Valentina bussa alla porta dell'ufficio di Floriana e lei le da il permesso di entrare.
-Buongiorno Vale.-
-Ciao. Come stai?-
-In che senso?- chiede, non capendo a cosa si riferisce.
-Ti ho vista ieri...come stavi giù. Eri preoccupata per il capitano.-
Lei la guarda un istante e poi annuisce.
-Però è andato tutto bene, no?-
-Già...È andato tutto bene. Chissà per quanto andrà tutto bene. Magari un giorno dovremo indagare sulla sua di morte.- risponde, tirando fuori un fascicolo dal cassetto.
-Dai ma che dici! Poi tu non mi hai ancora raccontato come stanno veramente le cose.- replica, cercando di cambiare discorso.
-Bhe...Stiamo insieme...- e finalmente sorride.
-Grazie Flo! Questo lo avevo intuito. E lui? Com'è?-
-È...è così...dolce, premuroso, sensibile. Allo stesso tempo divertente e romantico...-
-E...a letto?- chiede maliziosa.
-Vale!- ride lei.
-Beh?! Non mi pare ci facevamo così tanti problemi a parlarne, tempo fa.-
Floriana scuote la testa divertita.
-Dai...almeno all'apparenza sembra uno che ci sa fare! Ed anche parecchio!- insiste Valentina.
-Diciamo che...non sempre l'apparenza inganna!- ammette.
Le due amiche si guardano per qualche istante, sorridendo.
-Sei felice Flo?-
-Si...sono felice. Perché è tutto perfetto da sembrare un sogno. Ma ho anche tanta paura di svegliarmi.-
-Andrà tutto bene, non devi essere sempre così pessimista.- le accarezza la spalla, prima di stringerla in un abbraccio affettuoso.***
-Sciacca.- lo chiama Leonardo.
-Si capitano?-
-Vai a prendere il nostro ospite. È arrivato il momento di farci due chiacchiere.-
-Comandi.-
Il ragazzo scende al piano di sotto, per prelevare Panari da una delle poche celle del Gico, utili proprio in momenti come questi, e lo porta nella stanza a vetri per l'interrogatorio.
Leo lo osserva qualche secondo prima di aprire la porta e dargli il benvenuto.
-Buongiorno, o almeno, per me lo è.- esordisce.
Il ragazzo, ben vestito, finge una certa diplomazia e tende la mano, che però Leo non afferra.
Poggia le carte sul tavolo e si mette seduto davanti a lui, scrutandolo attentamente.
È in grado di percepire una certa agitazione nei suoi occhi, anche se vorrebbe mascherarla.
Ma con lui non attacca.
-Allora...ci facciamo una bella chiacchierata, Salvo?-
Lui non risponde, continuando a tenere alto lo sguardo.
Leo tira fuori un ghigno, quasi fosse schifato dalla sua finta compostezza.
-Salvo...ma lo sai che i signorini come te non dovrebbero dare fuoco alle case? Soprattutto se ci sono telecamere in giro...Perderesti di credibilità, no?- lo sfotte.
Ma lui, forse credendo che si tratti solo di questo, sembra quasi sollevato e improvvisamente riacquista la capacità di parola.
-Ero arrabbiato con una persona e volevo fargliela pagare. Tutto qui. So perfettamente di aver sbagliato.-
-Ma allora sai parlare...-
Il ragazzo torna ad essere ermetico.
-Eh ma ti capisco. Ogni uomo, messo davanti al proprio errore, diventa insicuro. Siamo fatti così...Peccato che i tuoi siano errori, al plurale, e anche grandi...-
-Non capisco.- risponde sentendosi mancare la terra sotto i piedi.
-Non capisci...- Leo si alza in piedi -Eh io si invece. Speravi fosse solo questo, volevi cavartela con poco...Però purtroppo...Non si può avere tutto dalla vita.- continua, piantando i pugni sul tavolo.
-Mi vuole spiegare di cosa parla, e soprattutto perché non si rivolge direttamente al mio avvocato?!-
-Perché? Non ti piace parlare con me, Salvo?-
-Ma lei chi è scusi?-
-Eh no, non funziona così. Qui le domande le faccio io.-
Panari diventa teso, improvvisamente.
-Conosci mica un certo Di Nardo?-
-Mai sentito.-
-Mai sentito...Forse perché, lo chiamate il Cacciatore? Ti dice qualcosa?-
-Non vado a caccia.-
-Devo ridere Salvo?-
-Faccia un pò come le pare.- sbotta lui.
Al che Leo si avvicina e lo tira per la giacca.
-Forse non ci siamo capiti. Spiamo i vostri movimenti da anni. Tu collabori con il Cacciatore.- poi allenta la presa -Facciamo una cosa. Pensa bene a cosa devi dirmi, eh? Ci vediamo fra venti minuti.-
Esce dalla sala e chiude la porta a chiave, chiedendo a Sciacca di rimanere a controllare.***
-Allora? Ti si sono schiarite le idee?- esordisce, tornando da Panari.
-Dove eravamo rimasti? Ah...Stavo per dirti che ho una proposta per te.-
Lui alza lo sguardo vitreo, forse interessato, forse impaurito.
-Vedi Salvo...Tu rischi minimo minimo quindici anni di galera. Devi ammettere che non ti sei messo proprio in un bel giro, no? Le cose però potrebbero migliorare un pò se tu ci aiutassi a ingabbiarli tutti...- dice, girando fra le dita una penna e continuando a fissarlo.
-Non posso aiutarvi. Io sono l'ultima ruota del carro. Non so niente.-
-Bene. Intanto hai ammesso di far parte del giro.- sorride, indicando una telecamera sul soffitto -È adesso si, che te li fai quindici anni di galera. Sempre che non deciderai di accettare la mia offerta. Se diventassi un collaboratore di giustizia...le cose sarebbero un tantino diverse...-
Panari rimane immobile a riflettere.
Accettare la proposta di Leo vorrebbe dire tradire il Cacciatore.
-Cosa dovrei fare...- dice poi.
-Per cominciare...dirci tutto quello che sai. Anche i minimi particolari.-
Ci pensa ancora, poi decide.
-E va bene. Collaboro.-
-Bravo...Proprio bravo. Hai fatto la scelta giusta. Cominciamo domani mattina.- dice, prima di alzarsi e restituire il ragazzo a Sciacca.
-Riportalo dentro.-
-Comandi.-***
-Tutto bene?- chiede a Floriana, vedendo che non proferisce parola.
Sono appena arrivati a casa di Leo.
-Si, certo.-
-Non mi chiedi come è andata con Panari?-
-Hai ragione. Scusami. Come è andata?-
-Ha deciso di collaborare. Domani iniziamo e forse potremmo capirci qualcosa di più.-
-Beh ottimo direi.-
-Sei stanca?-
-Un pò...- risponde massaggiandosi le tempie.
-Conosco un modo per far passare il mal di testa.-
-Si?-
-Ahn ahn.- conferma, avvicinandosi a lei da dietro e poggiando la testa sopra la sua spalla.
-Puoi dirmelo? Almeno una volta sola?- chiede come un bambino, tenendola stretta.
-Cosa?-
-Che mi ami.-
-Ti amo.- risponde lei dopo pochi istanti, accarezzandogli le braccia che cingono il suo petto -Ti amo tanto- ripete.
-Davvero?-
-Si...-
-E allora baciami. Baciami tu.- le dice tenero lasciandosi cadere sul divano dietro di lui.
E in effetti, Flo rispondeva sempre ai suoi baci dolci. Ma non aveva mai iniziato davvero, non lo aveva mai dato lei di sua spontanea volontà, e se ne rende conto solo adesso.
Magari perché ha ancora un pò di paura a lasciarsi andare, ma forse è arrivato il momento.
Lei si volta a guardarlo seduto sul divano con quegli occhi che implorano amore, il suo.
Poi si siede anche lei, sopra le sue gambe, e gli accarezza la barba con il dorso della mano.
-Sei come un super eroe...Lotti per il bene, e non ti risparmi mai...E stai salvando amche me.- lo dice così, come se si fosse levata un peso dal petto.
Leo sente il cuore accelerare, esplodere di felicità e una piccola lacrima scappa, bagnando la mano di Flo.
Lei sorride e avvicina le labbra alle sue.
E questa volta è lei a baciarlo mentre il ragazzo rimane immobile, a godersi il momento.
Gioca con le sue labbra come fossere la cosa più bella e preziosa che abbia mai avuto.
Poi lui la stringe contro il suo petto e si perdono in un abbraccio.
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QUELLO CHE NON CREDERESTI
FanfictionLeonardo e Floriana sono due finanzieri che si incontrano per caso in una tranquilla giornata di fine novembre, senza però sapere le identità l'uno dell'altra. Ma presto si rincontreranno per questioni di lavoro e saranno costretti a collaborare per...