||capitolo 14

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Sto per aprire bocca ma la campana suona. Ci incamminiamo tutti insieme verso l'entrata della scuola, e Sydney mi tiene stretto il braccio, come se non volesse che me ne andassi. Guardo i miei amici affianco a me e sorrido perché io ho avuto la fortuna di trovare amici veri.

Guardo l'ora del telefono, 12:25. Sbuffo, mancano ancora trentacinque minuti e dopo posso tornare visto che non ho lezioni questo pomeriggio. Fortunatamente, perché mi sto addormentando sul banco visto che stanotte non ho dormito niente. Ho passato quasi tutte le lezioni a cercare di seguire, ma ogni due secondi mi si chiudevano gli occhi, quindi in conclusione anche oggi non sono stata attenta. Se fosse per me non sarei venuta oggi, ma mia madre non vuole che faccia troppe assenze come è successo in passato, e quindi mi tocca accontentarla.

<<Kate>> sussurra una voce vicino a me. Ma sono così immersa nei mie pensieri che a malapena riconosco chi sia.

<<Che c'è?>> cerco di non farmi sentire dalla professoressa Gomez.

<<Non dovresti passare così tanto tempo con Matthew>> dice in tono aspro. Mi guarda con uno sguardo indecifrabile.

<<E perché scusa?!>> quasi urlo da quanto mi ha fatto incazzare. Ma chi si crede di essere? Okay che è la mia migliore amica ma non decide lei con chi devo passare il mio tempo.

<<Perché non mi fido di lui, magari? Non lo so Kate ma non è sincero>> parla come se lei sapesse qualcosa e io no.

<<Che cosa intendi dire? Sai qualcosa che io non so?>> chiedo scrutando bene il suo tono di voce. Se mi sta mentendo lo capirò proprio dal suo tono di voce.

<<No. Però non mi sembra sincero, tutto qui>> stringe forte la penna che ha in mano. Mi lancia uno sguardo, di disperazione.

<<Lydia, se sai qualcosa ti conviene dirmela>> la forzo guardandola con sincerità. Sta per aprire bocca ma gira immediatamente lo sguardo verso il suo quaderno.

<<Signorina Parker! C'è qualcuno per lei che è venuto a prenderla per portarla a casa>> mi richiama la professoressa. Che tempismo che ha professoressa.

<<Che cosa? E chi sarebbe?>> chiedo aggrottando la fronte. Rimetto i miei quaderni nello zaino e mi alzo dalla sedia. Mi avvicino alla professoressa in attesa di una risposta.

<<Dice di essere un parente>> mi informa con voce stridula. Mi giro verso la porta e vedo un volto familiare. Il caro e vecchio Matt. Alzo gli occhi al cielo al cielo e scuoto la testa. <<Posso?>> mi rivolgo alla Gomez.

<<Certo cara, vada pure. E si ricordi di fare i compiti in preparazione al compito in classe>> squittisce prima che svanisca dalla sua vista. Ma quanto è insopportabile?

<<Bene, bene, bene, oltre a farmi uscire dalla classe illegalmente ti fingi anche un mio parente adesso?>> chiedo divertita, posizionandomi davanti a lui.

<<Beh, era l'unico modo per farti uscire dalla classe e per poi rapirti>> ride mordendomi il labbro inferiore. I raggi del sole illuminano perfettamente i suoi occhi verdi-azzurri, e i capelli castani trasandati gli donano un'aria molto più sexy. Arrossisco ai miei stessi pensieri.

<<Ah, quindi vorresti rapirmi eh?>> chiedo ridacchiando. <<Non ci riusciresti neanche se vorresti>> lo provoco con un sorriso malizioso.

<<Ah davvero?>> mi lancia uno sguardo di sfida e gli faccio l'occhiolino. <<Vuoi vedere piccola Parker?>> sghignazza Matt. Indietreggio quando lui si avvicina a me.

Tutte le volte che ti ho detto addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora