21: tra storie che iniziano e altre che finiscono

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- Ehi ragazzi, scherzi a parte... -

Mormorò Walter sollevando allibito lo sguardo dal manifesto.

Infatti mentre Tsunayoshi e Unkei stavano avendo quel loro pseudo chiarimento (o ulteriore pseudo litigio, impossibile dirlo con esattezza), i due americani erano ancora lì nel corridoio, seduti a terra e intenti a leggere uno dei manifesti che avevano appena strappato dalla bacheca.

- Ma in Giappone è legale fare tutta questa roba? -

Chiese Bryan, ricevendo in tutta risposta lo sguardo interdetto del moro.

- Un momento... - Mormorò Tsunayoshi nel vedere la sua espressione spaesata. - Non dirmi che tu non l'hai letto? -

- No che non l'ho fatto. - Rispose Unkei con un'alzata di spalle. - Perchè? -

- C'è roba forte qui. -

Rispose Bryan, scorrendo ancora una volta il manifesto con lo sguardo e annuendo leggermente con il capo, come un redattore ritrovatosi davanti ad un buon articolo di giornale.

- Davvero in seconda media hai riempito di colla la maschera di un ragazzo solo per ottenere la sua parte da protagonista nella recita scolastica? -

Chiese Walter, osservando il più basso come se lo stesse vedendo ora per la prima volta.

Lui rispose con una scrollata di spalle, facendo sbarrare gli occhi ai due americani.

- E l'apomorfina nel succo... -

Uno sbuffo.

- Questa dev'essere sicuramente falsa... - Se ne uscì a quel punto Bryan, ridendo nervosamente mentre alzava lo sguardo dall'ultimo paragrafo. - Insomma, non puoi aver rovesciato un'intera boccetta di acqua regia in testa a una ragazza e averla passata liscia... Giusto? -

A quel punto Tsunayoshi sbarrò gli occhi e a passi svelti raggiunse i due, sfilando dalle mani di Walter il manifesto.

"Tre anni fa.
Scuola media Dayon.
Akihisa Katou, il ragazzo a cui era stato destinato il ruolo di protagonista nella recita..."

Scese con lo sguardo al paragrafo successivo.

"Cinque anni fa.
Scuole elementari Shinya.
In vista del festival scolastico, si era tenuta una piccola gara di talenti.
La bambina che avrebbe dovuto ottenere il primo posto, però, si sentì male proprio..."

Ancora niente, quindi...

"Potrei continuare all'infinito ad elencare tutto ciò che ha combinato nel corso degli ultimi nove anni, ma mi limiterò a dire un'ultima cosa.
Forse la cosa peggiore che lui abbia mai fatto.
Qualcosa che riguarda una boccetta di acqua regia (che, per chi non lo sapesse, è un acido altamente corrosivo) e una ragazza.
Quella ragazza sono io."

Tsunayoshi non potè fare a meno di sentire al tempo stesso un senso di sollievo e terrore.
Se non fosse stato per l'intervento di Unkei, ora tutti ne sarebbero a conoscenza...

"Accadde in terza media.
Quel pandacorno squilibrato si era messo in testa di voler entrare nel consiglio studentesco.
O meglio, perchè semplicemente entrarci? Lui voleva esserne il presidente.
Peccato che alle "elezioni" vinse un'altra persona. Una ragazza del secondo anno.
Una persona normale si sarebbe accontentata del posto di vicepresidente, ma ovviamente, come avete potuto constatare da voi dalle storie precedenti, lui di normale ha ben poco.
Ebbene, mise un secchio in bilico sulla porta dell'aula riservata agli incontri del consiglio studentesco, in modo tale che si rovesciasse sul primo che fosse entrato. Come in quello scherzo classico, insomma, solo che in questo caso anzichè essere pieno d'acqua, il secchio conteneva l'equivalente di circa una boccetta di acqua regia.
Io avevo capito che avesse qualcosa in mente, ma chiaramente non immaginavo che si trattasse di una cosa del genere. Così, con l'intento di chiedergli spiegazioni, quel giorno fui io la prima, e non la nuova presidentessa, ad entrare nell'aula del consiglio studentesco."

801 sfumature di bum bum timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora