-Ciao...- la saluta affacciandosi alla porta del suo ufficio, senza però entrare.
-Buongiorno Leo.-
-Come va?-
-Bene, grazie. Ho un sacco di lavoro da fare.- sorride lei.
-Vado di là allora.- saluta con la mano prima di raggiungere il resto della squadra.
-Buongiorno capitano.-
-Ciao ragazzi. Novità?-
-Stiamo seguendo i movimenti di Panari ma sembra piuttosto tranquillo. Iaconi e Giorgi gli stanno dietro e per ora è passato solo in banca e poi dal ferramenta.- spiega Galliani.
-Forse per prendere qualcosa che dovrà servirgli per provocare il cortocircuito. Telefonate dal Cacciatore?-
-Nessuna. Stiamo controllando anche le email.-
-Perfetto. Vieni con me. Andiamo a farci una passeggiatina va.-***
In auto Leo è al volante e Valentina alla sua destra.
-Capitano, ma seguiamo anche noi Panari?-
-Ovviamente no.-
-Ha qualche idea?-
-Più o meno. Diciamo che ho una certa ipotesi sul caro Sartori e credo sarà meglio levarci ogni dubbio.-
Lei annuisce e il viaggio continua fino all'azienda dove, qualche settimana prima, Leo e Flo avevano piazzato microfoni e telecamere.
Il ragazzo parcheggia nel piazzale davanti l'ingresso.
-Ascolta. Io troverò un modo per imbucarmi. Tu dovrai starmi dietro, ovviamente senza dare nell'occhio e senza far intendere che ci conosciamo.-
-Capitano, non si preoccupi. Copro spesso Flo. So come si fa.- sorride lei.
-Ottimo! Tieni.- dice porgendole un piccolo microfono da posizionare nell'orecchio -Ci teniamo in contantto. Andiamo.-
Leo scende dalla macchina, si dirige verso l'entrata e Valentina lo segue a qualche metro di distanza.
-Buongiorno.- saluta la segretaria all'ingresso.
-Salve, posso aiutarla?-
-Sto cercando l'ufficio del signor Sartori. Dove posso trovarlo? Avrei un certo...affare da proporgli e vorrei parlarne con lui di persona.-
-Ora purtroppo non è possibile, non è in ufficio. Ma può aspettarlo qui se vuole.-
-Ah...- rivolge un'occhiata complice a Valentina che intanto si è seduta su un divanetto poco distante -Va bene...allora lo aspetto qui, grazie.-
-Si figuri, intanto gli comunico la sua presenza. Signor...?-
-Andrea Neri.- mente lui, per scansare qualsiasi tipo di problema ed evitare di essere riconosciuto.
-Perfetto.-
Leo si accomoda su una sedia, accanto al divanetto, e comincia a pensare ad un modo per riuscire ad entrare nell'ufficio di Sartori che sapeva già essere in fondo al corridoio.
-Scusi signorina...c'è un bagno qui?- chiede poi con un sorrisino.
-Certo. In fondo al corridoio, la penultima porta sulla sinistra.-
"Bingo!" pensa; poi ringrazia e si incammina per il corridoio.
Si guarda intorno prima di aprire e varcare la porta dell'ufficio di Sartori.
Una volta dentro si mette a cercare tra i fogli sulla scrivania e nei cassetti mentre si mette in contatto con Valentina.
-Galliani, sono dentro. Sto cercando una cosa. Avvertimi in caso arrivasse qualcuno.-
La ragazza non risponde per non farsi scoprire dalla segretaria, ma continua a guardarsi intorno per carpire ogni singolo movimento.
-Sono sicuro che siano da qualche parte...- si ripete lui controllando alla rinfusa fra tutte le carte.
Si avvicina all'armadietto e lo apre, ma anche lì sembra non esserci nulla.
-Che cazzo!- richiude tutto e sta per uscire quando sembra notare una sottile cartellina gialla infilata nel minuscolo spazio fra l'armadietto e il muro.
La tira fuori e la apre, dando un'occhiata al contenuto.
-Trovati! Lo sapevo.-
-Capitano! La segretaria sta per alzarsi, potrebbe andare in ufficio.- lo avverte all'improvviso Vale, uscita fuori per poter parlare liberamente.
Leo si precipita fuori la porta ed entra nel bagno immediatamente davanti.
Pochi secondi dopo sente i tacchi della segretaria attraversare il corridoio, poi si ferma davanti alla porta e bussa.
-Signor Neri? Si sente bene?-
-Oh si, non si preoccupi...Va tutto bene.-
-Ok...- risponde lei per poi tornare indietro.
Leo infila la cartellina sotto la giacca e poi esce dal bagno tornando verso l'ingresso.
