Come può fare male qualcosa di così puro e meraviglioso come l'amore?
Un sentimento così dolce e speciale da riuscire a scaldare i cuori più freddi e abbattere qualsiasi barriera.
Non credo sia un azzardo affermare che probabilmente questa emozione sia l'unica cosa di cui ogni essere vivente ha davvero bisogno per essere felice.Ma allora... Com'è possibile che qualcosa di così bello faccia così male?
Ehi, aspettate un momento, ma chi è questo qui mo'?
Facile: quando è a senso unico.
In questo caso, questo sentimento così magico e speciale, non diventa altro che una rosa.
Una bellissima rosa dal gambo pieno di spine, in modo tale che tu, abbagliato dal suo splendore, ti precipiti per coglierla, ritrovandoti così con le mani tutte insanguinate.No, dico sul serio...
Il desiderio di parlare, abbracciare, baciare, stare con quella persona.
E al tempo stesso la schiacciante consapevolezza di non poterlo assolutamente fare....cos'è questo cambio di pov così a random?
Per fortuna però, questo non è il mio caso.
Ehi, chiunque tu sia, pussa via! Sono io la protagonista!
- Giusto, amore? -
Sussurro mentre allungo una mano per accarezzargli il volto, facendo attenzione a non svegliarlo.
Ehm... fossi in te, io non mi preoccuperei più di tanto di non fare rumore.
Alla fine, però, nonostante i miei buoni propositi, non resisto e mi sporgo per lasciargli un leggero bacio a fior di labbra.
Ma quali labbra!?
- Scusami, non volevo svegliarti... -
Ma svegliati tu, semmai!
Quello è un dakimakura, tizio! È un cavolo di cuscino!- Sai, oggi ti ho sognato... Sì, di nuovo. Dai, non fare quella faccia. Anche se era un sogno, eri pur sempre tu. Che motivo hai di esserne geloso? -
Ok, qui la situazione inizia a farsi inquietante.
- Tu, invece? Mi hai sognato? - Ridendo alla vista della sua espressione immusonita, scompiglio i suoi morbidi capelli mossi. - Dai, ora non fare così. -
Lentamente continuo ad accarezzargli il capo, ma poi, quasi senza che io stesso me ne rendessi conto, la mia mano si ferma e io mi ritrovo a stringere con forza il morbido e freddo tessuto del cuscino.
Ah, ma allora ne eri consapevole.
In questo caso posso anche toglierti un paio di punti dal pazzoidometro.- Lo sai cos'ho sognato di preciso? -
Mormorò lasciando andare piano piano la stretta e socchiudendo stancamente le palpebre.
Oh, aspetta un attimo, coso! Dammi un attimo che corro a prendere il mio dizionario sull'interpretazione dei sogni!
- Eravamo al parco giochi... Ti ricordi? Quello dove andavamo a giocare da piccoli, con i nostri compagni delle elementari. O meglio, il parco dove tu andavi a giocare... Mentre io me ne stavo seduto sulla panchina a guardarti... -
Stalker si nasce, non si diventa.
- A un certo punto del sogno, tutti gli altri bambini se ne sono andati e rimaniamo solo noi due. Quindi tu ti volti verso di me e mi noti. Mi osservi per qualche istante senza dire nulla, mentre io sento il cuore battermi all'impazzata, quindi distogli bruscamente lo sguardo e dici solo "smettila di fissarmi, sei inquietante, disgustoso e soprattutto patetico". - Prendo un respiro profondo, quindi mi volto di nuovo verso quello stupido meraviglioso cuscino e lo stringo con forza con entrambe le mani, finché non iniziano a farmi male le nocche. - E sai qual è la cosa peggiore? - Mormoro mentre sento il sangue affluirmi al volto e gli occhi colmarsi di lacrime. - Che questa parte del sogno non è di mia invenzione. È un ricordo. -
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801 sfumature di bum bum time
Nezařaditelné//ottava storia della mia "saga" 'Per Sempre Arcobaleni e Contenti'// Due nuovi studenti arrivati dritti dall'Alaska. Un seme basso e altezzoso. Un uke timido e rancoroso. Una strana ragazza dalla chioma rosa fluo che passa le giornate tra la sala g...