripeto più volte, ma il suono di queste parole non risulta convincente neppure alle mie stesse orecchie, ho la bocca completamente secca e impastata, non sono arrabbiata, però, forse solo un po' delusa.

E un po' arrabbiata, ok. Forse si.

Sbatto le palpebre più volte, continuando a tenere lo sguardo fisso su quella tenda, che mi ha chiuso fuori dalla vita di Harry. Non ho voglia di fare inutili scenate, non sono una persona del genere. Se lo fossi, ora attraverserei la strada e suonerei il campanello, coglierei inflagrante quel bastardo e gli sbatterei in faccia tutto, urlandogli contro e forse prendendolo a pugni. Ma sarebbe tutto inutile, solo una perdita di tempo. Harry negherebbe, o peggio, mi deriderebbe per essermi resa cosi ridicola di fronte a loro due, a lui e a quella ragazza. Dannazione, era bionda, se fosse la stessa che è andata a trovarlo al negozio il giorno in cui ci siamo baciati, non so come reagirei. Harry mi aveva detto di non avere alcun interesse per lei, ma in ogni caso, non cambierebbe molto, quello che ho visto non era niente, ma mi è bastato per capire che io non sono pronta per avere una storia con lui. Forse ho solo frainteso tutto, probabilmente è stato carino con me fino a che ne ha avuto voglia e basta, domani non si ricorderà nemmeno che esisto.

"se lo è già dimenticato"

Sta diventando buio velocemente, non mi ero resa conto di quanto tempo avessi passato ferma e immobile come una statua, davanti a casa di Harry, è ora che vada. Le strade a quest'ora sono pericolose e io non sono proprio dell'umore, inoltre comincia a fare freddo e mi ricordo del cappotto che ho lasciato sul sedile posteriore dell'auto di Anne. Finalmente trovo la forza di alzarmi dal marciapiede e di muovere a passi veloci e spediti verso casa, cercando di non pensare a quello che ho visto. Sono già finita una volta nei guai e sono solo due settimane che sono qui, ad Holmes Chapel.

E se ci finissi di nuovo, so per certo che stavolta Harry non sarebbe pronto a salvarmi.

Quando entro in casa, non saluto nessuno. Grido un semplice sono arrivata e me ne vado di sopra, chiudendomi la porta alle spalle. Mi metto a letto, con la testa sotto il cuscino, sto solo aspettando che il tetto mi crolli sulla testa, quello sarebbe il colmo. Poi qualcuno bussa alla porta.

"Des, ei. Sono Liam, posso entrare?"

Grugnisco, ma mi alzo e mi do un'occhiata allo specchio, cercando di ricompormi. Liam sa di me e Harry, cosa nello specifico creda che ci sia tra noi non lo so,ci ha visti alla spiaggia, quindi potrei anche essere sincera con lui, però ho paura che dica a suo padre qualcosa, o peggio, ad Anne, e non voglio fare la figura dellla stupida o dell'ingenua con lei. Apro la porta e la slanciata figura di Liam si staglia sulla soglia, in attesa.

"Ti ho detto che puoi entrare" quasi mi scappa un sorriso, è cosi educato.

"Oh, certo." Si siede sul letto, e resta in silenzio per qualche secondo prima di riprendere la parola. "Senti Des, so che oggi per te non è stata una grande giornata, e che ci stai male. Per i tuoi amici, questo è ovvio, ma mi pare ci sia dell'altro, e che tu non voglia dirlo a nessuno." Mi guarda, io lo guardo e resto zitta, abbassando lo sguardo sulle mie calze a pois neri. Sono davvero ridicole, dovrei buttarle via, sul serio.

"Se non vuoi dirmi che succede, non importa. Io non sono nessuno per te, o per Hope, ma devi sapere una cosa riguardo ad Harry"

A sentire il suo nome, sento un o strano dolore al petto, e mi viene voglia di piangere. Sono davvero una stupida e un'ingenua, io non sono niente per lui, non mi ha dato cosi tanto ancora, perchè io non possa lasciar perdere e dimenticarlo, no?

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