|| capitolo 10

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//riproduci la canzone da adesso

Apro gli occhi delicatamente. Mi guardo attorno e non riconosco questa stanza. Non sono le pareti di camera mia. Presa dall'ansia mi alzo dal di scatto ma avverto un capogiro e quindi mi siedo. Mi accorgo che non indosso il mio pigiama o i vestiti di eri sera, ma una t-shirt nera il doppio della mia taglia normale e una tuta grigia da maschio. Mi guardo attorno e una foto attira la mia attenzione. Siamo io e Matthew il giorno del mio decimo compleanno. Sorridiamo come due stupidi. Ma questa foto è così bella perché ha un significato importante per noi. Riconosco le medaglie di football sulla mensola che ha vinto Matt. Cavolo, non entro in questa stanza da soli due anni e mi sembra di non averla mai vista. Appoggio la nostra foto al petto e chiudo gli occhi cercando di ricordare i ricordi più belli.

<<Anche a me manca la nostra vecchia amicizia>> dice una voce alle mie spalle.

Mi giro verso di lui e abbozzo un sorriso. Matt è appoggiato alla porta e indossa una camicia bianca con le maniche alzate e un paio di jeans scuri. Sta da Dio. Io ho sempre detto che Matt è bello. Ma non l'ho mai visto in quel senso.

<<È tua questa?>> chiedo divertita indicando la t-shirt che sto indossando.

<<Anche quella>> indica la tuta del pigiama.

<<Ovviamente visto che sono il doppio della mia taglia attuale>> ridacchio.

<<Non ti stanno male sai?>> dice squadrandomi dalla testa ai piedi mordendosi il labbro inferiore.

<<Come mai sono qui?>> chiedo ignorando il suo complimento se così si può definire.

<<Non ricordi proprio nulla eh? Alla fine abbiamo giocato a beer-pong e hai bevuto dei bicchieri di troppo>> cerca di trattenere le risate. <<Poi una ragazza per sbaglio ti ha rovesciato dell'alcool sul vestito, e tu per tutta risposta le hai strappato il bicchiere di mano e le hai rovesciato il bicchiere pieno di alcool addosso. Dovevi vedere la sua faccia da cane bastonato.>>

<<Ti prego dimmi che stai scherzando>> chiedo in tono quasi supplicante.

<<No sono serissimo>> ride.

Ma perché devo sempre trattare la gente male? <<Dovrei chiederle scusa>> rispondo ma lo dico per convincere me
stessa a farlo. Mi dispiace per quella ragazza, che non l'ha fatto neanche apposta ed è tornata a casa con i capelli sporchi di alcool.

<<A proposito>> lo guardo seriamente. <<Sei stato tu a mettermi il pigiama?>> chiedo titubante.

<<Già. Tu non riuscivi neanche a stare in piedi.>> mi sorride.

Io arrossisco. Nessun ragazzo mi aveva visto più in intimo da quella sera. La sera in cui ha avuto inizio il mio trauma, i miei incubi. La sera che non dimenticherò mai.

<<Ti va di andare a fare colazione? Sto morendo di fame>> propone Matt capendo che qualcosa non va.

<<Emm.. si perché no>> rispondo. <<Ma aspetta devo venire così?>> chiedo indicando i vestiti che indosso.

<<Beh non stai così male>> mi deride.

<<Ma smettila>> rido.

<<Se vuoi allora mangiamo a casa e poi ti riporto a casa>> propone. <<I miei non ci sono quindi abbiamo casa tutta per noi>> sorride malizioso.

<<Per mangiare >> gli ricordo.

Dopo aver fatto colazione aiuto Matt a ripulire il tavolo e mettere i piatti nella lavastoviglie.

Tutte le volte che ti ho detto addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora