~Memories in the Blood~

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Tomoe's Pov.

In questo mondo in guerra tutto è cambiato.

In questa città è tutto così monotono, essendo un demone devo vivere nella penombra. Un giorno vorrei trasferirmi altrove. Ora mi trovo a Tokyo. 
Per sopravvivere uccido le persone che mi intralciano la strada, mi diverto con qualche puttana e non mi faccio comandare da un capo. Stare agli ordini non fa per me, in tanti mi hanno chiesto di lavorare per loro, ma le loro intenzioni erano solo di sfruttare la mia forza.

È notte fonda, camminando noto un bar aperto, decido di sfoggiare la mia forma umana e bermi qualcosa di forte. Entro e mi siedo. Ordino una Tequila, il barman annuisce e inizia a prepararlo. Di fianco a me c'è un uomo che parla di lavoro molto animatamente, sembra stressato. Stacca e ordina una birra.

???: Forse è meglio che mi licenzi...

Tomoe: Già... essere comandati a bacchetta non è molto bello

???: Ma ho una famiglia da mantenere... ho una bellissima bambina di 7 anni e vorrei vederla sempre felice

Tomoe: ..io odio i bambini, preferisco gli animali domestici sono più fedeli

A questa affermazione ride, arrivano le nostre ordinazioni, le beviamo all'unisono.

???: Piacere io sono Bruce

Tomoe: Piacere, sono Tomoe

Da qui iniziarono i guai.

Ogni sera ci incontravamo sempre al solito bar. Parlavamo del più e del meno. Tanto che ogni domenica ero ospite a casa sua. Mi fece conoscere sua figlia Rin, che mi era antipatica già a primo sguardo, e sua moglie Kate era bellissima. Bruce mi disse che sua moglie era un demone.
Poi poco tempo più tardi gli dissi che anche io ero un demone.

Eravamo diventati amici.

Un giorno Bruce mi disse che voleva licenziarsi, così l'ho accompagnai. Io rimasi fuori all'ufficio del suo capo. La conversazione diventava sempre più accesa tanto che il suo capo lo minacciò con una pistola laccata in oro. Sparò e lì intervenni io, e con i miei poteri lo incendiai. Come "ricompensa" della sua vittoria Bruce prese la pistola. Purtroppo durante la lite il suo capo aveva chiamato la polizia. Era un ricercato.

Lui decise di trasferirsi e mi chiese se io volessi andare con loro. Accettai. Ci trasferimmo in America.

La convivenza con loro era... complicata: con Bruce c'era un rapporto di fratellanza quindi ero abbastanza sereno, con sua figlia era difficile, era una peste almeno con me, perché di solito la sua espressione era sempre triste e non parlava mai, quando parlava mi insultava e litigavamo. Con Kate... mi ero innamorato di lei, era da tanto che non succedeva, lei era un amore, sempre dolce, eravamo simili ci comprendevamo.

Bruce non riusciva a trovare lavoro, così si dava all'alcol e iniziò ad andare a puttane. Io lo accompagnavo per controllare che non facesse cazzate. Ma una sera dei demoni ci circondarono, il loro capo ci chiese di lavorare per loro. A me la cosa sembrava strana sin dal primo momento, ma Bruce mi convinse ad accettare.

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