IX - Damien • La scommessa •

14 3 0
                                    

«Giuro che se non la smettono subito con questo latino americano di merda appena torno a casa mi sparo alla tempia destra con la Beretta di mio padre»
Maurizio mi scoppia a ridere nelle orecchie. Adoro quest uomo ma la sua risata è a dir poco..snervante.
«È la musica ad infastidirti o il cupcake rosa lì sul lungomare che non smetti di fissare?»
«Non ho idea di di che cosa tu stia parlando»
Lo sento ridacchiare: «Oh come vuoi amico»
Tiro un'altra boccata di quella che non è esattamente una sigaretta.
I miei occhi le carezzano nuovamente la curva dei seni e i capelli rosa sparsi sulla sabbia. È lì stesa da un pezzo, con le gambe inclinate di lato. Mi chiedo a cosa stia pensando..
No cavolo Damien, non che non te lo chiedi, ti sei appena quasi scopato Marika su quello scoglio.
Marika.
La persona più viscida che conosca.
So che mi usa per potersi vantare di essersi fatta un verginello. La mia verginità è diventata quasi una sorta di trofeo. Se solo sapessero.. Peccato che per quanto ci provi non le lascio mai concludere niente.
I miei occhi tornano a lei.
Alice.
O come preferisco chiamarla io: Elis.
Il suo nome come miele sulla lingua.
Quella ragazza timida, eccentrica, persa in un mondo di libri e storie di un'altra epoca.
Speravo Marika riuscisse a togliermela dalla testa. Beh, non sta funzionando.
«Se non ti muovi te la soffiano»
Mi giro verso il mio migliore amico senza realmente capire, quando mi indica la rosa con un cenno dello sguardo.
Un moro l'ha puntata, e sta per avvicinarsi a lei.
Senza pensarci due volte spengo la sigaretta sulla sabbia e scendo dallo scoglio.
«Vai a riprendertela?» posso sentire la sua voce palesemente gongolare.
«Cosa?! Certo che no, non è la mia ragazza cazzo»
«Ma vorresti che lo fosse»
Odio quando fa così.
«Ma.. Oh certo che no Mauri! È soltanto una come tante altre»
«Perfetto» ispira una boccata di erba e si prepara per il colpo finale «allora spassarsela con lei come fai con tutte, cosa fai da perdere»
Stringo i pugni.
«È esattamente ciò che ho intenzione di fare»
«50 euro»
«Prego?»
«50 euro che vai lì e te ne torni con un pugno di mosche»
Rido più forte di quanto sia necessario.
«Al diavolo i tuoi soldi, non ho bisogno di scommettere, ho già la vittoria in tasca» e con queste parole mi alzo e mi incammino verso la spiaggia.
Potrei giurare di aver sentito Maurizio urlarmi dietro: «Attenzione Dami, lei è speciale»
Scuoto la testa e mi accovaccio dietro la testa di Elis.
«Disturbo?»
Elis si cala il cappello in viso.
«Va via Damiano»
Il mio nome completo. Qualcosa mi puzza.
Le levo il cappello e la sento mugugnare, mentre rotola su un fianco facendo salire la gonna che scopre pericolosamente la coscia. Deglutisce a vuoto quando la brezza mi porta alle narici il suo profumo.
Mi stendo accanto a lei fissandola: «Allora, che succede dolcezza?» le riavvio automaticamente una ciocca ribelle dietro l'orecchio e la osservo rabbrividire. Mi ripeto che è solo per dimostrare a Maurizio che posso averla e che non c'entra nulla il puro e naturale istinto.
La vedo chiudere gli occhi e sospirare: «Credo che la tua ragazza ti stia cercando»
Alzo le sopracciglia, i suoi occhi restano chiusi. La mia ragazza?
Oh..OH. MERDA. Marika. Deve avermi visto con lei. Merda merda merda.
«Credo che tu stia parlando di Marika..ma lei non è la mia ragazza, è solo un'amica»
«Mh» la vedo spalancare gli occhi «e di grazia, con quante "tue amiche" vai a letto?»
«Ah tranquilla dolcezza» ammicco seducente: «solo con quelle carine»
«Ti saluto Damien» e dicendo questo si volta dall'altra parte
«Ma andiamo!» metto le mani a lato del suo corpo e facendo forza mi isso portandomi di nuovo faccia a faccia con lei: «non sono poi così pessimo come mi dipingi»
Storce il labbro.
«Okkei okkei, ammetto che mi piace divertirmi ma Marika è totalmente consapevole delle mie intenzioni, quindi in fin dei conti sono innocente vostro onore»
Vedo un leggero sorriso affacciarsi sulle sue labbra: «Vedremo, per adesso sei solo un gigolò senza stile»
Mi alzo in piedi di scatto fingendomi offeso.
«Senza stile? Io?»
Vedo il suo sguardo scivolare languido sulla camicia nera sbottonata, il bordo dei boxer che fuoriesce dal costume viola scuro. Me ne compiaccio non poco.
Le porgo la mano per aiutarla ad alzarsi: «Madamigella»
Ride porgendomi la mano. La sua risata è cristallina.. Oh sul serio Damien, da quando conosci termini come "cristallina"?!
La tiro su, scausalmente con più forza del necessario. Scivola sulla sabbia bagnata e mi casca contro. Il suo petto aderisce al mio. Sento il seno premermi contro al cuore, le gambe che sfiorano le mie, il suo fiato caldo che mi sfiora il collo. Inspiro di colpo. Abbasso lo sguardo. I suoi occhi verde azzurro sfumati di grigio al loro interno riflettono il cielo stellato sopra di noi. Le sue ciglia lunghe quasi le sfiorano le guance quando involontariamente socchiude gli occhi. Le sue labbra sono un caldo invito. Comincio a pregustarne il sapore.. quando all'improvviso le mie mani non sono più sui suoi fianchi e al posto dei meravigliosi occhi di Elis c'è solo un cumulo di sabbia.
Mi giro ad osservarla, più confuso di quanto vorrei apparire.
«Te l'ho detto Damien, non sono una delle tue ragazze»
Sorrido complice.
«In verità, Elis, non mi hai detto proprio nulla» dico, alzandole un po' di sabbia contro.
«Non sono abbastanza per te»
In quella frase c'è un velo di sincerità, riesco a tastarlo.
«Ovviamente» le dico avvicinandomi: «sei troppo scontata per me»
«Ah sì?»
Un altro passo.
«Mh sì»
Un altro ancora.
«Scontata quanto i tuoi giri d'assolo all'elettrica?»
Mi freno; che ha detto?
«Che hai detto?»
«It's a new dawn 
It's a new day 
It's a new life 
For me 
And I'm feeling good»
Sconnetto e per la prima volta nei miei 17 anni di vita resto senza parole. Era lei la chiave di basso. Era lei a cantare. E che voce maledizione.
Mi osserva soddisfatta.
«Non sono poi così scontata dopotutto?»
Fa un ultimo passo, azzerando del tutto la distanza tra noi. Mi lascia un bacio caldo sulla guancia e si allontana: «Buonanotte Damien»
La vedo allontanarsi e resto lì, pietrificato, per quelle che sarebbero potute essere tranquillamente secondi o ore.
Dopo poco vedo Maurizio raggiungermi: «Allora, come è andata?»
«I 50 bigliettoni sono ancora in palio?»
Sorride: «Certo che sì»
«Scommessa accettata»

Maurizio Panìco

Prossimo capitolo: mercoledì

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Prossimo capitolo: mercoledì

[IT] • ELIS • [ Borderline's Chronicles #1 ] {Wattys 2019}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora