Capitolo VII

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Oi tudo mundo!

Sto già lavorando al prossimo capitolo e sarà pubblicato a breve. Continuate a seguirmi per più aggiornamenti e recensite, recensite, recensite! Sarò ben lieta di leggere anche le vostre storie.

muito obrigada cat x

Era passato circa un mese da quella serata, e io e Neymar ci frequentavamo sempre più spesso. Avevo addirittura ottenuto il permesso dal mio entusiastico padre e dalla mia meno emozionata madre per andare in Brasile per seguire i mondiali di calcio che si sarebbero svolti a giugno. 

Ero a Rio ormai da una settimana (questa volta munita delle chiavi del mio appartamento) e qualche volta ero stata anche agli allenamenti. Avevo conosciuto tutti i convocati, e alla fine ero rimasta con Neymar sul campo e avevamo giocato insieme.

Amavo il fatto che fosse disponibile sempre per me, anche se non poteva. Io cercavo di non essere un peso, ma lui non poteva non prendersi cura di me. Era molto diverso da come lo immaginavo.

Mentre i giocatori facevano le docce nello spogliatoio, io ero sul campo a raccattare tutti gli oggetti sparsi sulle sedie della panchina: telefono, maglia, scarpette e pantaloncini e gettai tutto nella borsa da allenamento.

Dopo poco riemersero tutti dagli spogliatoi, con le maglie della CBF per il post-allenamento. Si congedarono e si diedero appuntamento per la stessa sera, per la partita inaugurale del Brasile che si sarebbe disputata al Maracana.

Li salutai anch'io e augurai loro l'in bocca al lupo mentre Neymar mi raggiungeva sorridente con i finti occhiali da vista e il cappello.

Non appena mi si avvicinò gli sfilai la montatura.

“Non ti stanno bene. Scusami.” gli dissi, e lui rise.

Ci incamminammo nel vialetto sterrato che conduceva dal campo alla strada dove avevo parcheggiato la mia auto.

“Che ne dici, ce la faremo?” Neymar era sentitamente preoccupato.

“Non ne ho mai dubitato”

Mi prese il volto tra le mani e mi baciò dolcemente, poi entrammo in auto e guidai fino a casa.

. . .

Lo stadio era pullulante di tifosi verdeoro e il rumore era assordante. Io e Rafaella eravamo sedute nella parte a nord-ovest di tutti gli spalti, più o meno a metà altezza, e poco prima della curva. Le squadre in campo si allenavano e il mio sguardo cadde su Neymar. Era concentrato sui passaggi che si scambiava con Henrique.

Quando si furono ritirati negli spogliatoi per indossare la divisa da gioco, indossai anch'io la mia maglia della CBF del numero 10.

L'altoparlante annunciava i nomi dei calciatori che man mano entravano in campo e si posizionavano, e le incitazioni fortissime del pubblico al nome di Neymar Jr lo fecero sorridere. Si girò verso la nostra tribuna e Rafaella saltava e lo salutava, gridando “joga pra o Brasil!”. Io mi limitai a sorridere, pur sapendo che non ci avrebbe mai notate.

L'arbitro fischiò l'inizio della partita.

. . .

Correva verso il ragazzo che protendeva le braccia per abbracciarla.

“Meu amor! Parabens, abbiamo vinto!” gridò lei quando lo raggiunse.

Lui ricambiò con tutto il suo affetto, e le lasciò un bacio sulla fronte.

Camminarono per un po' al chiaro di luna. A Rio era fresco.

“Potremo vivere insieme felici, non preoccuparti.”

A quell'affermazione, lei abbassò lo sguardo, che narrava di insicurezze, promesse non mantenute e paura di perderlo. Tuttavia, la sua faccia manteneva l'espressione dura e poco convinta di quello che il ragazzo le diceva sempre.

“Credimi. Te lo giuro.” le assicurò guardando nei suoi occhi castani.

Brasileiros (Neymar Jr Fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora