capitolo 7

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Finimmo di visitare la casa e Alina mi portò in sala da pranzo. Era una stanza veramente grande, adorna di arazzi di ogni tipo e busti di marmo. Come per il resto della casa, anche lì il mobilio era in mogano.
- E' ora di mangiare - aveva esclamato allegramente Alina - vedrai che manicaretti! Ti riempiremo finoa scoppiare!-
Mi fece sedere a capotavola e appoggiai la mia rosa sul tavolo. Me l'ero tenuta per tutto il tragitto, ripensando a quel ragazzo così bello.
Ripensai all'espressione di Alina quando mi aveva visto con il fiore in mano. Inizialmente credeva che l'avessi raccolta io ma quando le raccontai di quel ragazzo si era zittita.

- Oh... te l'ha data lui - mormorò meditabonda - allora non ci sono problemi -
- Sai chi è? - le domandai incuriosita - come si chiama? Di che creatura si tratta? -
Alina trattenne una risata - lo scoprirai presto -

Avevo continuato a tempestarla di domande ma mi ignoro' bellamente,  continuandoa parlarmi della casa. La curiosità mi stava dilaniando. Volevo saperne di più su di lui, non capivo tutto questo mistero.
Riportai la mia attenzione al tavolo riccamente agghindato quando notai una cosa.
- Alina, perché è apparecchiato per una persona? - domandai stranita.
- E' solo per te - mi spiegò lei - noi servitori mangiamo in cucina mentre il Conte ha una dieta particolare e non necessita di mangiare in sala da pranzo... -
Una dieta particolare... immaginavo bene di cosa si trattasse. I vampiri si nutrivano di una cosa sola. Sentii il ribrezzo pervadermi ogni fibra del mio corpo.
Prima che potessi aprire bocca per chiedere altro ad Alina, nella sala da pranzo entrò una persona.
Era uno splendido uomo sulla quarantina, dai corti capelli biondo/argentato e gli occhi dorati. Indossava un frac elegante nero ed aveva un'aria austera, incuteva rispetto solo a guardarlo.
- Come procede qui? - domandò lui formale.
- Procede tutto bene - rispose Alina sorridendo - Luna, lui è Claus, mio padre -
Mi si avvicinò e mi baciò il dorso della mano con fare galante - lieta di conoscerla, signorina Luna -
- piacere mio, Claus - dissi arrossendo, non abituata a quel tipo di comportamento- e la prego, mi dia del tu -
- Sono spiacente, signorina Luna -rispose lui scuottendo la testa - ma il mio codice d'onore e il mio retaggio mi obbliga ad essere formale! Dimmi Alina - si rivolse alla figlia - le hai mostrato la casa? -
- Si, padre - annuì lei.
- Molto bene - fece Claus - e dimmi, non hai... -
- No, padre- lo interruppe lei con aria seria - non l'ho fatto -
Li guardai incuriosita, chissà di cosa stavano parlando.
- Molto bene - disse Claus con aria seria, poi estrasse un orologio da taschino e controllò l'ora - altre mansioni mi attendono... è stato un vero piacere conoscerla, signorina Luna. Spero che la casa sia di suo gradimento... a tal proposito, verso le diciotto di stasera dovrebbe venire in biblioteca. Il Conte vuole incontrarla. Sia puntuale - e se ne andò.
- Caspita - affermai - che tipo serio... -
- Non dirlo a me... - sussuro' Alina -pensa che me lo ritrovo come padre! È più severo di quello che sembra, un vero incubo! Ma non pensiamoci! - aggiunse quando alcune cameriere giunsero con le pietanze - il pranzo è pronto! -
Il pranzo era molto ricco e ben fornito, dagli antipasti ai primi. Avevo l'imbarazzo della scelta.
All'inizio ero titubante, spaventata e timorosa di quello che potesse essere, ma quando lo assaggiai andai in estasi. Era il cibo più buono che avessi mai mangiato!
- Che delizia! - dissi estasiata.
Alina ridacchiò -lo riferirò allo chef. Di solito è abituato a cucinare con ben altri tipi di alimenti, è raro che cucini cibo per esseri umani... lo fa solo quando abbiamo voglia di qualcosa di diverso -
- Di cosa vi nutrite? - domandai mentre prendevo un'altra forchettata dal piatto che avevo davanti.
Alina si fece titubante - beh... considera che siamo diverse specie ed ognuno di noi ha un certo reggime alimentare. Alcuni di noi ci nutriamo di... ehm... carne, mentre altri di pesci o altro... - poi scosse la testa -cambiamo discorso, non è l'argomento ideali da fare a pranzo. Ne saresti disgustata -
- Ok - sorrisi - posso chiederti un'altra cosa? -
- Ma certo, basta che non sia su argomenti nauseabondi - scherzo' lei.
- Come mai avete tutti un aspetto umano? - domandai curiosa- sembrate tutti quanti delle persone normalissime! A parte te e tuo padre che vi si riconosce per gli occhi, non riesco a capire con che creature ho a che fare-
Alina si sedette vicino a me - qui indossiamo tutti delle maschere... Inizialmente, quando il Conte ci trovò e ci prese sotto la sua ala, dovevamo farlo per un motivo ma poi è diventata un'abitudine. Ora ci piace avere questo aspetto, serve per camuffare la nostra vera natura ma, in caso di necessità, possiamo tornare al nostro vero aspetto in lampo -
- Come mai eravate costretti all'inizio?- domandai perplessa.
- Ne riparleremo più avanti, quando il Conte lo riterrà opportuno- mi sorrise tristemente Alina - ora pensa a mangiare prima che si raffreddi-

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