XI CAPITOLO

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Lentamente apre gli occhi e si guarda intorno un pò confusa; una coperta le nasconde le gambe.
Poi ricorda di essere a casa di Leo.
-Leo?!- lo chiama, alzandosi in piedi e camminando verso lo stretto corridoio.
-Leo?-
Indecisa fra due porte ne sceglie una, socchiudendola appena.
-Hey!- la saluta mentre, seduto sul letto, finisce di infilare le scarpe.
-Oh, scusa. Non ti trovavo...-
-Ma scusa di cosa?!-
Lei sorride.
-Come hai dormito? Quel divano non è un granchè.-
-Invece sono stata bene; non mi ricordavo neanche di essere qui.-
Leo si alza accarezzandole le braccia con le mani.
-Vuol dire che ti senti a casa, no?- poi le scosta i capelli e le da un bacio delicato sulla guancia.
-Vado a preparare la colazione. Se hai bisogno del bagno è la porta di fronte.-
-Grazie.-

***

Sono al Gico, dove tutti sono all'opera da questa mattina.
È quasi mezzogiorno e stanno per darsi i turni per la pausa pranzo quando Iaconi li blocca.
-Capitano! Ci siamo! Si stanno telefonando!-
Leo e Flo infilano di corsa le cuffie.

-Buongiorno Salvo...spero che lo sia anche per te...-
-Buone notizie? Novità?-
-Direi di si, Salvuccio caro.-
-Oggi?-
-Ora. Problemi?-
-No, sono pronto.-
-E vatti a fare 'sta passeggiatina và.-
-Ok.-
-Fammi sapere.-
-Certo.-

-Cazzo, ci siamo.-
-Dobbiamo muoverci.-
-Qui rimangono solo Giorgi e Catarsi. Gli altri con noi.-
Tutti si precipitano a prendere le armi riposte in cassaforte e Leo efferra al volo lo zaino che aveva preparato con tutto il necessario.
Tre minuti dopo sono nelle auto e sfrecciano lungo la strada.
-Nervosa?- chiede Leo alla ragazza seduta di fianco a lui, vedendola un pò preoccupata.
-No.- risponde lei decisa, dopo averlo guardadato per qualche istante negli occhi.
Lui nasconde un sorriso e continua la sua corsa fino al casale.
Le auto si parcheggiano distanti e poi tutta la squadra si nasconde, circondando tutto il perimetro.
-Mi raccomando ragazzi.- li sprona Flo tramite trasmettitore.
Attendono in posizione per circa un quarto d'ora fino a quando qualcosa sembra muoversi.
-Capitano! Panari è appena uscito. Si dirige verso l'auto, credo stia andando via.- li avverte Sciacca.
-Ottimo.-
-Ci siamo Flo...-
-Dobbiamo essere veloci. Non sappiamo quanto tempo ha programmato prima dell'esplosione.-
Lui annuisce.
-Se ne è andato, capitano. Via libera.-
-Si va in scena.- bisbiglia Leo, riponendo la pistola nei pantaloni e cominciando a correre, seguito da Flo.
Arrivati davanti alla rete di ferro, che si trova solo sul lato sinistro del casale, il ragazzo la solleva per far passare prima lei; alcuni giorni prima era venuto a rompere qualche maglia per permettere l'entrata con maggiore facilità.
-Abbiamo la vaga idea di dove sia l'impianto della corrente?-
-No. Sbrighiamoci.-
-Io a destra tu a sinistra.-
E subito corrono lungo il perimetro dell'abitazione.
Controllano su ogni parete ma l'impianto sembra non esserci.
-Leo, trovato niente?-
-No.-
-Entiamo.-
Davanti la porta, il ragazzo tira fuori uno strano attrezzo che usa per forzarla; poi con una spallata la apre.
Floriana sta per entrare, ma Leo la blocca con un braccio.
-Prima io.- le dice, mentre lei rimane di stucco.
Percorrono il piano inferiore, cercando in ogni angolo.
-Ma dove cazzo è?! Di solito è al piano terra!-
-Non lo so. So solo che siamo dentro già da quattro minuti e mezzo!- dice lei guardando il cronometro al polso.
-Merda, merda!-
Dopo esattamente trenta secondi un'esplosione fa tremare la casa. Evidentemente il cronometro era tarato a circa dieci minuti.
Si sentono rumori di vetri rotti e piccole fiamme cominciano ad animare la stanza.
-Capitano?! Capitano?! Tutto bene?!- sentono urlare Lupo tramite i ricetrasmettitori.
-Rimanete in postazione!- ordina Floriana.
-Capitano...ne è sicura?!-
-Attendete ordini!- replica Leo.
I ragazzi si guardano, cercando una soluzione.
Intanto le fiamme li hanno circondati e bloccano la via d'uscita.
-Cazzo cazzo cazzo!-
-Leo, dobbiamo uscire di qua!-
-Merda!-
Lui si mette a cercare qualcosa per farsi largo tra le fiamme, o per spegnerle, ma ogni tentativo sembra vano.
L'aria comincia ad essere irrespirabile, e Floria ha il respiro affannato ed è piegata sulle ginocchia come se facesse fatica a stare in piedi.
-Flo! Tutto bene?!- le chiede accorgendosi delle sue condizioni e toccandole una spalla.
Lei cerca i suoi occhi ed annuisce.
Il ragazzo senza pensarci troppo si sfila il maglione e glielo porge.
-Tienilo sul viso. Respira attraverso questo!-
Poi, capendo che è l'unico modo per uscirne, comincia a prendere a calci una finestra fino a romperla.
-Andiamo!- urla, afferrandole la mano e trascinandola fuori.
Anche il giardino è in fiamme ed il passaggio attraverso la rete metallica è bloccato.
Così Leo aiuta Floriana a scavalcare un muro piuttosto alto e poi si arrampica anche lui.

