Stiamo tornando a casa da una giornata passata per negozi a comprare addobbi per la casa e tutine per il bambino o la bambina, in radio c'è la nostra canzone preferita, la stiamo cantando a sguarcia gola, la mano di Noah è intrecciata alla mia, non faccio in tempo a guardarlo in faccia per l'ultimo volta che vedo due fari venirci addosso, un tonfo e il buio.
Non mi sento più le gambe, sto perdendo sangue, sono sdraiata sull'asfalto, cerco di muovere il braccio ma è bloccato da qualcosa, penso lo sportello della macchina.
Vorrei parlare, ma non riesco, non so dove sia Noah, non so se sia vivo, cerco di girare da un lato la testa, una tutina, c'è una tutina di fianco a me, piena di sangue, il mio bambino.
Sto morendo, stiamo morendo, sento delle sirene e vedo delle persone, sono dei medici, mi gira la testa, non capisco più niente, solo il buio, un altra volta.
Mi sveglio in una stanza d'ospedale, le pareti sono bianche come il latte, l'unica cosa che sento è il Bip che fanno le mie macchine, cerco di respirare ma non ce la faccio, sono intubata, non so che giorno sia, non so se Noah sia ancora vivo, non so se il mio bambino sia ancora vivo.
Vedo delle infermiere venire verso di me, appena vedono che sono sveglia mi estubano, cerco di alzarmi ma la testa fa troppo male, mi passano uno specchio senza dire niente, capisco solo dopo il motivo, ho la faccia piena di lividi e tagli, la testa è fasciata, un occhio è pieno di sangue e le mie labbra sono massacrate.
"Ti ricordi cosa è successo?" Mi chiede l'infermiera.
"S-si, l'incidente, ero per terra, Noah, il bambino"
"Sai come ti chiami?"
"M-Maja, mi chiamo Maja"
"Bene" sta scrivendo qualcosa sulla cartella, sembra così indaffarata.
"Che giorno è oggi?"
"Il 15, sei stata in coma 5 giorni"
"Il bambino? Il mio bambino, sta bene?"
"Sì, abbiamo dovuto operarti, ma siamo riusciti a salvarlo, lo monitoriamo costantemente, era in sofferenza fetale, ma se la caverà"
Tirò un sospiro di sollievo e istintivamente la mia mano si posa sulla mia pancia.
"E comunque signorina, è una bambina, congratulazioni"È una bambina, Dio, che bello, avremo una piccola principessa.
"Il mio ragazzo? È vivo?
Le lacrime stanno scendendo sul mio viso, lo voglio vicino a me, non posso farcela senza di lui."Sta bene, ha avuto una gran botta alla testa, ma sta bene, è sveglio già da un paio di giorni, è qui quasi tutti i giorni, l'hanno portato via giusto un paio d'ore fa per fare la TAC, sarà qua a momenti, non si preoccupi, è congratulazioni per la bambina" dice sorridendomi e lasciando la stanza.
"Piccola, oddio, piccola mia" urla Noah da fuori la mia stanza piangendo come un bambino, corre verso il mio letto e mi abbraccia, non voglio più staccarmi da lui.
"Ho avuto così tanta paura di perdervi, mie piccole"
"Lo sai allora"
"Certo che lo so, ti amo amore mio"
"Ti amo anch'io"Sono passati tre giorni e oggi finalmente torniamo a casa, Noah non potrà guidare per un po' quindi prendiamo un taxi, inutile dire che la paura nel salire in una macchina è tantissima.
Arriviamo a casa, ci facciamo una doccia calda e ci sdraiamo insieme sul divano, ha le sue mani nei capelli, ci sta giocando, è così dolce.
"Meghan" dice tutto d'un tratto
"Cosa?" Mi giro per guardarlo in faccia
"La bambina, Meghan"
Meghan.. è un gran bel nome
"Mi piace"
"Allora deciso" mi lascia un bacio sulla fronte"C'è ne andiamo, andiamo a Firenze, non voglio rimanere qua, ti ho quasi persa, vi ho quasi perse, siamo quasi morti, voglio ricominciare la nostra vita insieme lontano da qui, ho comprato una casetta, è un piccolo appartamento in centro, ma staremo bene, te lo prometto"
"T-u cosa?! Io, oddio, non so cosa dire, ti amo, da morire, staremo bene, staremo benissimo"
Sto piangendo, colpa degli ormoni, questa gravidanza, mi rende troppo vulnerabile.Lo abbraccio, sto con la mia testa sul suo petto mentre lui mi accarezza la pancia, ad un certo punto sento qualcosa, qualcosa di strano
"H-hai sentito? Si muove, amore si muove, la piccola di muove" dice piangendo, la nostra Meghan ha cominciato a scalciare, è una cosa bellissima.Passano un paio di giorni, oggi è il 20, mancano cinque giorni a Natale e devo ancora fare il regalo a Noah, lui è a lavoro, aveva un leggero trauma cranico ma menomale lui sta bene, la mia testa continua ad esplodere, è come se ci passasse sopra un camion, ho le gambe e i piedi gonfi, la mia pancia cresce sempre di più, così come le mie voglie.
Mi vesto con una tuta e scarpe a tennis, devo comprargli il regalo, arrivo a metà strada e mi sento scoppiare, le mie gambe camminano da sole, è come fluttuare, mi siedo su una panchina, e mi metto la testa tra le mani, che brutta idea uscire adesso.
"Ei, tutto apposto?"
Alzo la testa e vedo Samantha, non ci vedevamo da ormai 5 mesi
"Ciao, si sto bene, non preoccuparti"
"Maja ascolta, io"
"Non voglio ascoltarti, puoi andare?"
Si siede di fianco a me, non capisce proprio un cazzo.
"Maja ascolta mi dispiace, ma l'idea che tu stessi con un nostro professore mi ha sconvolto, non sapevo cosa fare"
"E quindi hai deciso di andartene?"
"Mi dispiace"
"Okay"
"È de prof?"
Dice guardando la pancia, io annuisco
"Cosa ti è successo alla faccia? Ti ha alzato le mani quel bastardo?"
"Non ti azzardare a parlare male di lui, non lo conosci"
Sto alzando troppo la voce forse, ma non mi importa.
"Abbiamo fatto un incidente, un paio di settimane fa"
"Oddio mi dispiace, ti va se andiamo al bar qua davanti? Hai bisogno di mangiare, sei pallida, dai, ti offro un panino"
"Okay"
Ci alziamo e andiamo verso il bar, intanto mando un messaggio a Noah
A amore mio❤️
"Sono a fare un giro con Samantha, l'ho incontrata prima e non sono stata tanto bene, la tua piccola mi sta uccidendo ahah. Ti amo❤️"
Ci sediamo in un tavolino e la cameriera viene a prenderci l'ordine
"Un toast al prosciutto, grazie"
"Lo stesso per me."
Scrive tutto e se ne va
"Racconta che succede tra te e il prof dai"
" Beh, ci siamo trasferiti insieme dopo la morte di Claudia, sono rimasta incinta di una bambina, si chiamerà Meghan, sono di ormai 5 mesi, ci trasferiamo il 3 gennaio a Firenze, dove vivevano i miei genitori, ci amiamo, nessuno di voi forse lo capirà, ma l'ho amato dalla prima volta in cui l'ho visto, è come se ci conoscessimo da sempre"
"Sono felice per voi"
Da amore mio❤️
"Sicura di star bene? Non vedo l'ora di andare a Firenze e di stare con voi il più possibile, di a quella gallina che può tornarsene da dove è venuta, se ti tocca solo un capello la ammazzo. Ti amo, fammi sapere come stai appena possibile."

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You are my person
RomanceMaja è una ragazza di 18 anni e Noah un uomo di 30 anni. Lei la sua alunna, lui il suo professore Lei il sole, lui la luna Due persone così distanti si innamoreranno, cosa succederà? Leggete per scoprirlo✨ 🌸 #5 Pregnant (29/01/2019)