Frère Jacques

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Frère Jacques,
Dormez-vous ?
Sonnez les matines !
Ding, daing, dong !...

Una piccola chiesetta.
Questo è quello che appare dall'esterno.
Solo una piccola chiesetta apparentemente dimenticata a lato del parco di Versailles.
Un umile eremo di pietra e calce con una croce sopra.
Si dice che il Re l'abbia voluta così per sciacquarsi i peccati di dosso, come se questo bastasse.
Non c'è chiesa o luogo santo che potrà trasformare in onesto e pio chi prende tutto con la forza o l'inganno.
A questo penso mentre percorro con Fuego la strada che, partendo dalla reggia in modo molto sontuoso, si fa via via più stretta e dissestata fino a diventare un sentierino di sassi sconnessi difficili da percorrere ed è lì, che faccio molta attenzione a dove il mio amico poggia gli zoccoli.

Mi fermo un attimo a riprendere fiato e a far abbeverare il mio destriero al fontanile che resta in ombra lì sul fianco della chiesetta prima di varcarne la porta di assi inchiodate, ma sento una voce che mi chiama.
"Dimmi figliolo, cosa ti porta qui, in questo luogo di preghiera?"
È un fraticello che me lo chiede, scrutandomi ad occhi semichiusi seduto su un sasso sotto ad un salice piangente , ed io mi chiedo se vomitargli addosso le mie paure o andarci cauto e pesare bene le parole.
'Padre, sono qui per chiedervi un consiglio.
Mi capitano cose a cui non so dar risposta , che mi affliggono e mi tormentano.'
"Tu non sai, figliolo, quante volte ho sentito proferire tali parole, ma, vieni!
Siediti qui accanto a me e liberati del tuo peso, io sono Fra Jacques e tu, chi sei? "
Mi siedo e lo scruto , non è il solito prete, insomma non quello che mi sarei aspettato.
Un saio di pessima fattura, quasi un sacco legato con una corda di canapa in vita tanto lungo da coprirgli i piedi e un cappellaccio in testa, proprio un prete di campagna.
'Padre, ho fatto un brutto sogno, almeno, credo fosse un sogno, anzi no, un incubo.'
Al frate si alza il bordo del labbro, quasi a trattenere un sorrisetto.
"Capisco, hai problemi di donne, amore non corrisposto?"
'Ma no! Ho sognato un demonio, mi voleva rubare un oggetto (evito di entrare nel dettaglio, non si sa mai) a me molto caro, del quale non mi separo mai.'
"AH! La cosa è seria allora.
Non è per caso che dai troppa importanza a quell'oggetto? Figliolo ti ricordo che è peccato venerare qualsiasi cosa terrena, tutto ci è dato in prestito e prima o poi ci viene tolto, ti consiglio di libetartene.
Sei giovane, vivi la vita! Pensa alle donne, a divertirti, e poi, non è mai un buon presagio sognare il maligno.
Tu, devi aver commesso qualche peccato mmmmolto grave.
Seguimi!
Proviamo a liberarti delle tue colpe."
E mi conduce davanti al fontanile e mi dice:
"Togliti la camicia!"
Se già prima non mi piaceva........comunque eseguo, la poggio di fianco e mi tolgo lo zampino dal collo mettendolo in tasca, prima che lui me lo prenda di mano.
"Che cos'è quell'oggetto pagano che portavi al collo? La Chiesa non ammette simili amuleti.
Per caso, sei legato a qualche culto del male?
Dallo a me!
Lo brucerò nel camino!
Prendi questo piuttosto!"
E mi allunga un crocifisso fatto a collana!
Io resto immobile e vedo la sua espressione mutare da serafica a irritata.
"Tu hai molto di cui pentirti!"
E proprio mentre sto per rispondere in una frazione di secondo mi ritrovo a parlare, anzi gorgogliare dentro la fontana, quel preticello malefico mi ha afferrato da dietro la nuca e senza chiedermene il permesso è lì che mi sciacqua come un panno a suon di :
"Pentiti!
Dammi quell'oggetto!!"
Poi del resto sento solo alcuni pezzi:
"Liberati.......ritorna.......abbandona....la.....se.......per....."
Grazie.
Non ringrazierò mai abbastanza i miei fratelli e le lunghe giornate alla fattoria a giocare alla fontana a chi tratteneva di più il fiato.
Se non fosse per questo, avrei già ceduto a questo prete maledetto consegnandogli lo zampino e sarei tornato indietro con le orecchie basse ed un crocifisso al collo.
Ma, per fortuna, fingendo di essere svenuto sono restato immobile e appena l'altro ha allentato la presa sono sgusciato via correndo il più veloce possibile.
Sento ancora la sua voce stridula.
"Fermati!
Torna qui!
Non abbiamo ancora finito!"
Appena arrivo alle scuderie prendo il mio diario, annoto tutto e sottolineo:
preti, mai più!

Il prete, restato solo, prende a calci tutto ciò che gli capita a tiro.
Si toglie il cappellaccio e lo calpesta così forte da conficcarlo nel terreno neanche volesse inventare una nuova pianta e poi si strappa la tunica di dosso inveendo contro Jean e......
Quello che sbuca da sotto le vesti è il maligno.
Anche così commuffato non è riuscito a fare amicizia con il giovane, ma questo non è per niente strano, nè tantomeno riprendersi lo zampino.
E così, furente, sparisce in una nuvola di zolfo.

"Aih, aih"
Un ometto in mutandoni si alza da una buca dietro al salice piangente grattandosi un grosso bernoccolo sulla testa.
È il vero frère Jacques che da suonatore di campane, questa volta, si è ritrovato suonato.

Lo zampino del diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora