CAPITOLO 7

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Mi risvegliai nella mia stanza, dalla luce rossa che fissava attraverso la finestra capiì che era ormai tardo pomeriggio, mi misi a sedere e mi guardai allo specchio di fronte al mio letto, avevo gli occhi gonfi per aver pianto tanto e la mia faccia era inespressiva, i miei occhi spenti, anzì, quello differente sembrava quasi più scuro ora. Ero distrutta dentro, non mi sarei mai aspettata di sentire di nuovo la voce di mia madre se non nei miei ricordi sepolti, mi sentivo vuota e iniziai a pensare se non fosse meglio farla finita, ormai nulla più aveva senso; sono sempre stata convinta che la vita sia per le persone forti e io non lo ero abbastanza se non in apparenza, ormai mi ero costruita questa corazza di ghiaccio per proteggermi, per non soffrire, ma a quale scopo? Non avevo ancora vendicato i miei genitori, avevo sentito il fantasma di mia madre, io ero diventata una sorta di mostro. Come dicevo una persona debole non può affrontare i problemi che la vita ti pone, puoi sopravvivere, resistere, ma non durerà a lungo, arriva un momento dove ti senti perso e il mio momento stava arrivando.

Fermai il flusso dei miei pensieri e mi guardai intorno alla stanza, mi soffermai su un bigliettino piegato che si trovava sul comodino alla mia destra, lo presi tra le mani e lo aprì:

< Siamo preoccupati per te, avvisaci appena ti sarai ripresa > era un messaggio da parte dei miei amici, non ricordo molto bene come si siano concluse le cose in biblioteca, presumo di essermi addormentata e che, sicuramente, Ethan mi abbia portato in stanza.

Ero in debito con loro, ma non me la sentivo di raccontargli cosa era successo, sono una persona molto chiusa, dopo tutte le cose successe mi sono sempre più chiusa in me stessa, parlando poco e raccontando il meno possibile i fatti miei, non mi sentivo apprezzata dalle persone e volevo essere invisibile agli occhi di tutti, stavo bene da sola.

Dopo qualche minuto passato immobile a fissare il bigliettino presi una decisione: avevo bisogno di uscire, di allontanarmi dal complesso per un po', avevo bisogno di sfogarmi, avevo bisogno di cacciare e ancora di più avevo bisogno di risposte, e al momento i vampiri sembrava sapessero di più. Aprìì il mio armadio e tirai fuori l'abito più sexy che avevo, un tubino senza spalline in raso nero con alcune parti in pizzo, aperto in entrambi i fianchi che lasciavano intravvedere la pelle. Lo indossai e ci abbinai dei decoltè rossi, ora dovevo sistemarmi il viso, non potevo uscire così; mi feci una linea di eyeliner in entrambi gli occhi, misi un pò di mascara e un fondotinta più chiaro rispetto al colore della mia pelle, completai il tutto con un rossetto rosso. Lisciai anche i capelli, ero stanca del mio mosso ibrido, e mi fissai allo specchio. Non mi vedevo bella, non mi ci sono mai vista tale, però ero consapevole che così truccata e vestita avrei attirato più di qualcuno, in fondo, l'obbiettivo era quello. Ora dovevo portarmi almeno un arma, oltre ad avere il tacco del decoltè che una volta sfilato era come un taglia carte ma molto tagliente, decisi di mettermi anche un mini pugnale in mezzo al seno. Presi la mia mantella rossa e usciì dalla mia stanza. Mentre percorrevo il corridoio, pensai che non avevo avvisato i miei amici, che dovevo almeno tranquillizzarli ma non volevo parlare con nessuno. Svoltai a destra e vidi Ethan che camminava in direzione opposta alla mia, mi vide e si fermò con occhi e bocca spalancati, abbassai lo sguardo e mi fermai.

< Sei stupenda. > Alzai gli occhi verso Ethan e il suo volto era serio e i suoi occhi sembravano esprimere desiderio.

< non sono stupenda, mi sono vestita così perché sto andando a cacciare...> risposi in modo imbarazzato, ancora sorpresa dalla sua espressione.

< Non credo dovresti uscire questa notte, eravamo con te in biblioteca, abbiamo visto come stavi, uscendo in questo stato rischi solo di fare passi falsi > il suo volto era ancora serio.

< Sto bene, e ho voglia di andare a caccia> gli risposi in modo seccato, sapevo che aveva ragione ma avevo davvero bisogno di uscire. Lessi il dolore nei suoi occhi, probabilmente avrei dovuto essere più gentile nella risposta, ma ormai ciò che è detto, è detto.

