Appena arrivato sul luogo dell'incidente si precipita fuori dall'auto, ancora in lacrime.
Raggiunge la volante della polizia correndo, ma viene bloccato appena cerca di avvicinarsi al corpo.
-Mi scusi non si può passare qui.-
-Devo passare! Lasciatemi passare!- cerca di oltrepassare la figura mastodontica del poliziotto che gli si è parato davanti.
-Ma lei chi è?!-
-Capitano Leonardo Azai. Della finanza. Lasciatemi passare!-
A quel punto l'uomo si sposta e Leo oltrepassa la striscia rossa che delimita il luogo dell'incidente.
Si accascia sul corpo, rivolto con la faccia a terra, e sta per toccarlo quando viene bloccato di nuovo.
-Per favore non lo tocchi, la scientifica non ha ancora fatto i rilevamenti.-
Il ragazzo scosso e impotente si alza da terra e chiede spiegazioni al poliziotto.
-La prego, mi spieghi qualcosa. Io non...- la sua voce si rompe mentre riprende fiato, a causa del pianto ininterrotto.
-Capitano...le dinamiche non sono così chiare. Dovremmo svolgere delle indagini più accurate.-
-Cosa avete trovato qui...con lei?-
-I documenti e una scarpa. L'altra sembra essersi persa. Potremmo pensare ad un'aggressione.-
Leo si mette le mani dietro la testa, sconvolto.
-Ma, mi permetta, la conosceva?-
-Si...Si...- si allontana, straziato in preda a una crisi di pianto.
Tutto questo è assurdo.
Solo due giorni prima aveva desiderato fare un figlio con lei e ora è lì, a terra.
Si sente invadere da un senso di solitudine incolmabile.
Il medico legale è arrivato e così, forzando i suoi sentimenti, si costringe ad andargli dietro per capirci qualcosa in più.
L'uomo si inginocchia a terra e comincia a fare le prime misurazioni.
Poi sta per girare il corpo e Leo si sporge per vederla un'ultima volta in viso della ragazza che aveva amato così tanto in così poco tempo.
Il volto è sporco di terra e sangue e ci mette un pò a scorgerne i lineamenti.
-Ma...Aspetti...-
Il poliziotto si volta a guardarlo.
-Di chi erano i documenti?-
-Si chiama Floriana Rizzi.-
-Non è possibile...-
-Come mi scusi?-
-No, non è lei.- dice continuando a guardarla per averne la prova -Non è lei vi dico!-
Il medico fa un cenno al poliziotto che chiede a Leo di avvicinarsi.
Lui si china a terra e osserva bene il volto della ragazza.
-Non è lei.- dice ancora incredulo.
-Beh...sono contento che non sia una sua conoscente. Anche se poverina, chissà cosa è successo a questa ragazza.- sospira il poliziotto, mentre il medico legale riprende il suo lavoro sporco.
Leo si allontana da quel posto, tornando verso la sua macchina.
-Non è lei...- si ripete, ma nonostante questo le lacrime continuano a rigargli il volto per lo spavento.
Tira fuori il telefono e compone di nuovo, per l'ennesima volta, il numero della ragazza. Squilla.Segreteria telefonica.
-Cazzo! Cazzo! Ma perché non mi rispondi! Cazzo!- urla ancora scosso.
Appoggia le braccia sul cruscotto della macchina e chiude gli occhi per cercare di riprendere il controllo.
Si ritrova a dire un grazie al cielo, perché nonostante lo spavento Floriana sta bene. O almeno spera.
Appena tornata la lucidità, sale in auto con direzione la stessa di questa mattina: casa di Flo.***
Arrivato sale le scale del palazzo, fino a raggiungere il suo appartamento.
Con un nodo in gola, dopo qualche istante di esitazione, suona il campanello.
Passano alcuni secondi prima che la porta venga aperta, ma non da Floriana.
