|| capitolo 16

201 12 3
                                    

Torno a casa a casa più stanca che mai, mangio in fretta e salgo in camera per studiare e fare i compiti visto che poi dovrò andare da Elias per le ripetizioni. Non so come farò ad arrivare in orario da lui visto che si trova abbastanza lontano da casa mia. Dovrei prendere il pullman? Non ho molta voglia però, e poi non posso chiedere neanche a mia madre visto che lei è al lavoro. Sì, è al lavoro dalla mattina alla sera e questa cosa mi dà estremamente fastidio.

Sobbalzo però quando sento un rumore al piano di sotto. Oddio, e se fosse un ladro? Che cosa faccio, mi dovrei chiudere in camera a chiave così non riesce ad entrare, ma non lo faccio visto che sono abbastanza stupida. Prendo un respiro profondo e mi faccio coraggio per scendere e cacciare il presunto ladro. Una brillante idea mi viene in mente quando trovo una mazza appoggiata nello sgabuzzino, e menomale che mio fratello l'ha conservata. Afferro la mazza e mi dirigo piano piano verso le scale, scendendole con piccoli passi per non farmi sentire. Magari se è girato di spalle riesco a colpirlo, o magari sarò io girata di spalle. Mi fermo davanti alla cucina sento il cuore battere a mille mischiato al tit tac dell'orologio del salotto.

<<Woo Parker, dovresti stare attenta con quella mazza!>> ride qualcuno alle mie spalle.

Sobbalzo per l'enorme spavento e la mazza mi scivola dalle mani. <<Matt! Ma sei pazzo! Pensavo fossi un ladro!>> esclamo infuriata mentre mi tocco il petto visto che il cuore mi batte a mille. Gli lancio enormi occhiatacce ogni volta che ride. Te la farò pagare Allen.

<<È stato divertente vedere la tua faccia spaventata>> scoppia a ridere.

<<Ma non potevi suonare come le persone normali?! E poi come hai fatto ad entrare, era tutto chiuso!>> chiedo.

<<La porta della cucina era aperta. Non è colpa mia se sei sbadata>> mi provoca ridacchiando. Ma che si ride questo.

Sbuffo e non lo ascolto più perché mi dirigo in camera per prendere la giacca e le scarpe, visto che devo andare da Elias.

<<Dove vai?>> chiede dietro di me.

<<Da Elias>> mi limito a rispondere.

<<State insieme?>> chiede ancora. Questa domanda mi fa proprio ridere, io non ho mai visto Elias in quel senso.

<<No. E tu mi darai un passaggio per farti perdonare del tuo stupido scherzo.>>

<<Mmmm. E se non volessi?>> chiede sghignazzando.

Ma questo vuole farmi arrabbiare seriamente? << Se sei venuto qui è chiaro che non avevi altro da fare>> affermo infastidita e lo spingo fuori dalla mia camera. Cerca di liberarsi ma continuo a spingerlo. <<Muoviti Matt>>.

<<Ho capito, ho capito>> alza gli occhi al cielo mentre scende le scale. Usciamo da casa mia e ad un certo punto, mentre cammino guardando le notifiche del mio cellulare, Matt si ferma di scatto e io sbatto la faccia contro la sua schiena. <<Ma sei impazzito!Che ti prende ora?>> mi tocco la guancia. <<Hai chiudo bene la porta imbranata? Sai te lo chiedo visto ciò che è successo prima>> si mette a ridermi in faccia. Cavolo, ho chiuso la porta? Mi giro di scatto per controllare di aver chiudo la porta ma mi sento afferrare per un braccio.

<<Sto scherzando Kate, conoscendoti, ho controllato personalmente che fosse chiusa>>mi prende in giro con un mezzo sorriso. No io questo lo uccido.

<<Prima di tutto entri in casa mia e mi spaventi, secondo mi fai perdere tempo, e terzo ti prendi gioco di me?>> chiedo furiosa.

<<Dai per farmi perdonare ti apro la portiera della mia auto così tu possa fare la figa come succede nei film>> dice ironicamente. Ma questo è fuso proprio.

<<Non c'è bisogno idiota, ce la faccio pure da sola>> sbotto acida e lo spintono con la mano per passare. Lo sento ridere ma lo ignoro ed entro in macchina aspettando che questo essere mi porti al più presto da Noah, non che sia impaziente di fare ripetizioni, ma perché non lo sopporto più.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 27, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Tutte le volte che ti ho detto addioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora