|| capitolo 2

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<<Kate>> urla una voce femminile.

Non mi voltai e camminai più velocemente.

<<Katherine! Lo so che mi hai sentita. Adesso fermati però.>> urla Sydney.
Mi fermo ma senza voltarmi. Cerco di tranquillizzarmi.

<<Che cosa è successo con Cole?>> chiede lei raggiungendomi.
Faccio finta di non sapere di cosa stesse parlando.

<<Ti ho visto che gli hai urlato contro. Non fare la finta tonta.>>  incrocia le braccia.
Non rispondo. Avevo paura che mi giudicasse. Lo so che non lo farebbe perché è la mia migliore amica. Ma io ho comunque paura.

<<Allora? Sto aspettando>> inizia a camminare e io la seguii.

<<Mi sono infastidita perché Cole è andato a pranzo con Lydia.>> ammetto alla fine.

<<Qualcuno è geloso qui>> mi provoca lei picchiettandomi col gomito.

<<Non sono gelosa!>> esclamo cercando di non ridere. Capisce che sto mentendo.
Mi guarda alzando un sopracciglio come per dire che non mi credeva.

<<Okay, forse un po'.>> sussurro.

Mi guarda con quella faccia da maniaca. <<Beh è normale>> aggiunge.

<<Ma è il fidanzato di Lydia>> specifico.

<<Si ma a te piace di più tempo>> mi difende. Non ha tutti i torti. Ho avuto una cotta per lui da tanto tempo, e Lydia iniziò a frequentarlo un anno fa. Però è comunque sbagliato.

<<Non voglio più che mi piaccia>> ammetto.

Sydney si gira di scatto. <<Sei seria?>> chiede sorpresa.

<<Sì>> non la guardo in faccia.

<<So io come fare>> dice orgogliosa.
La guardo con aria interrogativa.

<<Stasera andiamo a ballare.>> Cerco di ribattere ma lei mi precede. <<Non voglio sentire un no>>

Accetto contro voglia.  Sono infastidita. E quando sono infastidita tratto la gente male, anche lei lo sa ma mi obbligò comunque.

<<Stasera ci divertiamo>>  esclama emozionata stringendomi il polso.

Rido e la saluto con un bacio sulla guancia siccome sono arrivata sotto casa.

<<Alle 9 vengo a prenderti. Non fare tardi come al solito>> urla mentre cammina.

<<Non lo farò>> urlo leggermente. Almeno spero di non fare tardi.

Entro in casa. Salutato mamma e George, il suo compagno.George era il suo compagno da circa un anno e mezzo. Dopo la morte di mio padre tre anni fa, mia madre non voleva più uscire con nessuno che non fosse papà. Ha sofferto molto, ma la convinsi che era ora di andare avanti, e così fece. Conobbe George ad un incontro scuola-famiglia perché lui era il vicepresidente e doveva parlare ai genitori, e lì mia madre attirò la sua attenzione. Anche io ho sofferto per la morte di mio padre, io e lui eravamo molto legati e gli volevo un bene che nessuno immagina. Alla sua morte fui disperata, non uscivo più di casa, non andavo a scuola, non mangiavo, non avevo le forze di fare niente.

<<Tesoro, ho sentito tuo fratello oggi e mi ha detto che nel weekend di settimana prossima torna a casa>> dice mia madre mentre mangiavo. Mio fratello va al college di New York e di conseguenza le volte in cui lo vedo sono poche. Lo sentivo a malapena siccome i suoi orari di lezione finivano tardi e poi andava al lavoro. Sono contenta che torni, mi mancava tanto.

<<Sono contenta che torni>> le sorrisi.

<<Ah, Kate. Stasera io e George andiamo a cena fuori, se vuoi invitare le tue amiche fallo pure>>

L'idea non mi dispiaceva e scrivo un messaggio a Sydney.

Stasera vieni a cena a casa mia.

Neanche il tempo di appoggiare il telefono che mi rispose.

Perfetto. Anche se hai deciso tu al posto mio.

Noi siamo fatte così, non bisogna neanche chiedere alle nostre mamme perché loro accetterebbero.
Quando  finii di pranzare andai in camera indecisa se guardare un film o dormire, come sempre. Decido di guardare un film, ma era noioso e quindi mi addormento.

Le ripetute notifiche del mio telefono mi svegliano. Leggo i messaggi.

Scendi per favore. Sono sotto casa tua.

SPAZIO AUTRICE
Ho postato il secondo capito il giorno seguente al primo perché ce lo avevo pronto. Oggi posterò anche il terzo. Ma quanto sono brava :)
Spero che per ora vi stia piacendo il libro. Secondo voi chi le ha scritto quei messaggi alla fine?
*Scusate eventuali errori, ma non ho avuto tempo di ricontrollare*

Tutte le volte che ti ho detto addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora