CAPITOLO XVII

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-Allora ciao campione!- saluta Matteo, riportandolo dalla mamma.
-Posso tornare a prendere i cattivi con te una volta?- gli chiede con quegli occhioni dolci.
-Vuoi prendere i cattivi?- chiede Leo sorridendo e lui annuisce sornione.
-Mmm...in effetti avrei bisogno di un aiutante...Se la mamma vorrà portarti.-
Matteo si gira verso Alessandra tutto entusiasta.
-Va bene, ti prometto che torneremo a trovare Leo e la zia.-
-Siiii.- il bambino corre ad ancorarsi alle gambe di Leo che, preso alla sprovvista, rimane impalato e poi lo stringe con un braccio.
-Allora arrivederci Alessandra, è stato un piacere.- il ragazzo le stringe la mano, sorridendo.
-Anche per me, e grazie davvero per aver tenuto Matteo!-
-Ciao terremoto!- lo saluta di nuovo mentre va via, mettendo le mani in tasca.
Floriana si avvicina a braccia incrociate.
-Sei bravo con i bambini.- sorride.
-Dici? È che mi piacciono, tanto.-
Lei gli accarezza una guancia.
-Senti...come sta tuo padre? Tua sorella è venuta qui per questo immagino.-
-Infatti...- sospira -Peggiora, ogni giorno.-
-Non ha cambiato idea?-
-No. Non vuole farsi curare. Ma è solo testardaggine la sua, nient'altro.-
Lui posa una mano sulla spalla di lei, muovendo le dita come per fargli sentire la sua vicinanza.
-Però forse avevi ragione...-
-Su cosa?-
-Potrei provarci...Ti va di accompagnarmi?-
-Certo Flo, certo.-
La tira a se, abbracciandola stretta stretta.
-Grazie.- risponde lei con la testa sulla sua spalla.
-Comunque...Flo...forse non è il momento. Però dovrei dirti una cosa che ho scoperto.-
-Certo, dimmi.- risponde, sciogliendosi dall'abbraccio.
-Ad uccidere il padre di Panari è stato il Cacciatore.-
-Cosa?!-
-Si, ho incrociato i dati. Tutto torna.-
-Oh Signore...-
-L'ho detto al ragazzo.-
-E...?-
-E non l'ha presa bene. Ma ora è realmente convinto di volerci aiutare.-
-Questa è un'ottima cosa.-
-Già...- risponde abbassando lo sguardo.
-Qualcosa non va?-
-Il mondo non va...-
Lei lo guarda interrogativa.
-Scusami, un attimo di tristezza- sorride poi -È che a volte questo lavoro mi stordisce un pò.-
Si stiracchia allungando le braccia verso l'alto.
-Comunque...Magari potremmo pensarci...- la guarda sorniona.
-A cosa?-
-A un bambino, nostro.-
Lei sorride, tra l'imbarazzo e lo stupore, e lui si allontana di buon umore.

***

-Capitano, credo di aver trovato qualcosa di interessante.- lo avverte Galliani.
Lui si precipita al computer.
-Il Cacciatore sta per incontrare qualcuno, ma non sappiamo chi. Non ha mai chiamato quel numero prima.-
-Quando?-
-Questa sera. E non sappiamo neanche dove.-
-E allora facciamo un appostamento. Appena uscirà di casa lo seguiremo.-
-Io sono pronta capitano.-
-No, stai tranquilla. Avete lavorato tantissimo sia ieri che oggi, andiamo io e Floriana. Grazie Valentina.- le sorride con una mano sulla spalla.
-Come preferisce. Vado ad avvertirla allora.-
-Grazie.-

***

Sono in auto sotto casa del Cacciatore da circa tre ore.
-Che palle, ma quando esce?!-
-E che pretendevi che fosse tutto semplice?- lo ammonisce lei.
-Ufff...- sbuffa, bevendo dal bicchiere di carta il suo bibitone al caffè.
-Ma non ne starai bevendo un pò troppo oggi?-
-E che devi fare?! Qua ormai si lavora più di notte che di giorno.- dice, tirando un altro sorso -Vuoi?- aggiunge poi, porgendogli il bicchiere.
-No grazie, io sto già abbastanza sveglia così.-
-Sei preoccupata per tuo padre?-
-Ma cosa gli dico domani? Non lo vedo da mesi. Non saprei neanche come iniziare.-
-Tu pensi troppo Flo. Gli dirai quello che ti verrà in quel momento. Non preoccuparti...-
-Leo...-
-Aspetta fammi finire, quello che intendevo dire è che...-
-Leo, è uscito! Accendi il motore!-
-Cazzo.-
Il Cacciatore sale in macchina e loro lo seguono a debita distanza, senza dare nell'occhio.
Percorrono parecchia strada, per circa un quarto d'ora, fino a quando non si addentrano in aperta campagna.
-Ma dove sta andando...-
-E che ne so, per questo lo seguiamo.- fa lo spiritoso lui.
-Fermati qui, proseguiamo a piedi. Potrebbe capire di essere seguito.-
Leo fa come gli viene detto e poi entrambi scendono dall'auto prendendo le pistole, un registratore e la macchina fotografica.
Costeggiano gli alberi al lato di un viale, cercando di non fare rumori, mentre la notte che intanto è scesa li nasconde.
-Mi raccomando...se ci scoprono sta volta ci rimaniamo secchi. Non abbiamo neanche avvertito i ragazzi per portarci una scorta.-
-Stà tranquilla, ne ne avremo bisogno.-
-E tanto, anche se fosse...-
Il Cacciatore entra in quello che sembra essere un fienile, piuttosto messo male.
Loro riescono ad arrivare fino alla parete esterna, dove si appostano sporgendosi verso l'interno di tanto in tanto per guardare.
Floriana tiene la pistola pronta in caso di necessità mentre Leo scatta più foto possibili.
Finalmente dall'ombra sembra vedersi qualcosa.

-Ho sentito che hanno messo dentro il figlio di quello là, Panari...- dice una voce roca.
-E hai sentito bene...-
-Credi possa essere un problema?-
-No, l'hanno beccato per un lavoretto che gli ho dato da fà la settimana scorsa...non sospettano nulla di noi.-
-Mh.- l'altro si accende una sigaretta.
-Sai che ti dico, meglio così.-
-Ti dava problemi il ragazzo?-
-No. Però almeno non dovrò preoccuparmi più che possa scoprire che gli ho ammazzato il padre...Meglio non rischiare.-
-Povero ragazzo.- ride.
-E lui forse si. Ma il padre non c'aveva le palle come a lui...E a me non me piace chi si fa venì gli scrupoli...-
-Parliamo di cose importanti Pietro.-
-E dimme un pò te...Che t'ha detto il capo?-
Leo e Flo si scambiano un'occhiata.
-In Germania.-
-E che cazzo. Me tocca sempre famme i viaggi...-
-Lo sai che non gli piace venire qua no?-
-E lo so, lo so.-
-Quando sentirai quello che ha da dirci ti farà piacere essere venuto, vedrai.-
-Perché? Ci sono buone novità?-
-Solo che...stanno girando parecchi soldi, parecchi Pietro...-
-Quando è?-
-La settimana prossima. Venerdì.-
-Grazie Antonio mio.-
-Dovere.-
A quel punto io Cacciatore tira fuori la pistola e la punta contro l'uomo.
-Ma che cazzo fai?!-
-È dovere pure il mio. Niente de personale. Solo che quelli che portano le informazioni del capo...E meglio che stiano zitti per sempre. Non vorrai che qualcun altro venga a sapere i nostri segreti...?-
-Si ma...-
Non riesce neanche a finire la frase, che un colpo di pistola lo precede e cade rovinosamente a terra.
Leo e Floriana si abbassano nascondendosi dietro un muretto poco distante e aspettano che il Cacciatore sia andato via prima di uscire allo scoperto.
-Aspetta qui.- le dice Leo, entrando nel fienile per scattare qualche foto all'uomo steso a terra; poi torna fuori.
-È un mostro.- bisbiglia Floriana pensierosa.
Leo le prende la mano e insieme tornano verso l'auto.

***

-Ora almeno sappiamo dove e quando si incontreranno. È la nostra occasione.- dice lei, infilando le chiavi nella toppa.
-Già.-
-Vuoi qualcosa da mangiare?-
-Non ho fame, grazie.-
-Neanche io...-
-Vieni qui?- le chiede.
Poi si siede sul divano e si rannicchia sulle sue ginocchia come un bambino.
-Che hai?- gli chiede lei.
-Niente. Dopo tutto questa merda che dobbiamo vedere in giro non posso volere un pò di dolcezza?-
-Mi sai che sei un pò giù di corda oggi eh...-
-Ma no, è che...Mi piace tuo nipote sai?!-
-Ma ora che c'entra?!- ride lei.
-Mi sa che mi sta prendendo quella cosa che chiamano crisi di mezza età.- ride anche lui.
-Eh ma un pò precocemente direi...- risponde, accarezzandogli i capelli morbidi.
-Crisi di un quarto d'età?-
Lei lo bacia, chinandosi su di lui che intanto si è girato a testa in su.
-Cioè, insomma...È l'età giusta per avere un bambino, no?- chiede serio guardando il soffitto.
-Forse non è il momento adatto...-
-Magari quando sarà finita l'operazione, quando staremo più tranquilli.-
-Ci penseremo. Adesso è un pò presto. Ci conosciamo anche da poco, non trovi?-
-Forse.-
-Meglio che andiamo a dormire adesso, domani dobbiamo andare in ospedale.-
-Dormire?! Non ho voglia, e poi ieri non l'abbiamo fatto...-
-Ma che è?! Una ripicca?! O forse il troppo caffè...-
-Daiiii...Ti prego. E tanto lo so che lo vuoi pure tu.-
-Alza il culo dal divano però. È scomodo qui...-







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