-Ciao Leonardo, cosa ci fai qui?-
-Ciao Alessandra...- risponde con il battito accelerato -Cercavo tua sorella.-
-Entra.-
Lui fa come gli viene detto e appena varcata la soglia nota il piccolo Matteo addormentato sul divano.
Leo segue la ragazza lungo un corridoio fino alla porta che conosce bene, quella della sua stanza.
-Flo. C'è una persona per te.- lo annuncia Alessandra, prima di lasciarlo entrare.
Riconosce le sua figura, mentre guarda dalla finestra tenendo la tenda poco scostata.
Poi si gira lasciando trasparire una certa sorpresa.
-Ciao...-
Leo rimane immobile, tirando un sospiro di sollievo: sta bene.
Tuttavia non riesce a fare il primo passo verso di lei e la guarda con distacco.
-Perchè non rispondi al telefono?- chiede secco.
-Vi lascio soli...- interviene Alessandra prima di andare via.
-Non ho guardato il telefono in questi giorni.- replica, e a dimostrazione lo tira fuori da un cassetto, facendoglielo vedere.
-Non hai pensato che potessi preoccuparmi?!-
Lei all'inizio non risponde, poi mormora un -Mi dispiace.-
-Ti dispiace?! Davvero?! Ma lo sai che è stato trovato il corpo di una ragazza con i tuoi documenti addosso e io ho rischiato di morire pensando di averti persa?!-
-I documenti me li hanno rubati. Non ho avuto tempo di fare la denuncia.-
-E perché lo spieghi a me?! Io non sono nessuno no?! Non mi devi nessuna spiegazione! Immagino come sarai stata impegnata.-
-Volevo stare sola.-
-Tu e il tuo schifo di presunzione!-
-Leo...-
-Leo un cazzo. Tu non sai cosa vuol dire credere di aver perso per sempre una persona che ami. Solo per il suo l'egoismo sconfinato.-
-Si che lo so.-
Leo si ricorda improvvisamente del padre di Floriana.
E in effetti lei sta passando la stessa cosa per lui.
-Tu non hai voluto affrontare questa cosa con me.- dice amareggiato puntandosi il petto con l'indice.
La guarda intristito e poi lascia la stanza, tornando in salotto.
-Leo!-
Matteo si è svegliato e gli corre incontro.
-Hey, ciao campione.- gli sorride tirandolo su e cercando di mascherare la tristezza -Come stai?-
-Bene.- risponde con quel faccino da vispetto.
-Senti, io devo proprio andare...Ma un giorno ti prometto che ci vediamo.-
-Va bene.-
-Me la saluti la mamma?-
Lui annuisce e torna sul divano, accendendo la tv.
Leo chiude la porta di casa alle sue spalle, deluso.
Vorrebbe piangere di nuovo, ma forse sono finite anche le lacrime.
Il telefono squilla e il numero di Raoul compare sullo schermo.
-Pronto?- risponde mogio.
-Leo! Ho saputo quello che è successo! Che razza di casino...ti sei spaventato?-
-Va tutto bene Raoul.-
-Sei sicuro...?-
-Si. Anzi, perché non andiamo a farci un giro?-
-Un giro?-
-Si. Tanto avete staccato no?-
-Si...-
-E allora andiamoci a mangiare qualcosa fuori.-
-Come vuoi. Ti raggiungo alla piazza.-
-Ok.-
L'unica cosa che vuole in questo momento e dimenticare questa giornata di merda che sembra gravare sul suo stato d'animo. Sente ancora l'agitazione e la paura fargli tremare il cuore.
STAI LEGGENDO
QUELLO CHE NON CREDERESTI
FanfictionLeonardo e Floriana sono due finanzieri che si incontrano per caso in una tranquilla giornata di fine novembre, senza però sapere le identità l'uno dell'altra. Ma presto si rincontreranno per questioni di lavoro e saranno costretti a collaborare per...