VI CAPITOLO

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Sono le otto del mattino e prima di entrare in servizio, Leonardo decide di passare in pasticceria per fare una piccola sorpresa a Floriana.
Comprato qualche pasticcino, esce con il suo pacchetto e si dirige con tutta calma verso il Gico.
-Buongiorno capitano.-
-Ciao Sciacca. Senti il capitano Rizzi è in ufficio?-
-Credo di si, non si è ancora vista oggi.-
-Grazie.- gli da una pacca sulla spalla e percorre il corridoio fino alla stanza; poi bussa.
-Si?-
Lui apre lentamente la porta affacciandosi all'interno.
-Ah sei tu. Vieni.-
-Ti ho...preso una cosa.- esordisce poggiando il pacchetto sulla scrivania.
Lei lo guarda con un mezzo sorriso.
-Non dovevi.-
-Beh...forse si.-
-Guarda che se è per ieri, stai tranquillo. Eravamo stanchi entrambi, non importa. Anzi, grazie per il massaggio. Mi è passato il dolore al collo.-
Lui annuisce fingendo un sorriso; poi cambia argomento.
-Oggi si è mosso qualcosa?-
-Non ancora. Andiamo di là.-
Lei si alza dalla sedia, seguita da Leo.
-Flo...I quindici milioni sono stati trasferiti di nuovo.- avverte Valentina appena li vede arrivare.
-Il fantasma si è spostato...-
-Mandiamo due pattuglie a controllare i movimenti del Cacciatore.- interviene Leo.
-Ma perché scusa?! Non si è mosso.-
-Sono più furbi di quello che pensi Flo!- la guarda serio.
Lei regge lo sguardo qualche secondo.
-No.-
-Ma perché?!-
-Non ce n'è bisogno.-
-Cazzo quanto sei cocciuta! Ci vado da solo!- urla lui afferrando di fretta la giacca dalla sedia e correndo fuori dalla stanza, lasciando la squadra sbigottiva.
-Tornate a lavoro.- ordina Floriana rientrando nel suo ufficio e sbattendo la porta.

***

Leo è nella sua macchina e, nervoso com'è, guida veloce verso la casa del Cacciatore.

Leo è nella sua macchina e, nervoso com'è, guida veloce verso la casa del Cacciatore

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-Te lo faccio vedere io chi ha ragione.- mormora tra se e se a denti stretti.
Arrivato a destinazione controlla in giro e nota che l'auto del Cacciatore non c'è.
-Non si è mosso!- dice imitando la voce di Floriana -E infatti...Andiamo a controllare.-
Tira fuori un passamontagna e, al riparo da sguardi indiscreti, lo infila.
In questo modo se qualcuno dovesse scoprirlo non capirebbe che è un finanziere, penserebbe ad una semplice rapina riuscita male e l'operazione sarebbe salva.
Carica la pistola e poi si fionda per le scale, fino a raggiungere l'appartamento numero 36.
Con qualche piccola manovra riesce a forzare la serratura e ad entrare.
Tenendo la pistola puntata si addentra nel salone e su un piccolo tavolino trova subito il cellulare del Cacciatore.
-Come pensavo...Figlio di troia.-
-Chi cazzo sei tu!- sente urlare alle sue spalle, si volta tenendo alta la pistola e riconosce Pizzuti.
-Fermo o sparo.- urla cercando di impaurire il suo avversario che in questo esatto momento estra a sua volta la pistola.
-Vogliamo fare a chi fa prima? È stronzo?!-
-Mettila giù!-
-Non mi fai paura. Levati quel passamontagna...- gli intima venendo lentamente verso di lui.
-Non ti avvicinare o ti ammazzo!-
-Che cercavi qui, eh? Non c'è niente da rubare.-
-Fermati!- ma forse il grido gli esce un pò strozzato, per la paura di mandare a monte tutto e di rimmetterci la vita.
Pizzuti gli punta la pistola contro e sta per premere il grilletto, quando un'altra figura incappucciata gli viene alle spalle colpendolo forte sulla testa con una pistola e facendolo svenire a terra.
Leo lo guarda curioso, fino a quando l'uomo si sfila il passamontagna e si rivela essere Lupo.
-Raoul?! Che ci fai qui?-
-Diciamo che...anche io a volte non rispetto gli ordini...- risponde, riponendo l'arma.
-Grazie...Un secondo ed ero morto.-
Il ragazzo gli fa cenno di andar via, prima che Pizzuti si svegli.
-Hai usato il trucchetto del passamontagna che ti ho insegnato eh?- chiede scherzando e mettendogli un braccio sulle spalle.
-Certo. Resti sempre il mio capitano.-
Poi escono, chiudendo la porta.