-Capitano!- la squadra gli corre incontro -Come state?!--Tutto ok Leo?!- gli chiede Raoul preoccupato

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-Capitano!- la squadra gli corre incontro -Come state?!-
-Tutto ok Leo?!- gli chiede Raoul preoccupato.
-Si, tranquillo.- gli fa l'occhiolino -Chiamate i pompieri, facciamo spegnere questa maledetta brace.-
-Comandi.-
-Dai, tutti a casa...- sorride Leo cercando di tranquillizzare tutti.
I ragazzi tornano in auto, e anche lui e Floriana si avvicinano alla loro.
Prima di salire Leonardo si rimette il maglione.

Prima di salire Leonardo si rimette il maglione

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-Hey...- una volta in macchina le accarezza la guancia con una mano -Come stai?-
-Bene...Grazie. Non ci siamo riusciti.-
-Capita a volte...Non importa...- sorride.
Lei sembra cupa e annuisce svogliata, poggiando la testa sullo schienale.

***

Sono sotto casa di Floriana, lui l'ha riaccompagnata.
Si sporge verso di lei per guardarla.
-Hai avuto paura?- chiede con un mezzo sorriso.
Lei si volta e lo fissa, senza rispondere.
-Guarda che...se ci sono io tu...tu non devi avere paura. Non permetterei mai che ti capitasse qualcosa.- sorride -Hai capito?-
Floriana annuisce e dopo averlo guardato per altri pochi istanti si avvicina al suo viso incrociando il naso con il suo.
Leo le mette una mano mano sul fianco, prima di iniziare a baciarla forse come non aveva mai fatto prima.
Anche lei sembra lasciarsi trasportare, permettendo che i freni inibitori si rilassini completamente.
-Andiamo da me.- gli dice, e più che una proposta sembra una precisa volontà.
Lui scende dalla macchina e corre verso la portiera per poi prenderla in braccio ed addentrarsi nel palazzo, fino alla porta di casa della ragazza.
Una volta dentro riprendono a baciarsi, mentre lei ha ancora le gambe intorno ai suoi fianchi.
Raggiungono la camera da letto e Leo la stende dolcemente, per poi spogliarla e lasciarle piccoli morsi lungo tutto il corpo.
Si leva il maglione, per la seconda volta in questa strana giornata, poi i pantaloni e dopo averli buttati ai piedi del letto scosta le coperte, sotto le quali si rifugiano per ripararsi dal freddo.
Stringe il corpo nudo contro il suo mentre diventano una cosa sola e lei si perde nell'odore di quella pelle che la fa sentire amata, come non accadeva da molto.
Forse da mai.


*SPAZIO AUTRICE*
CIAO RAGAZZI!
Scusate se non posto spesso ma i motivi sono questi:
-poco tempo a causa dello studio;
-difficoltà a scrivere un genere come questo, che per me è del tutto nuovo.

Vi confesso che ho una sorpresa CHE ADORERETE, SICURAMENTE, per voi...però prima devo finire questa storia...E spero di sbrigarmi perché non mi sento molto soddisfatta per ora, ne quanto meno ispirata.
Per questo sicuramente questa storia sarà molto più breve.
Voi che ne pensate?❤

QUELLO CHE NON CREDERESTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora