Mi ritrovai al buio, non capivo dove fossi finita e più mi sforzavo di vederci qualcosa più il buio si impossessava dei miei occhi. Gattonai avanti e indietro per capire dove mi trovassi e se fossi stata in grado di trovare qualcosa di utile che potevo usare, ma l'unica cosa che riuscii a realizzare e che mi trovavo in trappola, ero in una stanza cubica bloccata in ogni lato, completamente buia. Come diavolo ci ero finita li dentro? Mi misi seduta e mi appoggiai a ciò che pensavo fosse una parete e mi misi a pensare, se avessi chiesto aiuto nessuno sarebbe stato in grado di sentirmi e in ogni caso non sarebbe nel mio stile chiedere aiuto, mi sono sempre arrangiata qualunque cosa facessi con le mie sole forze, non ho mai chiesto nulla a nessuno, quindi, anche questa volta avrei dovuto cavarmela da sola. Appena terminai questo pensiero una luce a neon si accese davanti a me e sotto, illuminato dal bagliore, attaccato a quello che doveva essere l'altro lato della parete era posizionato un foglio di carta, mi ci avvicinai e notai che sembrava vecchio di decenni, era ingiallito e la scrittura aveva un chè di antico. Dopo aver studiato quel foglio comparso li dal nulla, iniziai a leggere:
< In una notte qualunque ti sei risvegliata,
ora sorgi tra noi e ne sei destinata,
l'equilibro del mondo riporterai,
o tu guardiana salvatrice sarai.>
Strappai dalla parete il biglietto per vedere se ci fosse stato scritto altro nel retro, ma in quel momento tornò l'oscurità, qualcosa cominciò a scivolare sotto i miei piedi, era il pavimento, mi stava risucchiando come sabbie mobili, iniziai a gridare inconsapevole di cosa stava succedendo e poi caddì del tutto, nell'oscurità.
Mi svegliai urlando nella mia stanza da letto, ero tutta sudata e confusa, se era solo un sogno perché sembrava così vivido e reale nella mia mente? E quel biglietto? Che stava a significare? Cosa diavolo stava succedendo? Fino all'altro giorno era tutto come sempre, la solita monotonia e ora nel giro di una notte accadeva di tutto. Avevo bisogno di una doccia e di una camminata per schiarirmi le idee, non ci capivo più niente. A differenza delle stanze che erano individuali, le docce purtroppo erano in comune, ovviamente divise tra uomo e donna, quindi recuperai dell'intimo pulito dalla cassettiera difronte al letto e presi dei vestiti puliti dall'armadio. Un'altra cosa negativa dello stare al complesso è l'abbigliamento, a parte per i vestitini succinti e provocanti usati per attirare i vampiri il resto del guardaroba per il giorno è prevalentemente composto da abbigliamento scuro e basico. Ecco perché presi dei jeans neri e una maglietta nera, quella combinazione era all'ordine del giorno.
Uscii dalla mia stanza di corsa, sperando di non incontrare nessuno, ciò di cui non avevo bisogno al momento erano una serie di domande sui miei occhi e sul perché gridassi nel sonno. Ah proposito! I miei occhi! Ancora non mi ero specchiata e non avevo idea se erano tornati normali o se erano rimasti viola. Mi affrettai lungo il corridoio fino a raggiungere la stanza delle docce femminile, entrai di corsa e mi piazzai davanti allo specchio...avevo una faccia orribile, il sogno (o meglio, l'incubo!) aveva steso sulla mia faccia un velo di preoccupazione misto a stanchezza e i miei occhi, che dire, uno era tornato verde mentre l'altro era rimasto viola. Imprecai con me stessa davanti allo specchio:
<Fantastico! E questo come diavolo lo spiego ora!?>
Una voce mi raggiunse e balzai di scatto
< come diavolo spieghi cosa?>
Mi voltai, era Elenia, probabilmente aveva avuto la mia stessa idea nel farsi una doccia, solo che ora era li davanti a me con una faccia confusa.
< Aly ma che cavolo, cioè ma che diavolo, cosa diavolo è successo al tuo occhio destro?!> quasi me lo urlò.
<buongiorno anche a te Ely, io sto bene e tu?> scherzai.
< Non mi pare proprio il momento di mettersi a scherzare, spiegami subito cosa è successo!> un leggero tremore della sua voce la tradì e capii che era seriamente preoccupata, si appoggiò allo stipite della porta a braccia conserte e mi incitò a parlare:
<Allooooora?>
<Va bene ti racconto tutto, ma dopo la doccia!> Avevo bisogno di un po' di normalità. Corsi verso la prima doccia libera che vidi e quasi inciampai, sentii le risate di Elenia alle mie spalle, ma per fortuna riacquistai subito l'equilibrio.
<Hey! Così non vale!> mi disse ridendo.
Mi segui nella doccia accanto alla mia. Il bagno durò un eternità, quanto bastava per raccontarle tutto quello che era accaduto, la caccia al vampiro, la legenda di Ethan e il sogno. Una volta terminato di raccontarle sul suo volto la preoccupazione non era sparita:
< va bene, ho capito, va a vestirti ora ci vediamo a colazione, abbiamo bisogno dell'aiuto di Ethan. Vado ad avvisarlo io, ci vediamo li> mi disse pensierosa.
Le risposi con un cenno del capo e mi diressi verso l'uscita, la sentii tirare un sospiro, il che significava che qualcosa la stava tormentando o qualcuno, io. Siamo migliori amiche e sono anche l'unica amica che ha, capisco la sua preoccupazione perché ero preoccupata anch'io, dovevo trovare delle risposte e presto o tardi le avrei trovate.
Uscii dal bagno e mi diressi in camera mia, una volta dentro misi i vestiti che avevo lasciato sul letto e presi un paio di sneakers nere.
Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio, gli occhi erano sempre diversi, sospirai io questa volta e uscii dalla stanza.
STAI LEGGENDO
THE RED HUNTER
FantasyCopertina @andreagraphics Vi chiedo di lasciarmi un voto o anche un commento se la storia vi piace o no, così da potermi migliorare :) Trama: Alyssa ha 19 anni, è una cacciatrice di vampiri salvata dai cacciatori 2 anni prima quando trovò i suoi gen...