***

Appena rientrati al Gico l'intera squadra si precipita ad accoglierli; erano infatti stati avvisati dell'accaduto da Lupo, tramite l'autoradio.
-Ragazzi, sto bene sto bene. Avevate dubbi?- sorride per smorzare la tensione.
-Ci ha fatto preoccupare capitano.-
-Eh sapessi che preoccupazione io...Dov'è Floriana ora?-
-Nell'ufficio.-
-Scusatemi.-
Si dilegua in fretta dirigendosi verso la sua stanza ed entra di scatto senza neanche bussare.
-Leo! Come stai?!- si alza in piedi.
Lui continua a fissarla e poi chiude la porta.
-Come sto?! Ho rischiato di morire Flo!-
Lei lo guarda seria.
-Lo sai una cosa? Il Cacciatore non c'era...Guarda un pò. Proprio come dicevo io! Peccato che Pizzuti sia arrivato all'improvviso ed io abbia rischiato di beccarmi una pallottola nella testa!- alza la voce, mimando il gesto della pistola contro la sua tempia.
-Te l'avevo detto di non andare Leo!-
-E io ti avevo detto di mandare una pattuglia! Ma tu non mi hai dato retta e per confermare la mia ipotesi ho dovuto rischiare la vita, da solo!-
-Il problema è che tu devi fare sempre il super eroe Leo!-
-No Flo! Non spostare l'argomento! Io per te posso essere una testa di cazzo, un imbecille, quello che ti pare. Ma la verità è che io avevo ragione e tu torto! E non lo ammetti neanche ora. Così non va bene Floriana. Io mi sono messo a tua disposizione, ho messo la mia squadra al tuo servizio ma tu devi collaborare con me! Appoggiarmi!-
-Ti appoggerò quando le tue idee avranno senso!-
-E allora che devo fare?! Continueare a rischiare la pelle fino al giorno in cui mi faranno secco?!-
-Devi accordarti con me prima di prendere decisioni idiote! Ecco cosa devi fare.-
-Si certo. E adesso però non sapremmo che il Cacciatore non era in casa e che probabilmente era invece con il fantasma, che guarda caso si è spostato proprio oggi, se io non avessi preso una decisione così idiota!-
-Non ne abbiamo la certezza.-
-Ma che cazzo vuoi che te lo vengano a dire di persona? Se vuoi gli faccio una telefonatina!- urla sbattendo ripetutamente la mano sulla scrivania.
-Ti vuoi calmare per cortesia?!-
-No che non mi calmo! Stavo per morire che cazzo! E solo perché non avevo altri uomini di scorta ad avvertirmi che Pizzuti stava arrivando! Solo per colpa tua! E se non fosse arrivato Lupo ora non sarei qui ad urlarti in faccia!- sbraita più arrabbiato che mai.
-Mi dispiace! Mi dispiace Leo! Ho sbagliato...-
-Ho sbagliato un cazzo! Così non va bene Flo...- ripete scuotendo la testa, sconfortato e nervoso.
Poi esce sbattendo la porta e Floriana si siede, distrutta da tutte quelle urla.
Per la prima volta nella sua vita non sapeva comportarsi, con una persona che ha una visione delle cose così diversa dalla sua.
Continua a fissare gli attestati di merito e le medaglie al valore appese sulle pareti guadagnate negli ultimi anni.
Ma la verità è che non si sente più così meritevole ora che, per colpa sua, un suo collega ha rischiato la vita.






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