-Mi scusi signorina, ma non sono proprio in gran forma, come avrà capito...Passerò in seguito per parlare con il signor Sartori.-
-Non si preoccupi, non c'è problema.-
-Grazie signorina, gentilissima.- replica porgendole la mano.
-Arrivederla!-
-Sicuramente...- sorride, per poi uscire.
-Allora capitano? Tutto bene?-
-Si, grazie Galliani. Ottimo lavoro. Torniamo alla centrale!-***
-Signori...Abbiamo l'affarista!- afferma orgoglioso facendo cadere la cartellina al centro del tavolo.
I ragazzi la aprono, prendendo ad osservare i fogli uno ad uno.
-Ma quati diamine di soldi ci sono?!- considera Iaconi ad alta voce guardando le esorbitanti cifre scritte accanto a ciascun conto.
-È Sartori! Era quasi ovvio, ma ci ho pensato solo oggi. Sartori ha un'azienda e può far girare soldi con facilità senza risultare sospetto. E tramite lui che il Cacciatore e tutta la gang del bosco si procurano le armi e tutto il resto che sappiamo. Pagano tramite lui! Ed ovviamente questo sarebbe dovuto rimane un segreto...ma purtroppo per lui, non è andata così.- spiega.
-Bravo Leo. Ottimo lavoro.- si congratula Floriana prima che le squilli il cellulare e si ritiri in ufficio per rispondere.
Lui la segue e ascolta da dietro la porta la conversazione.
-Pronto? Cosa?! Ma che stai dicendo?!- sembra inalberarsi, e poi la sua voce viene leggermente rotta dal pianto -Non lo so...Non credo...Non lo so. Scusami, ma no. Preferisco stare sola. Ok...Ciao.- mette giù, poggia le mani sulla scrivania e tira il telefono sul divanetto.
Leo socchiude la porta.
-Tutto bene...?-
Lei si volta presa alla sprovvista e si asciuga in fretta le lacrime.
-Si tutto bene, grazie.-
-Perché piangi?- chiede serio avvicinandosi.
-Niente di importante.-
-Evidentemente non è così...Vuoi parlarne?-
-Se ti va...- risponde lei inaspettatamente e Leo annuisce.
-C'è poco da dire. Mio padre è molto malato ed ha deciso di non volersi curare...Io non ho mai avuto un buon rapporto con lui, non lo vedo quasi mai. Ma la sua è una follia. Si vuole lasciare morire.- spiega, mentre le lacrime riprendono a rigarle il viso.
Leo si avvicina ancora, asciugandole le guancie con un dito e poi la tira a se, stringendola forte.
-Mi dispiace tanto Flo...Tantissimo...- le dice accarezzandole la schiena -Perchè non provi a convincerlo? Magari sentirlo dire da te gli farà cambiare idea.-
-No, è troppo superbo per accettare una proposta non sua...- cerca di rispondere con il viso sulla sua spalla.
-Flo io sono qui...qualsiasi cosa accada.-
-Saresti così sicuro da poterlo promettere?-
-Te lo prometto...- sussurra, spostando il viso fra i suoi capelli e strusciando delicatamente il naso contro il suo collo.Poi fa salire le mani fino sulle spalle della ragazza e quasi senza farci caso comincia a lasciargli delicati baci sul collo, spostandosi fino alla guancia fino a che i loro nasi si sfiorano.
Poggia la fronte contro la sua e nel silenzio riesce quasi a sentire il respiro corto di Flo che, invece di opporsi, stringe ancora di più le braccia sulla schiena di Leo.
Lui si avvicina titubante alle sue labbra e poco dopo le sfiora, spostandosi subito.
Cominciano a scambiarsi baci fugaci, come se entrambi si ritraessero l'uno dall'altra, fuggendo.
Fino a quando Leo le poggia la mano dietro la nuca e inizia a baciarla sempre più intensamente, allontanandosi di tanto in tanto solo per riprendere fiato.
Le morde il labbro e poi riprende con i baci, fino a quando percepisce chiaramente che anche lei si sta lasciando trasportare.
E allora lascia andare la lingua, che si intreccia con la sua in una danza movimentata da far perdere il fiato.
Dopo qualche minuto si staccano, tenendo i nasi vicini.
Poi si abbracciano forte rimanendo l'una nell'altro, come per paura di separarsi.
Perché è in questo momento che si ricordano quanto il loro mestiere, purché affascinante, sia pericolo.
E in mezzo a tutto lo schifo e la cattiveria del mondo in cui sono costretti a lavorare, a voltale ci si dimentica la potenza di un abbraccio.
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QUELLO CHE NON CREDERESTI
FanfictionLeonardo e Floriana sono due finanzieri che si incontrano per caso in una tranquilla giornata di fine novembre, senza però sapere le identità l'uno dell'altra. Ma presto si rincontreranno per questioni di lavoro e saranno costretti a collaborare per...