Non sapevo cosa pensare, la mia intera esistenza era appena cambiata, la verità mi precipitò addosso come un temporale.
Fissai Sebastian, totalmente sotto shock, il mio sguardo era perso nei pensieri che mi affollavano la mente, cosa dovrei fare ora? Perché tutto questo stava capitando a me? Che cosa significava veramente essere la guardiana? Ma soprattutto...Ne sarei stata in grado? Finora nei due anni passati alla residenza dei cacciatori mi sono sempre limitata ad ammazzare vampiri e basta, a farli parlare per scoprire chi uccise i miei genitori e ora mi ritrovo nella casa di un vampiro che mi ha salvato da un'aggressione e mi sta dicendo che tutto ciò in cui credevo era falso, che i cacciatori uccisero i miei genitori e che io sono questa sorta di guardiana. La cosa divertente e che ancora non lo avevo ucciso. Guardai Sebastian e un ricordo mi balenò dietro gli occhi:
< quando avevo 16 anni i miei genitori mi regalarono una mantella rossa, mi dissero che arrivato il momento avrei saputo cosa farne...ma ancora non capisco cosa debba fare>
Sebastian chiamo Ingrid, che accorse subito...veloce per l'età avanzata che aveva:
< Ingrid, per favore, puoi recuperare la mantella di Alyssa e portarla qui?>
La vedi scomparire dentro un corridoio, per poi vederla ricomparire qualche minuto più tardi. Me la porse e sorrise.
La presi in mano e la distesi sul tavolo, Sebastian intanto mi guardava incuriosito. Inizia a ispezionarla tutta, guardai ogni tasca, ogni cucitura, passai la mano lungo il tessuto, finchè non notai qualcosa, sul bordo della mantella vicino alla cucitura c'era come qualcosa che faceva un lieve spessore.
< Ingrid, per favore, delle forbicine> le chiesi frettolosamente.
Le prese da un cassetto e me le porse dolcemente.
Ero agitata, le presi e inizia a scucire il bordo, quel tanto che bastava per recuperare ciò che c'era all'interno, estrassi un foglietto tutto ripiegato su se stesso. Lo aprì delicatamente e lo osservai per qualche secondo, c'era scritto qualcosa, le lettere erano un pò sbiadite ma capibili ma la cosa che più mi sorprese e che era la calligrafia di mia madre.
Iniziai a leggere:
Bambina mia, ci dispiace averti lasciato da sola. So che in questo momento sei piena di dubbi e di domande ma devi restare forte e continuare a lottare, continuare a vivere. Tesoro, ci dispiace che sia toccato a te, che devi essere tu ad affrontare tutto questo, ma sappiamo che sei forte e non ti arrenderai. Tu sei la guardiana, i vampiri esistono ma non sono malvagi, sono umani, persone che prima di passare alla dannazione erano esattamente come te, il tuo compito è salvarli, grazie a te possono tornare umani. Non lasciarti trasportare dall'odio, ma lascia che sia il bene che io e tuo padre nutriamo per te a condurti sulla giusta strada. Tesoro mio, quante cose vorrei ancora dirti, ma questo foglietto ha sempre meno spazio. Non ti posso dire come fare a salvare i vampiri, poiché sei la prima guardiana in tutti i secoli trascorsi, confido che riuscirai a trovare le risposte che cerchi. Cerca Sebastian, è un vampiro che ha servito la nostra famiglia da secoli, lui ti aiuterà. Fidati di lui.
Ti vogliamo bene piccolo angelo e saremo sempre con te.
Con affetto, Liana e Tristan.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime, piansi per la seconda volta in questa giornata, loro sapevano cosa sono e avevano previsto che sarebbero morti prima di potermi avvisare.
Sebastian mi avvolse in un abbraccio, respirai il suo profumo cercando di calmarmi ma ero così confusa. Tutti sapevano chi fossi, tranne me, Ethan ed Elenia avevano cercato di aiutarmi a capire chi sono, ma le nostre ricerche non ci avevano portato a nulla e ora un vampiro sconosciuto sa tutto di me, trovo una lettera di mia madre e continuo a piangere come se fosse l'unica cosa che sia in grado di fare. Dovevo darmi un po' di tono, le lacrime lasciarono spazio ai singhiozzi, finchè finalmente riuscì a calmarmi abbastanza. Mi staccai dall'abbraccio di Sebastian e lo guardai:
< Sapevi di questa lettera?> chiesi curiosa.
< Si. Tua madre mi aveva accennato di averti lasciato una lettera nel caso le sarebbe successo qualcosa, ma non mi aveva detto dove la aveva riposta, mi disse che eri intelligente e che l'avresti trovata da sola.> Sorrise < e aveva ragione, sei molto intelligente. So che tutto questo è difficile da digerire, ma stai affrontando con molto coraggio tutta la faccenda. Alyssa sei una ragazza forte.> i suoi occhi scintillarono mentre mi guardava.
< Ti sbagli Sebastian, non sono affatto forte e non posso più essere una cacciatrice ormai, ho mancato la prima regola dei cacciatori: "mai risparmiare un vampiro". Avrei dovuto ucciderti appena mi sono svegliata, ma sapevo che non era giusto, tu mi avevi salvato la vita, così ho deciso di ascoltarti nonostante la diffidenza e non me ne pento affatto.> e poi, Sebastian mi attraeva, ma questo non glielo dissi.
< Non posso più essere una cacciatrice anche perché non posso più uccidere vampiri. Li voglio salvare Sebastian, e voglio salvare anche te. > Gli misi una mano sulla guancia e lo accarezzai dolcemente.
< La mia vendetta era rivolta alle persone sbagliate, ora voglio che giustizia sia fatta, i cacciatori devono pagare sia per aver ucciso i miei genitori, sia per avermi ingannata e usata.>
Sebastian mi guardava con gli occhi pieni di desiderio
< mi piace questa versione di Alyssa la guerriera.> e ammiccò un sorriso. < che dici di andare in camera da letto a studiare un piano per capire cosa fare?> Il suo sorriso era sempre più largo.
< Perchè in camera da letto e non qui?> chiesi guardandolo di sbieco < stai cercando di approfittarti di me?> inarcai un sopracciglio con aria di sfida.
< no Alyssa cara, semplicemente penso che staremo più comodi seduti su un letto morbido, non pensi sia morbido quello sul quale hai dormito? > Mi tornò in mente cosa accadde prima, su quel letto, Sebastian che mi immobilizzava standomi sopra e arrossì.
< In effetti era molto comodo, ma sia chiaro, studiamo un piano e basta.> anche se in realtà volevo altro, sapevo che era sbagliato e che non era il momento ma se dovevo essere sincera con me stessa, Sebastian mi attraeva molto, già dalla prima volta che lo vidi al club, anche se ancora non sapevo fosse un vampiro.
Sebastian quasi come se avesse intuito i miei pensieri, si alzò di scatto dalla sedia e si piazzo di fronte a me, gli occhi furenti di desiderio. Mi alzai a mia volta dalla sedia, ma con molta lentezza rispetto a come si era alzato lui. Quasi a incitarlo gli dissi: < allora? che stiamo aspettando? Fai strada.>
Appena finito di pronunciare quelle parole, le sue mani mi cinsero la vita con una leggera pressione, il suo volto si avvicinò al mio, sentivo il suo fiato addosso, caldo e feroce. Le sue labbra erano a pochi millimetri dalle mie, socchiusi gli occhi e aspettai, ma lui rimase fermo quasi come se aspettasse il mio consenso. Gli passai le braccia intorno al collo, il suo corpo era caldo e fremette al mio contatto. Le mie mani si posarono sul retro della sua testa e lo avvicinai a me, a coprire quei millimetri che ci separavano e finalmente le sue labbra si posarono sulle mie.
STAI LEGGENDO
THE RED HUNTER
FantasyCopertina @andreagraphics Vi chiedo di lasciarmi un voto o anche un commento se la storia vi piace o no, così da potermi migliorare :) Trama: Alyssa ha 19 anni, è una cacciatrice di vampiri salvata dai cacciatori 2 anni prima quando trovò i suoi gen...