Million reasons - Lady Gaga
Finsi con la mia famiglia di avere la febbre tutta la settimana, eccetto per venerdì.
Per quanto non volessi passare del tempo con Aiden, sapevo che dovevo scontare la punizione. Ero già stata graziata che la scuola non avesse chiamato i miei, ma sapevo che l'avrebbero fatto se non mi fossi presentata.
Avevo evitato John e le sue chiamate dal giorno della litigata con suo fratello. Non centrava tanto quello, bensì ero imbarazzata. Se non avessi visto Aiden, John si sarebbe fermato?
Ed ero anche spaventata. Quando avevo provato a spingerlo via, lui non si era mosso di una virgola.
La campanella segnò la fine dell'ultima ora. Scarlett mi sorrise dal corridoio e mi fece segno con la mano che ci saremmo viste dopo.
Le avevo detto della punizione, omettendo alcuni dettagli, come il fatto che ero stata beccata da sola in uno sgabuzzino con Aiden. Le avevo semplicemente detto che avevo fatto tardi e la preside mi aveva beccato nel bel mezzo del corridoio.
John fortunatamente non era venuto a scuola, così non avevo passato tutta la mattina a cercare di evitarlo.
Entrai nel laboratorio di scienze e fui sorpresa quando già vidi Aiden parlare con il vice preside.
«Oh, eccola finalmente, signorina Elton.» esclamò appena mi vide.
Aiden solo in quel momento si girò verso di me.Ebbi una morsa allo stomaco.
Il vice preside ci guardò. «Va bene, ragazzi. Buon lavoro.»
E due secondi dopo era già uscito.
Senza dire o guardare niente, mi diressi verso lo sgabuzzino e presi degli strofinacci, dei detersivi e la scopa.Cercai per tutto il tempo di evitare il ragazzo al mio fianco, che ogni tanto mi lanciava degli sguardi furtivi. Lo sapevo perché sentivo il suo sguardo bruciarmi addosso.
Risentivo, come stava succedendo da quando avevamo discusso, le sue parole ripetersi nella mente.
"Sei patetica."
«Ava?» mi chiamò proprio lui, distraendomi dai pensieri e dai ricordi.
Lo ignorai, continuando a pulire con lo strofinaccio una cattedra.
Il laboratorio di scienze aveva circa quindici cattedre da due, dove si facevano gli esperimenti.Io e Scarlett avevamo quel corso insieme ed una volta, il primo anno, mettendoci in coppia insieme, avevamo quasi fatto saltare in aria l'intero edificio.
«Mi dispiace, okay?» Aiden sbottò, facendo cadere con un tonfo l'oggetto delle pulizie che aveva in mano. «Non volevo dirti quelle cose, ero solo arrabbiato. Ti ho visto in quel modo con John ed io... non ho più ragionato.»
Io incrociai le braccia sotto al seno, guardandolo con un sopracciglio inarcato. «Non avevi motivo di dirmi quelle cose, nè tantomeno di sentirti così frustrato. Lui voleva farlo, ma io da quando aveva preso a baciarmi ho provato a fermarlo. Ma tu ovviamente non mi fai mai parlare e sai una cosa? Non so neanche perché ti sto dicendo queste cose.»
E non sapevo neanche perché lui si stava scusando con me. Aveva una ragazza, o stavo sbagliando?
La rossa che aveva baciato davanti a me.«Io lo so.» Aiden si avvicinò di qualche passo. «Anche l'altro giorno, quando ti sei venuta a giustificare. Lo fai perché ti piaccio e non vuoi che io creda di non avere possibilità con te.»
Cercai di nascondere la mia faccia sorpresa e di non far trapelare il nervosismo nella voce. «Ti sbagli, Aiden. Sei troppo presuntuoso per i miei gusti.»
Solo dopo mi accorsi che stava riuscendo a cambiare argomento. Mi stava facendo credere di aver capito quello che provavo per lui, per non parlare del fatto che aveva fatto lo stronzo con me.
«Mi dispiace, Ava. Non volevo rovinare tutto.»
Era facile così: chiedermi scusa dopo avermi fatto star male tutta la settimana.
Mi allontanai da lui e come una scheggia uscii fuori dall'aula.
Iniziai a pulire l'aula di informatica e mi chiusi dentro, mettendo un banco per bloccare la porta, in modo che Aiden non riuscisse ad entrare.
L'avevo fatto perché stavo per cedere. Le sue labbra erano troppo vicine alle mie e sapevo che un altro "mi dispiace" pronunciato in quel modo e l'avrei perdonato.
Mezz'ora dopo finii e, convinta che Aiden fosse già tornato a casa, uscii fuori per andare al mio armadietto.
Avevo messo lì la borsa e le chiavi della macchina. Aprendolo, sentii qualcuno mettermi le mani sui fianchi.
Quando stetti per urlare, quella persona mi girò verso di lui ed incontrai dei familiari occhi verdi.
«Che ci fai qui?» sussurrai. «Pensavo fossi già tornato a casa.»
Aiden mi guardò per un momento le labbra, poi riportò i suoi occhi nei miei castani.
«Ti prego... perdonami.»«Perché dovrei?» Stavamo sussurrando tutti e due, nonostante fossimo da soli.
Nessuno dei due voleva rompere quella quiete, anche se nel mio stomaco c'era un'intero zoo a ballare.
Aiden aveva ancora le mani poggiate sulla mia vita e quando le stette per spostare, mi ritrovai con una mano sopra la sua, come per dirgli di lasciarle lì. Solo in quel momento si decise a parlare. «Perché mi manchi. Mi manca vederti a casa, persino quando stai con John. O quando mi guardi imbronciata perché hai paura che dico a mio fratello la verità. Mi manca prenderti e portarti nello sgabuzzino del bidello. Sembro troppo dolce, vero Ava? Non è neanche passata una settimana. Ma è l'effetto che hai su di me. Ti conosco a malapena, ma mi piaci. Non ho problemi a dirlo.»
Rimasi sconvolta. Anche a me quelle cose mancavano, ma non potevo dirglielo. Ero troppo orgogliosa per farlo.
«Aiden...» dissi piano. Lui mi interruppe sorridendo.
«Una sola possibilità. Dammene solo una. Vieni stasera ad un appuntamento con me, se poi non ne vorrai più avere altri con me, ti lascerò stare.»
Un appuntamento con Aiden... mi sembrava così surreale, ma in senso bello.
Forse non l'avevo mai trovato insopportabile, forse me la prendevo con lui solo perché pensavo che non mi avrebbe mai guardato in quel modo.«Va bene.» sussurrai. Ad Aiden quasi si illuminarono gli occhi.
«Sei seria?»
Io annuii ridacchiando leggermente e lui mi diede un bacio a stampo, forse non rendendosene neanche conto. Era la foga del momento, pensai.
Appena se ne rese conto, si allontanò. «Io... uhm... scusa.»
Aiden Carter Smith si stava imbarazzando con me? Era adorabile.
Gli lasciai un bacio sulla guancia. Era ruvida, probabilmente non si era fatto la barba quella mattina.
Poi mi allungai sulle punte e gli sussurrai all'orecchio. «Andiamoci piano, okay? Fino a dieci minuti fa non sapevo neanche di piacerti.»
Lui ridacchiò e annuí.
Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto.
Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗
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Twins
RomanceDue sorelle gemelle identiche, con due caratteri completamente diversi. Ava e Scarlett Elton, due ragazze adolescenti che portano solo guai. Cosa accade quando Ava torna a casa dopo un anno passato fuori e Scarlett in contemporanea scopre di essere...