CAPITOLO 9

44 4 0
                                    

Mi stavo veramente pentendo di aver lasciato il locale, sapevo difendermi ma non ero per niente lucida, forse avrei dovuto aspettare di riprendermi un po' di più o forse non sarei proprio dovuta uscire dal complesso, così avrei evitato di incrociare Caleb all'uscita.

Mi girava la testa mentre percorrevo il sentiero lungo la foresta, dovetti fermarmi e mi accasciai contro un albero, andiamo ma chi volevo prendere in giro? Ero talmente sbronza che un vampiro si sarebbe preso gioco di me prima di finirmi, come fa un gatto con il topo. Mentre ero appoggiata all'albero, sentì un rumore dietro di me, mi voltai e mi trovai davanti il vampiro del drink. Me lo aspettavo, solo che non ero nelle condizioni di fare nulla.

< cosa ci fai sola, soletta nella foresta? > Mentre parlava sembrava il lupo cattivo di cappuccetto rosso, aveva un sorriso beffardo mentre mi poneva quella domanda.

Che potevo fare? Non ero lucida, certo, ma di sicuro non mi sarei arresa, avrei combattuto con tutte le mie forze anche se le mie speranze di vittoria erano minime. Avevo sbagliato fin dall'inizio e ora me ne stavo pentendo, se quella sera sarei morta non avrei più potuto vendicare i miei genitori.

< Torno a casa, comunque grazie per il drink, ma non serviva ti disturbassi di seguirmi per fartelo dire di persona, se al locale ti ho ignorato e perché il mio interesse per te è pari a 0> mi presi gioco di lui, sapevo che stavo rischiando con quella risposta ma speravo di fargli fare qualche passo falso, non si aspetta di avere davanti una cacciatrice.

< Peccato, perché il mio interesse per te invece è molto alto, anzì più che per te per il tuo sangue> Si passo la lingua tra i denti e mi si piazzò davanti, bloccandomi all'albero. Cercai di dimenarmi per fargli credere di avermi in pugno e lui rise a quei movimenti. Prima che potesse avvicinarsi al mio collo, estrassi il mio pugnale dal seno e feci per conficcarglielo addosso, ma il mio movimento non fù abbastanza veloce che lui lo intercettò. Mi blocco la mano a mezz'aria, mi tolse il pugnale dalle mani e lo lanciò via, i suoi occhi brillarono di rosso mentre dalla sua bocca uscì:

< Uh, la ragazza è preparata> una potente risata seguì dopo quelle parole. Ero stata una stupida a pensare di sconfiggere un vampiro da ubriaca. I denti del vampiro brillarono al chiaro di luna e si posarono con forza sul mio collo, gettai un urlo ma questo non fece altro che aumentare la pressione sul mio collo. Le mie forze venivano sempre meno, la vista mi si stava via via appannando, non avevo la forza per reagire, questa volta ero stata sconfitta; tutto però stava per finire, avrei raggiunto i miei genitori, finalmente avrei potuto riabbracciarli. Un urlo interruppe i miei pensieri, cercai di capire cosa fosse stato e mi accorsi che il vampiro non era più sul mio collo e senza sostegno caddì a terra. L'uomo si stava dimenando, conficcati nella schiena aveva almeno 3 pugnali e stava cercando di toglierli, avevo ancora la vista appannata quindi non ero sicura di quello che stavo vedendo. Comparve un'ombra davanti al vampiro, gli afferrò la testa fra le mani:

< lei è mia> e dopo aver detto ciò gli stacco la testa dal corpo, un colpo netto, sentì il rumore dei tessuti strapparsi, cacciai un altro urlo e vomitai. Nonostante uccidessi vampiri tutti i giorni, avevo il mio metodo, non avevo mai assistito a scene così cruente. Ora quell'ombra o meglio quell'uomo si stava avvicinando a me, ma ero stanca e la mia vista si stava oscurando sempre di più, ormai vedevo a chiazze nere e poi il buio.

THE RED HUNTERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora