|| capitolo 9

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<<Sei bellissima>> sussurra una voce dietro di me. Sobbalzo per lo spavento.

<<Mi ha spaventato !>> esclamo posando una mano al cuore. Lo vedo sghignazzare.

<<Era il mio intento>> sorride malizioso. Incrocia le braccia al petto e mi squadra dalla testa ai piedi.

<<Perché sei qui?>> chiedo indifferente al suo sguardo.

<<Sono venuto a prenderti>>

<<Come hai fatto stamattina?>> chiedo alzando un sopracciglio.

Ride. <<Va be dai, capita a tutti di dimenticare sempre un piccolo dettaglio>> mi provoca lui.

Piccolo dettaglio eh? Afferro uno dei miei cuscini sul letto e glielo tiro addosso. Lui però lo afferra subito.

<<Sbrigati dai>> dice ignorando il mio gesto.

<<Io non salgo in auto con te. E poi non dovresti andare a prendere la tua ragazza?>> chiedo acida.

<<Non è la mia ragazza. Ci esco solo per dimenticare.>> risponde con tono duro. Dimenticare cosa? Esce dalla mia stanza sbattendo la porta. Ma che gli prende?

<<Matt!>> lo richiamo raggiungendolo.
Si gira e mi guarda con occhi gelidi. Sento mia madre che chiede cosa succede. Sta per varcare la porta ma le lancio un occhiata come per dire che va tutto bene. Mi sorride debolmente e torna in sala con George.

<<Ci vediamo più tardi!>> urlo in casa prima di uscire dalla porta d'ingresso con Matthew.

<<Mi spieghi che problemi hai?>> cerco di non urlare per non farmi sentire dai miei e i vicini.

<<Sali. Non ho voglio di perdere altro tempo.>> dice freddo guardandomi negli occhi.

<<Quindi parlare con me ti sembra perdere tempo?>>

Non risponde e sposta il suo sguardo sull'orologio per vedere l'ora. <<Siamo in ritardo!>>
Salgo in auto tirandogli una spallata.


Non abbiamo parlato durante il viaggio. Ha messo della musica ad alto volume e io continuavo a mandare messaggi a Sydney del tipo aiutami ti prego!. Quando arriviamo scendo dall'auto e aspetto che scenda anche Matthew. A passo svelto raggiungiamo la casa di Clarke. La casa è molto grande, ed è già piena di ragazzi ubriachi. Entriamo in casa, neanche il tempo di respirare e mi sento afferrare il polso. Mi giro di scatto e noto che la mano è di Matthew che però sta guardando altrove.

<<Hei! Lasciami andare!>> lo richiamo.

<<No. Non mi fido di questi ragazzi. Chissà che gente c'è tra loro. E poi tua madre mi ha chiesto di tenerti d'occhio.>> mi fa l'occhiolino.

Sospiro. Sarà una lunga serata. Raggiungiamo i nostri amici che stanno bevendo dell'alcool.

<<Hei ragazzi!>> ci saluta calorosamente Lydia. <<Siete in ritardo però eh!>> aggiunge ridendo.

Tutte le volte che ti ho detto addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora