Prologo: tra blocchi dello scrittore e plagi vari

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Era una notte buia e tempestosa...

- No, troppo scontato. -

Il sole splendeva alto nel cielo, illuminando le verdi colline dove...

- No, fa venire in mente i Teletubbies. -

Il vento soffiava leggero, trascinando con sè lunghe file di foglie dalle più svariate sfumature giallognole e marroni, creando nel cielo vortici di...

- No, neanche questo. Ora però ho capito cos'è che non quadra. Ad essere sbagliata è proprio questa concezione di fondo: perchè diamine dovrei iniziare la mia storia come se stessi facendo il bollettino meteo? -

La porta d'ingresso della piccola bottega si aprì con un fastidioso scampanellio, portando il proprietario a volgere lo sguardo in direzione del possibile cliente appena entrato.

- Già va meglio. Peccato solo che nella mia storia non ci sia nessuna piccola bottega. -

Driiiiiiiiiiiiiiiiiiin!!!

- Un classico. Ma forse è meglio di no... -

Ciao, il mio nome è Hope e...

- Cancella cancella cancella cancella cancella. -

Era una mattinata come tante altre e io stavo seguendo svogliatamente la lezione di inglese, quando, voltandomi per un istante verso la finestra, vidi qualcosa di scuro sfrecciarmi davanti e finire nel bel mezzo del cortile scolastico. Chi l'aveva lanciato? Era assurdo, ma mi aveva quasi dato l'impressione che qualcuno l'avesse lasciato cadere direttamente dal cielo.
Non appena la lezione finì, mi precipitai in cortile, per vedere di cosa si trattasse. Era un quaderno nero e sopra c'era scritto...

- No, ok, come non detto... Cioè, scritto... Vabbè. -

Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia.

- No, basta, ora non posso darmi al plagio! Perdonami, zio Stephen... -

Le dita correvano veloci sulla tastiera, dando vita a mondi fantastici ancora inesplorati, creature meravigliose sulle quali nessun occhio umano si era mai posato prima, trame superbe e avvincenti, personaggi così complessi e sfaccettati da essere più vivi e reali di qualsiasi persona che si mai incontrata... O almeno così sarebbe dovuto essere.
Perchè la realtà è che questa autrice decerebrata, qual è la sottoscritta, ancora non ha deciso neanche come partire, passando l'ultima ora a scrivere e poi subito cancellare decine e decine di inizi diversi.

- Non male... No ok, cancella. -

Alte lingue di fuoco si alzavano rapidamente davanti ai suoi occhi, sovrastandolo come se avessero deciso di fare di lui la loro prossima preda.
Il ragazzo...

- Un momento, ma che senso ha un incendio in Alaska? Voglio dire, ci saranno pure, ma non ha molto senso, lì c'è solo... Oh, un attimo... -

Ogni singolo centimetro del suo corpo era intorpidito dal freddo e mentre arrancava, affondando i pesanti stivali nella neve, non riusciva a togliersi uno spaventoso pensiero dalla mente: e se strada facendo si fosse trasformato in una statua di ghiaccio e fosse rimasto bloccato lì per sempre?

- Sì, questo mi piace. Potrei lavorarci un po' su. -

Avanzando a fatica in mezzo alla bufera di neve, riuscì a trascinarsi fino a una caverna, entrando al suo interno alla ricerca di riparo, immergendosi con piacere man mano crescente in quei meandri oscuri che...

- No, mo' sembra che lo sta facendo con la caverna. Ehi, aspetta un momento. Ma se... -

Bum bum time.

- Perfetto. -

×~×

Ehilà, eccomi già di ritorno!
(Almento ventiquattr'ore questa volta le ho fatte passare, faccio progressi).
Come avrete intuito da titolo, trama e prologo, questa storia prevede tanto, tantissimo, immenso, infinito disagio.
Ho realizzato che è passato più di un anno dall'ultima volta che ho fatto impicciare Shiro e Haru dei fatti altrui e così ho deciso di rimediare.

Chiaramente i prossimi capitoli saranno più lunghi, questo era solo il prologo, ma ad ogni modo, dato che molti di voi probabilmente non hanno letto Loser (e quindi neanche le mitiche avventure di Orso Polare e Polare Orso, indispensabili da conoscere per comprendere appieno questo disagio), ho deciso di mettere nel prossimo capitolo la loro storia tutta in una volta, tutti i capitoli (tranquilli che sono cortissimi), così capirete chi sono questi orsetti polari e cosa significa il titolo di questa storia.
(Comunque, tanto per la cronaca, "Orso Polare & Polare Orso" è tutta opera di Haru, io non c'entro).

Allora al prossimo capitolo,
Bye Bii!!!

P.S. venerate l'immagine di copertina, opera di ShiroKuroyume.

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