Capitolo 13

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È passata una settimana da quando io e Noah ci siamo trasferiti nella nuova casa e tutto sembra andare per il verso giusto.
Oggi decido di uscire, lui è a scuola e io a casa da sola non so cosa fare.
Vado a fare un giro nel pacchetto del quartiere, mi siedo su una panchina con le mie cuffie e faccio partire la mia adorata playlist.
Passo un paio d'ore a godermi l'aria gelida di dicembre.
Ad una certa mi viene voglia di cioccolata quindi vado verso il supermercato.
Entro e vedo quanta aria natalizia si respira in questo mese, amo il Natale, e sarà il primo che passerò senza nessuno della mia famiglia, mi mancano, tanto.
Di solito venivo con mia "mamma" a prendere l'albero e passavamo tutto il giorno a decorarlo, a bere una tazza di the e a vederci un bel film.
Verranno i genitori di Noah in compenso, sono ansiosa di conoscerli e sapere cosa ne penseranno di me...
quest'anno in compenso con noi ci sarà questo piccolo esagerino che ormai convive dentro di me, e sono felice di passarlo con Noah.
Non abbiamo ancora preso niente, stasera ne parleremo.
Mi compro la mia cioccolata dopo minuti interminabili di fila e me ne torno a casa.
Mi metto il mio mega pigiamone e mi sdraio sul divano.

Da amore mio❤️
"Piccola mia, mi manchi. State bene te il piccolo? Ti amo."

Abbiamo litigato la settimana scorsa in modo molto pesante, mi sento come trascurata, ma è il suo lavoro, e io sono a casa tutti i giorni e la giornata sembra così lunga. Abbiamo passato giorni senza parlare, poi un giorno è tornato con un mazzo dei fiori e dei cioccolatini, e da quel giorno, tutti i giorni, puntualmente mi manda un messaggio per sapere come sto.

A Amore mio❤️
"Stiamo bene, anche se continuo a dirti c'è secondo me è una femmina ahah. Buona giornata, mi manchi."

Sono ormai le 13, tra un oretta dovrebbe tornare a casa, quindi vado in cucina e mi metto a "cucinare", non so fare niente oltre ad un piatto di pasta al ragù, quindi farò quella.
Apparecchio la tavola e vado a farmi una doccia.
Mi immergo nell'acqua bollente e mi metto come sempre a pensare, penso decisamente troppo.
Penso a me, a come sia cambiata la mia vita nel giro di 5 mesi. Mi sono innamorata, chi l'avrebbe mai detto... sono sempre stata con da piccola una ragazza che pensa poco ai ragazzi, ho sempre odiato quelli della mia età, e infatti. Ho avuto un paio di ragazzi, solo con uno era andata bene, ci siamo lasciati perché si è dovuto trasferire. Amo la scuola, amo la cultura e il sapere, perderò un anno, forse due, ma voglio diplomarmi e laurearmi. Vorrei tornare a Firenze, la città in cui sono nata, ci mando da 10 anni. Noah, come un uomo abbia potuto cambiarmi così la vita, mi ha salvato, era ed è il mio punto fisso in mezzo a sto casino, e questo bambino, o questa bambina, ancora non si sa, Dio. Non sono pronta, sono troppo giovane ed ho paura, paura di non farcela, sarà difficile, ma non potrei mai abortire, è una piccola vita che cresce dentro di me, frutto mio e di Noah. Non so cosa succederà, se dureremo, se ci lasceremo, ma avremmo comunque qualcosa che ci unisce per sempre.
Vorrei abbracciare i miei genitori, stare tra le loro braccia, vorrei che incontrassero Noah e il loro nipotino, cosa darei per un loro abbraccio in questo momento.
Voglio tornarmene in Italia, ho bisogno di tornare a casa.
Le lacrime scendono sulle mie guance, ho bisogno della mia mamma e del mio papà.
Esco dalla doccia, mi è passata la fame, voglio solo stare da sola e calmarmi. Vado in camera e mi sdraio sul letto, bastano cinque minuti e mi addormento.
"Ei piccola, sono le cinque, svegliati" piano piano comincio a risvegliarmi, e scendo di sotto, non ho voglia di parlare con nessuno, lui capisce subito che qualcosa non va e si siede davanti a me
"Dimmi cosa non va, ti conosco"
"Voglio tornare a casa..."
"Ma tu sei a casa, non capisco"
"Vorrei tornare a Firenze, voglio tornare nella mia casa Noah"
"Maja.. sai che non possiamo, io perderei il lavoro, non abbiamo una casa, sarebbe troppo adesso"
Mi giro dall'altra parte e annuisco, le lacrime stanno scendendo ancora più velocemente di prima, non riesco a fermarle, pensavo seriamente che sarebbe stato possibile?
Lui vede che sto piangendo e mi abbraccia da dietro
"So che è una cosa che desideri tanto, possiamo pensarci, potremmo farlo, troverò un lavoro, troveremo una casa e ci faremo una nuova vita, ma non è facile, io ho la mia famiglia, ho i miei amici, Maja dobbiamo pensarci, non è una cosa facile"
"Lo so, ma ho così bisogno di stare in un posto che ritengo mio" dico mentre mi rigiro verso di lui
"Non mi fraintendere, amo questa casa, vivo in questo posto da metà della mia vita, ma voglio tornare dove sono nata, dove ho vissuto dei momenti bellissimi con i miei genitori, ho bisogno di respirare aria di casa, di sentir parlare la mia lingua e di mangiarmi un piatto di pasta fantastico" dico l'ultima parte ridendo, ma è la verità.
"Odio vederti triste, farò il possibile per andare in Italia, mi è sempre piaciuta, e devo dire che una bella pizza me la mangerei"
Mi da un bacio a stampo sulle labbra e mi fa sdraiare vicino a lui
"Ora però stai tranquilla e sorridi, perché sei bellissima quando lo fai"

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