Il cavaliere della Luna

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La ragazza riapre lentamente i suoi occhi dorati.
Appena la vista si fa più lucida,nota di essere tra le braccia di Mordred e che il ragazzo la stà guardando sorpreso e preoccupato.
In uno scatto che coglie di sprovvista entrambi si rimette subito in piedi,rossa in viso come tutte le volte che si ritrova a dover essere accanto al ragazzo.
Due grandi ali dalle piume morbide e bianche spuntano da dietro la sua schiena. La fanciulla pare esserne però dispiaciuta e abbassa lo sguardo.
<<Mordred...>> mormora senza riuscire a trovare le parole
<<Allora è questo il tuo vero aspetto>> la precede lui con serietà.
Matilde si limita ad annuire preparandosi al peggio. Ma il ragazzo si apre in un sorriso dolce.
<<Sei bellissima>> dice prima di inchinarsi e baciarle la mano:<<Ancora una volta ho avuto il privilegio di ammirare la Regina dell'Amore. E stavolta nella sua vera forma>>
<<Eh?>> fa esterrefatta lei.
Il cavaliere alza lo sguardo incontrando i suoi occhi color miele e spiega:<<Sei una dea molto venerata fra le genti>>.
L'angelo arrossisce ancora di piú:<<Per un paio di ali? Sono sempre io>>
<<Appunto>>.
Matilde guarda il suo cavaliere sorpresa e lui le rivolge un sorriso amichevole.
<<Tu...non andrai a dirlo al re...vero?>>.
Mordred scuote il capo.
<<Se non vuoi che lo faccia non lo faró>> dice.
<<Che vorresti dire?>>
<<Hai paura che Artù ti faccia giustiziare,vero?>>
<<Non è ovvio? Sono una creatura magica>>
<<Sei anche la sua pupilla>>.
La ragazza addolcisce lo sguardo.
<<Che c'è?>> chiede confuso il cavaliere
<<Caro tapino mio>> gli stringe la mano lei:<<Sei rimasto un bimbo ingenuo,vero?>>
<<Non capisco>>
<<La tua innocenza,la tua semplicità di vedere il buono nelle persone...mi ricorda...qualcuno che conosco...>>
<<Chi?>>.
Matilde lo guarda e gli accarezza il volto.
<<Non è il momento di parlarne. Lo saprai a tempo debito>> conclude.
<<D'accordo...>> fa confuso il castano. Poi guardandola negli occhi aggiunge:<<Hai qualcosa di diverso...>>
<<E cioè?>> gli sorride lei
<<Sembri...più matura...>>.
L'angelo ride:<<Perché di solito non lo sono?>>
<<Sei piú ingenua. Come una bambina>> la canzona lui
<<Beh,una cosa che abbiamo in comune>> gli sorride lei.
Il ragazzo ricambia.
Per un attimo il silenzio sembra far parlare i loro occhi.
In quelli di Matilde traspaiono amore e adorazione per l'amato.
In quelli di Mordred ammirazione e confusione per lei.
Il momento viene spezzato dal rumore di cespugli causato da un cervo che corteggia una giovane cerbiatta.
I due ragazzi,notandoli,si scambiano uno sguardo per poi distogliersi imbarazzati l'uno dall'altra.
<<Allora...>> inizia a dire Matilde per cercare un argomento adatto. Lui la guarda.
<<Come mai sei venuto qui?>> chiede alla fine lei non trovando niente di meglio da dire
<<Ho visto che stavi male e ho pensato di seguirti>>
<<Tu...eri preoccupato..per me?>> chiede lei illuminandosi
<<Ma certo. Dopotutto sei una damigella in pericolo>> le fa l'occhiolino lui
<<E...nient'altro?>>
<<Sei anche mia amica>>.
La paura assale Matilde. Un'amica...e basta?
No.
Deve esserci qualcosa piú.
Quegli sguardi,quel bacio,le sue carezze,le sue attenzioni,la sua protettività...non possono essere frutto...dell'essere solo un cavaliere... solo...un amico...
<<Matilde?>>.
La ragazza si risveglia dai suoi pensieri e lo guarda.
<<Tutto bene?>> chiede premurosamente
<<Certo.>> risponde lei con freddezza.
Il viso di Mordred torna serio.
<<C'è qualcosa che ti turba?>>
<<No. Perchè?>>
<<Sembri...arrabbiata>>.
Matilde lo guarda.
<<Ho fatto forse qualcosa di sbagliato?>>.
"Ma come si puó resistere a tanta tenerezza e ingenuità??" pensa impulsivamente la ragazza.
Gli mette le braccia al collo e si stringe al suo petto.
<<No. Semplicemente non sono una damigella da proteggere. So cavarmela da sola tapy>>
<<Sicura?>>
<<Al cento per cento>>
<<D'accordo...>> fa pensieroso il giovane avvolgendola nel mantello per scaldarla.
La ragazza rilassa il viso: come può  essere solo un'amica dopo tutte queste coccole?
Mentre struscia il capo al suo petto e pensa,Mordred attacca di nuovo bottone:<<Quindi immagino che un giorno mi darai il privilegio di combattere al tuo fianco. E magari di darmi anche qualche lezione>>
<<Sarà un piacere>> sorride pensierosa la mora.

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