Lo vidi avvicinarsi, e mi prese in un abbraccio, il suo viso era poggiato sulla mia nuca, poiché era più alto di me, e sentiì il suo respiro addosso.

< Mi racconterai cosa è successo che ti ha sconvolto così tanto?> nonostante il mio tono che avevo avuto poco prima, il suo era gentile, quasi come a volermi proteggere.

< Lo farò, quando mi sentirò pronta> risposi quasi sospirando in mezzo al suo petto.

< Aly torna e sta attenta ti prego > mi baciò sulla fronte, si stacco dal suo stesso abbraccio, rimase alcuni secondi a fissarmi e se ne andò. Avevo il battito cardiaco leggermente accelerato, non mi aspettavo questo tipo di comportamento da lui, a dire il vero non me lo aspettavo da nessuno, ma avevo letto la preoccupazione nel suo volto e la paura nel suo sguardo. Credo che stesse esagerando, insomma, ormai vado a caccia da un bel po' di tempo, potrei considerarmi una delle più brave qui dentro, quindi non c'è da preoccuparsi poi così tanto....Ma lo stavo pensando sul serio? Questa consapevolezza si stava insinuando dentro di me, non ero mai stata sicura di me stessa, quindi, forse si, c'era da preoccuparsi.

Scacciai via questi pensieri e mi riavviai verso l'uscita, arrivai al portone e usci nella sera.

Appena fuori, seduto sui gradini c'era Caleb, uno dei capi cacciatori, era un uomo sulla quarantina, molto affascinante se devo essere sincera: portava capelli lunghi neri molto spesso raccolti in un codino basso, aveva occhi dal taglio allungato profondi e scuri, e aveva un accenno di barba che stava ricrescendo.

Era capo lui della squadra di cacciatori, che mi salvò 2 anni fa, dove c'era anche Ethan.

Caleb si stava fumando una sigaretta, brutto vizio, lo salutai con un flebile "ciao", scesi i gradini e un passo dopo mi senti prendere delicatamente il braccio.

Mi girai, senza ricordarmi di avere un occhio viola e lo vidi sorridermi dallo stupore.

< Tesoro mio, ti sei fatta vedere poco in questi giorni e lì... - mi indicò l'occhio - che è successo? >

< sono stata in città. Ho fatto un pò di acquisti....tra cui queste belle lenti a contatto, però indossarne solo una e più intrigante? Non credi? > usai il tono più calmo possibile e solo alla fine cercai di provocarlo un po'.

< Sicuramente, e vestita così chissà quanti uomini, o meglio, vampiri, provocherai > ammiccò un sorriso.

< Questo non lo saprai mai> sorrisi a mia volta, mi rigirai e feci per riprendere la mia strada, ma lui mi afferrò di nuovo ma questa volta con una leggera forza in più e mi tirò a sé. Persi l'equilibrio e caddì sopra di lui, lui ne approfittò per stringermi a se e posare le sue labbra sulle mie. Mi baciò, cercavo di divincolarmi ma la sua presa era sempre più stretta, la sua mano scivolò sotto il mio vestito e iniziò a sfiorarmi nelle mie zone intime. Continuavo a dimenarmi, ma non urlai mai, gli dissi di smetterla e alla fine smise, dopo almeno 10 minuti buoni passati così. Iniziò a mollare la presa e mi afferrò la mano, se la passò sopra i pantaloni dove si trovava il suo membro e mi disse con tono eccitato:

< Questo è l'effetto che fai ad eccitare la gente > sorrise di nuovo e aggiunse < quando vuoi, proseguiamo la nostra sessione>. Mi lascio andare, mi rialzai barcollante, ero scioccata da ciò che era appena successo, ero confusa e non volevo che ciò accadesse. Cercai di ricompormi, mi sistemai il vestito, mi tolsi i decoltè, lo guardai e gli tirai uno schiaffo. Mi misi a correre più che potevo, prima che avesse il tempo di riafferrarmi. Scappai fuori dal complesso, in mezzo alla foresta e corsi finchè avevo fiato per farlo. Mi fermai solo quando ero arrivata davanti al night, chiamai Tom il buttafuori e gli chiesi gentilmente una salvietta.

< Ti dai da fare prima di entrare, eh? > mi sorrise, si riferiva alla caccia, pensava che avessi cacciato prima di entrare li.

< Si, sono pronta per il secondo round > gli risposi, mentre mi pulivo i piedi. Rimisi i decoltè, mi lisciai il vestito e Tom mi fece cennò d'entrare.

Entrai nel locale e mi immersi nella musica

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