[IT] • ELIS • [ Borderline's Chronicles #1 ] {Wattys 2019}

XII • Salta, Elis •

Bentornati ragazzi!
In primis, buona domenica.
Volevo rubarvi giusto due minuti per ringraziarvi.
Grazie mille a chi sta seguendo insieme a me questa piccola avventura, grazie a chi ha aggiunto questa storia nella propria biblioteca, grazie per chi ha speso due parole in privato per dirmi cosa ne pensa, grazie a chi ha votato ma soprattutto grazie a chiunque abbia dedicato qualche minuto della propria vita a leggere la mia storia. Non mi sarei mai aspettata di raggiungere quasi le 200 visualizzazioni in tre settimana scarse.
Grazie grazie grazie.
Colgo l'occasione per dirvi una cosa riguardo il capitolo che andrete a leggere: vi saranno delle parole sottolineate e non è un errore di battitura. Semplicemente, sono dei parallelismi al capitolo precedente.
Detto questo, vi lascio.
Buona lettura!📖

Il mare è cristallino, il rosso del tramonto si rispecchia nelle basse onde, la sabbia è calda tra le dita dei piedi ma di quel calore gradevole, che ti permette di farla passare piacevolmente tra le estremità. Continuo a farla scivolare tra le mani, gustando quella sensazione paradisiaca. Non a caso, quello che mi siede accanto è sicuramente un angelo. Damien é steso volto di un fianco, su un vecchio telo logoro dei Deep Purple. Ho sempre trovato divertente questa sua ossessione per le vecchie band così simile alla mia. Il petto si alza e si cala ritmicamente, come se stesse dormendo..ma io so che non è così. Vedo le sue ciglia bagnate sollevarsi di tanto in tanto, mentre mi osserva sott'occhi. I capelli sono imperlati di goccioline d'acqua. Ha insistito per fare il bagno, ma non mi ha convinto a far sparire la maglietta. Troppe cicatrici, troppe domande, troppe spiegazioni che non sono pronta a dare. Mi stendo sulla pancia e mi avvicino al suo viso; senza pensarci, gli ravvio una ciocca ribelle. Sorride lievemente.
«Hey dolcezza»
La sua voce roca mi dà i brividi.
«Hey..»
«Mi stavi studiando?»
Rido per il sopracciglio che alza nonostante gli occhi chiusi. Continuo a carezzargli i capelli.
«E se pur fosse?»
Ecco spuntare il solito sorrido sghembo.
«Seppur fosse, ti chiederei se ti piace ciò che vedi..»
Percepisco molto più che una vena di malizia nelle sue parole.
Poggio la testa sul suo petto.
«Mi piace molto più ciò che celi di ciò che mostri Dam..»
Sento il suo sguardo sulla pelle, come se mi guardasse attraverso.
«Cosa vedi in me Elis»
Non è una domanda.
«Damien..»
Si solleva e sono costretta malavoglia a staccarmi dal suo petto.
«Cosa vedi in me»
Incrocia le gambe.
Sospiro. Non demorderà mai.
«In te vedo me»
«Te?»
Annuisco e imito la sua stessa posizione.
«Un mare in tempesta che ha perso il suo porto sicuro, in cerca di un faro che ogni volta si rivela un cerino. Vivi di vecchi libri e musica anni '80, di valori morti ma che per te hanno ancora un significato. Tu sei me. C'è qualcosa che non dici, ma io lo vedo sai? Oh Damien..cazzo e se lo vedo. Hai un macigno sul petto, il mio stesso macigno. Hai smesso di credere nelle persone e nei sentimenti e ti accontenti di futili fuochi fatui perché credi che un incendio vero e proprio non lo sentirai mai ardere. Forse non hai trovato la miccia giunta. E so cosa significa, io credevo di averla trovata. Credevo di aver trovato il mio fuoco. Ma per alimentare un fuoco serve legna, non benzina. O forse sono ubriaca, forse vuoi semplicemente portarmi a letto, forse non c'è nessun significato nascosto»
Damien mi sta fissando. Mi guarda come non mi ha mai guardata prima. Lentamente, così lentamente da far quasi male il suo corpo si avvicina al mio. Sento le mie labbra schiudersi, le sue palpebre abbassarsi, avverto il suo respiro tiepido sulle labbra e poi quel contatto che agognavo dalla prima volta che l'ho visto finalmente arriva. Le sue labbra sono morbide, salate, la sua mano che mi sfiora il fianco sta mandando a puttane la mia lucidità. Apro le labbra invitandolo a rendere il bacio più profondo..