CAPITOLO 5

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Capitolo 5
Arrivai finalmente in mensa, dopo aver percorso 10 minuti buoni di corridoi, la residenza era immensa, un novellino alle prime armi si sarebbe perso li dentro.
Ethan ed elenia erano già lì e mi stavano aspettando, appena mi videro si scambiarono una rapida occhiata, ma non troppo veloce da non essere notata, quando si impara a cacciare si diventa più intuitivi in ogni cosa, i sensi si ampliano e le percezioni anche, ormai mi bastava poco per capire quando qualcosa non andava. La mensa mi ricordava tanto la mensa nel film di Harry potter, Tanta era la confusione e l'innumerevole numero di cacciatori che c'era quella mattina, avevo beccato il giorno giusto per farmi vedere in pubblico; abbassai la testa per nascondere gli occhi e cercai di farmi notare il meno possibile, l'ultima cosa che volevo al momento era un interrogatorio da parte di tutte quelle persone. Raggiunsi i miei due amici al tavolo, si erano già serviti con croissant, caffè, spremuta e un pezzo di torta e avevano preso anche per me, croissant e succo di frutta. Per quanto sappia che la colazione sia un pasto importante non sono mai riuscita a tollerarla molto, molte cose ho difficoltà a mangiarle appena sveglia e altre invece mi creano intolleranze, quindi mi limito a mangiare poco, giusto perché serve, anche se molte volte la salto.
Li ringraziai e mi sedetti al tavolo con loro, inizio  ethan:
<Ely mi ha informato sul sogno che hai fatto...quindi c'entra con la legenda di cui ti ho parlato>
<Non lo so, è appena iniziato tutto ciò e già non ci capisco nulla, che vuol dire guardiana? Cosa dovrei riportare all'equilibrio? > Mi misi le mani nei capelli, esasperata.
<Troveremo le risposte, insieme, non ti lasceremo da sola> elenia sembrava così sicura mentre ne parlava, ma io non lo ero altrettanto, non voglio corrano rischi a causa mia, non potrei mai perdonarmelo. Probabilmente ho fatto male a coinvolgerli, ma a qualcuno dovevo pur dire cosa stava succedendo, no? È egoista da parte mia, lasciare che i miei problemi e le cose che mi accadono ricadano su altre persone solo perché ho difficoltà ad affrontarle da sola. Se gliene parlassi mi risponderebbero che gli amici servono a questo, ma gli amici normali, gli umani ignari di questo mondo hanno ben altri problemi, molto più semplici di questo, quindi non posso paragonare la loro amicizia alla nostra, è pericoloso per loro, il nostro mondo è diverso.
<Aly sei tra noi?> Elenia mi schiocco due dita davanti alla faccia.
<Eh? Cosa?>
<A cosa stavi pensando?> Mi domandò ethan.
< A nulla, mi stavo ancora chiedendo se la scusa delle lenti, o meglio mi correggo, della lente a contatto possa funzionare> mentii.
<Di questo non ti devi preoccupare, ci pensiamo noi a coprirti> ed Ethan mi regalò uno dei suoi sorrisi migliori, dove non potevo non sorridere a mia volta.
<Per quanto riguarda l'altra questione....ci becchiamo più tardi in biblioteca, cerchiamo tra i libri antichi se riusciamo a trovare qualcosa, Ethan tu da chi hai saputo questa legenda?> Chiese sospettosa elenia.
<So che non mi crederete, ma quando ero in orfanotrofio c'era una suora cieca, si chiamava Mary, che a quanto diceva lei Dio le aveva donato la visione del futuro, quindi nonostante non potesse vedere, diceva che poteva vedere oltre. Noi non ci credevamo, ma quando le cose che diceva avevano iniziato ad avverarsi, rimanemmo tutti di stucco.>
<Wow, sembra folle ma ormai non mi stupisco più di nulla, insomma, cacciamo demoni succhia sangue, una suora veggente può esistere, no?> Lo interruppi.
<È quello che ho sempre sostenuto anch'io da quando sono arrivato qua.> Riprese a parlare < in ogni caso, una notte sentivamo urlare nei corridoi, tutti noi bambini ci siamo alzati, siamo usciti dalle nostre stanze per capire cosa stava succedendo e c'era suor Mary che ripeteva questa visione che aveva avuto urlando, quasi fosse impazzita e lo sembrava davvero perché stava correndo per i corridoi finché non cadde giù dalle scale rompendosi l'osso del collo. Da quanto l'aveva scossa questa visione, si era quasi scordata che non poteva vedere e che forse correre non era la soluzione migliore, rimanemmo sotto shock anche noi bambini, per questo ciò che disse me lo ricordo come fosse ieri.>
Io ed elenia ci guardammo e rimanemmo a bocca aperta per qualche secondo finché la mia amica non interruppe il silenzio : < bene, allora appena finiamo la nostra bellissima colazione andiamo tutti insieme allegramente in biblioteca, come già vi dicevo, e vediamo di capirci qualcosa, va bene?>
Annuimmo e dedicammo gli ultimi minuti a finire di mangiare.

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